Regola numero uno: è importante dare alle famiglie ciò di cui hanno bisogno, non ciò che piace alla direzione. La Pompadour – filiale italiana del gruppo Teekanne, azienda prima produttrice al mondo di tè in bustine fondata a Dresda nel lontano 1882 – nella sua sede di Bolzano occupa 55 dipendenti, di cui il 75% sono donne. E’ una delle prime aziende italiane ad aver ottenuto la certificazione “Conciliazione Famiglia e Lavoro” riconosciuta dal dipartimento per le Politiche della Famiglia del Governo italiano sulla base delle linee guide dello “european work & family audit“.
Per l’azienda “è una risposta innovativa alle sempre maggiori richieste di flessibilità dei dipendenti, ma anche uno strumento manageriale efficace per promuovere un cambiamento culturale e organizzativo. Grazie all’adozione di politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie viene garantito ai dipendenti un migliore equilibrio tra lavoro e famiglia”. In sostanza: maggiore produttività dei collaboratori e delle collaboratrici; rafforzamento del loro senso di appartenenza; riduzione del turn over; rientro tempestivo dai permessi per maternità; riduzione delle assenze dal lavoro; miglioramento dell’immagine del brand sul mercato; maggiore concorrenzialità; maggiore appeal dell’azienda nella ricerca di personale.
“L’audit Famiglia Lavoro prevede che i dipendenti siano parte attiva nell’identificare i bisogni – spiega l’amministratore delegato Alexander Schick -. La risposta è stata molto positiva. Poter contribuire alla stesura dei piani di azione aumenta molto il senso di appartenenza e l’identificazione con l’azienda. I bisogni andavano dalla flessibilità dell’orario alla flessibilità del luogo di lavoro fino alla gestione dell’informazione all’interno dell’azienda. Non riguardano solo la parte economica, ma anche lo sviluppo del personale e altri servizi alle famiglie”.
Nel concreto, in vista della Certificazione alla Pompadour si è scelto di fare del part-time una strategia di impiego e non una concessione, e si è aperto al telelavoro con la possibilità di poter lavorare da casa per il 10% del tempo di lavoro per esigenze famigliari come l’accudimento di bambini, malati o anziani. L’orario è diventato flessibile con l’introduzione della “banca ore”, e la pianificazione delle vacanze è stata consentita in linea con le esigenze della famiglia. Non solo: l’azienda anticipa l’intero TFR per esigenze particolari e arriva a concedere prestiti ai propri documenti per esigenze specifiche.
E’ anche in programma un servizio di lavanderia per tutti i dipendenti a seconda del numero dei famigliari coabitanti: un servizio esterno verrà a prendere i pezzi da lavare, grazie a un contributo dell’azienda, facendo risparmiare tempo ed energie altrimenti destinate a una montagna di panni. Ancora, alla Pompadour si svolgono corsi di formazione per manager (per sviluppare la loro capacità di essere attori della crescita dei propri collaborator) e colloqui individuali orientati alla persona più che all’obiettivo. Il tutto – sottolinea Alexander Schick con uno strumento potente, ma che può essere applicato da qualsiasi organizzazione, di qualsiasi natura giuridica, dimensione e prodotto/servizio fornito.
A Bolzano Pompadour ha un fatturato lordo di 48 milioni, e nella grande distribuzione è leader di mercato con i marchi Pompadour e Sir Winston infusi e tisane, mentre i punti vendita a insegna retail Peters Teahouse (oltre 20 in Italia ) vendono oltre 250 tipologie di tè sfuso.
Qui l’innovazione è di casa, non solo per quello che riguarda il welfare: l’azienda ha appena lanciato una nuova linea, gli infusi del mondo, e due tisane “di tendenza” che hanno come ingredienti i superfrutti, le bacche di Goji e Acai, Té verde, Guaranà e Ginseng. Altri due prodotti novità sono regionali, cioè legate al territorio d’origine italiano: la camomilla dalle colline della Toscana e le Erbe di montagna biologiche coltivate sulle montagne della Val Venosta, oltre i 1.500 metri di altitudine.