È stata costituita in queste ore da Confindustria Alto Adriatico, a seguito del precipitare degli eventi in Ucraina, una task force operativa per dare supporto agli associati qualora, come scrive il presidente, Michelangelo Agrusti nella lettera rossa (ad alta evidenza) trasmessa alle imprese, «vengano segnalate eventuali difficoltà in Ucraina e Russia riguardanti fornitori strategici, clienti strategici e/o società controllanti o controllate. La struttura – si legge ancora – fornirà l’aiuto necessario anche attraverso i servizi di Confindustria Ucraina. Il gruppo di lavoro si è altresì attivato per sostenere le imprese associate che abbiano interessi in Russia, compromessi dal conflitto, dalla situazione economica logistica conseguentemente generatasi o dalle conseguenze delle sanzioni decise a livello internazionale, potendo già contare su uno staff di professionisti in loco di cui avvalersi».
Per assistenza: f.botter@confindustriaaltoadriatico.it e g.delcol@confindustriaaltoadriatico.it.
Est e NordEst
Non c’è un’area al mondo con una concentrazione paragonabile di imprese italiane: l’Est Europa. Oltre 95 milioni di abitanti, un Pil di oltre mille miliardi di euro, un tasso di crescita superiore al 3% negli ultimi tre anni. Dai Balcani all’Ucraina, per le piccole e medie imprese venete e italiane una piattaforma strategica forte anche di opportunità di cofinanziamento dell’Unione europea, piani di ammodernamento infrastrutturale e privatizzazioni, disponibilità di risorse agricole e minerarie, vicinanza geografica.
I dati sono quelli di un incontro organizzato a inizio 2019 a Padova fra Assindustria VenetoCentro e nove associazioni di altrettanti Paesi: Confindustria Albania, Confindustria Bielorussia, Confindustria Bulgaria, Confindustria Macedonia, Confindustria Montenegro, Confindustria Romania, Confindustria Serbia e anche Confindustria Ucraina.
Lì erano stati presentati i dati economici e i servizi alle imprese italiane, fra i primi investitori in Ucraina.