“Per la prima volta siamo riusciti ad andare incontro alle esigenze di una giovane medico in maternità per il periodo della sua formazione in medicina generale”, dice l’assessora provinciale alla sanità dell’Alto Adige Martha Stocker. Eleonora Boscarol (37 anni, di Bolzano) aveva iniziato il corso triennale di specializzazione per diventare medico di base nel 2011. Pochi mesi dopo aveva dovuto interrompere gli studi per i 5 mesi della maternità obbligatoria, quindi ha ripreso e recuperato lezioni e ore di tirocinio. Non abbastanza da finire in tempo per sostenere l’esame finale e conseguire il diploma insieme ai suoi compagni di corso, però. E siccome il bando della formazione è annuale, avrebbe dovuto aspettare praticamente l’anno successivo: “Una grande penalizzazione per una donna che in quei mesi può perdere buone opportunità di inserimento nel lavoro”, spiega Maria Vittoria Habicher dell’ufficio provinciale formazione del personale sanitario. Che per Eleonora ha messo in piedi l’esame finale in una sessione appositamente organizzata a fine giugno.
Le esigenze erano due: permettere alla giovane dottoressa di diplomarsi, e insieme non gravare sulle casse pubbliche, dal momento che fra gettoni di presenza da pagare, trasferte e pernottamenti per il personale del ministero della Salute mandato da Roma una sessione in più può diventare costosa. La cosa è stata possibile proprio grazie alla disponibilità di chi ha accettato di arrivare e ripartire in giornata, mentre tutti i membri della commissione (cinque) hanno accettato di svolgere l’esame per una singola candidata (facendosi sostituire nei rispettivi posti di lavoro). Eleonora è il primo medico a concludere la formazione dopo l’interruzione per maternità.
Le donne sono la stragrande maggioranza dei futuri medici di base, a Bolzano ma non solo: qui, oltretutto, il bando per la formazione dei dottori di famiglia raccoglie sempre un numero di adesioni minore alla disponibilità: ci sarebbe posto per 25, gli iscritti ogni anno vanno dai 17 ai 20. La Provincia si è mossa non solo per salvaguardare le opportunità di lavoro di Eleonora, ma anche per le future candidate: “La nostra formazione è rigorosa, contiamo i minuti che i futuri medici di famiglia passano nei reparti ospedalieri e negli ambulatori di medicina generale per i tirocini e in aula per la formazione teorica, e per questo il ministero ci riconosce grande serietà: anche grazie al rapporto di fiducia che si è creato è stata accettata la nostra richiesta di concedere alle laureate che frequentano i nostri corsi ulteriori diritti come le ore di astensione giornaliera (allattamento) e i congedi parentali”, spiegano in ufficio.
“Cercare di conciliare le esigenze professionali con quelle della famiglia è una delle nostre priorità nei vari ambiti di lavoro“, ricorda ancora Stocker. “È stata la prima esperienza con una maternità durante il percorso formativo e di certo non sarà l’ultima”, ha sottolineato il presidente della commissione d’esame e vicepresidente dell’ordine dei medici Andreas von Lutterotti alla consegna del diploma.
Nelle foto: A congratularsi con Eleonora Boscarol il primario del servizio di medicina di base del comprensorio sanitario di Bolzano Paolo Conci, il rappresentante dell’Accademia altoatesina di medicina generale Dietmar Lobis e la responsabile per l’organizzazione della formazione Marialuise Obexer, l’Ufficio provinciale formazione del personale sanitario con la direttrice Veronika Rabensteiner, Maria Vittoria Habicher e Elena Cortese, familiari e amici.