Il progetto, presentato a Palazzo dei Trecento a Treviso, si chiama #staseraChiamaMOM, dove la sigla sta per Mobilità di Marca, l’azienda dei trasporti locale.
Lo ha messo a punto un gruppo di studenti di Campus Treviso-università Ca’ Foscari in collaborazione con Treviso Community- Città di Treviso e con il sostegno tecnologico di una azienda americana specializzata in startup innovative, The Lop. MOM-Mobilità di Marca è stata per otto settimane al fianco del gruppo di lavoro formato dagli universitari, fino all’elaborazione di un progetto che mira a rispondere alle esigenze della giovane utenza.
Il team di studenti, tramite 250 questionari, ha sondato le esigenze di mobilità dei giovani trevigiani, facendo emergere la richiesta (per il 90% degli intervistati) di un trasporto sicuro da e per i luoghi di incontro del sabato sera. E’ quindi stato stimato in 8mila persone il target di potenziale utenza di un servizio attivo dalle 21 alle 2 del sabato notte. A questo punto si è sviluppata una App con relativo software capace di gestire le domande di trasporto, dai quartieri al centro o alle zone di divertimento (ad esempio l’ex Fonderia).
Scaricando l’applicazione l’utente può prenotare il suo viaggio del sabato, rimanendo all’interno dei percorsi e delle fermate stabilite, fissando l’orario e il luogo esatto di salita e discesa. La prenotazione si chiude con il pagamento del servizio fissato in 2 euro a corsa. Il sistema, gestendo le richieste, elabora in tempo reale il percorso che il mezzo dovrà compiere ora per ora per raccogliere gli utenti prenotati.
“Un progetto dei giovani per i giovani – spiega il presidente MOM-Mobilità di Marca, Giulio Sartor – in cui abbiamo creduto e che abbiamo supportato affinché diventi operativo. Anzitutto per l’approccio che parte da un bisogno della città costruendo un servizio sulla base della reale esigenza dell’utenza, e inoltre per l’alto grado di innovazione che può introdurre nell’ambito del servizio di trasporto, che può diventare on demand”.
Mom dalla sua parte si è resa disponibile mettendo a disposizione uno o più mezzi dedicati, autista e personale di supporto al fine di assicurare vigilanza e aumentare la percezione di un servizio sicuro, trattandosi di corse notturne. Il costo del servizio per un trimestre sperimentale (da marzo a maggio 2016) è stato stimato in 30mila euro.
“Abbiamo avuto un primo incontro con il sindaco di Treviso e proseguiremo con i contatti con l’amministrazione comunale – affermano i ragazzi – ma abbiamo pensato anche al coinvolgimento dei locali pubblici interessati all’avvio del servizio, con la possibilità per loro di acquistare spazi pubblicitari nel bus o di brandizzare esternamente il mezzo dedicato. Una parte delle risorse dovranno essere utilizzate per far conoscere il servizio stesso, mettendo in luce quanto sia bello, utile e sicuro salire su un bus il sabato sera”.
Il progetto è stato sviluppato da: Marco Mazzariol, Alberto Brochetta, Elisa Fadel, Stefania Castrignano, Giulia Lessio, Davide Longato, Cristina Cappelletto, Enrico Menin.
L’autobus serale on demand è uno dei cinque progetti nati dall’Urban Innovation Bootcamp, che ha coinvolto 40 studenti e laureati per lo sviluppo di cinque differenti progetti smart per la città di Treviso.