Il 16 febbraio inizia l’intervento di restauro che riporterà agli antichi splendori uno degli ingressi monumentali alle sale pubbliche di Palazzo Ducale, a Venezia, situato in sommità alla Scala d’Oro e varcato quotidianamente da milioni di visitatori. L’intervento – è la prima occasione di restauro per il portale cinquecentesco – sarà interamente sostenuto da “Gli Orti di Venezia”, l’azienda dell’imprenditore veneziano Paolo Tamai, in collaborazione con il gruppo Eataly.Una missione “di famiglia” (oltre che di insalate).
“Gli Orti di Venezia” è nata nel 2010: al fianco di Tamai c’è la moglie Marina. Dopo anni di esperienza nel campo della distribuzione di prodotti freschi, la decisione di dedicarsi interamente alla vendita di insalate confezionate e di dare vita ad un marchio proprio che identifichi profondamente la mission famigliare, ovvero conservare e promuovere la tradizione del territorio veneziano, l’amore per il prodotto agricolo salubre, e insieme la tradizione legata alla storia culturale della città.
L’intuizione porta Paolo e Marina a unire la vendita di insalate confezionate a precisi progetti culturali. Rendere cioè un prodotto già “buono” (nel senso di sano e naturale, della terra), “doppiamente buono” se pensato anche come mezzo per valorizzare e finanziare un patrimonio di bellezza, tradizione e arte.
A questo scopo viene dedicata parte del ricavato derivante dalla vendita delle insalate: la prima iniziativa de “Gli Orti di Venezia” è stata l’adesione a “Veneziani per Venezia” e il restauro della popolare statua del “Gobbo di Rialto” in Campo San Giacometto, nella zona del mercato simbolo veneziano. Da lì in poi l’azienda ha perseverato nel sostegno di attività a sfondo culturale.
Senso civico e venezianità sembrano premiare: la vendita di insalate procede e sta garantendo negli anni un incremento tale da poter crescere e ampliare i progetti. La crescita dei volumi in quattro anni di attività è stata del 167% con un investimento nei quattro anni pari al 10% del giro d’affari. Nei primi cinque mesi del 2015 (gennaio-maggio) si è registrato un incremento a valore del 40% rispetto ai primi cinque mesi del 2014. Il fatturato 2015 ha chiuso a 500mila euro.
A oggi i restauri realizzati sono:
- 2011 statua del Gobbo di Rialto nel popolare mercato veneziano
- 2012 statua del Pescatore di Cesare Laurenti sopra la loggia del mercato del pesce a Rialto
- 2015 restauro del busto in marmo del doge Bartolomeo Gradenigo
Il marchio “Gli orti di Venezia per Eataly” è già in distribuzione nei reparti freschi delle sedi Eataly di Torino Lingotto e Lagrange, Pinerolo, Monticello d’Alba, Milano Smeraldo, Genova, Piacenza, Bologna, Forlì, Firenze, Roma, Bari.
Secondo quanto previsto dal progetto approvato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna, il restauro interesserà uno dei due portali sommitali dell’ultima rampa che si affacciano sull’Atrio Quadrato, vestibolo delle sale pubbliche, situato al secondo piano del Palazzo. Qui paraste ed arconi in pietra d’Istria sono finemente scolpiti ad altorilievo con scene simboliche che rimandano ad avvenimenti storici, commemorativi e ai temi cari alla Repubblica, quali potenza, forza militare, saggezza e giustizia.
La scala, realizzata su progetto di Jacopo Sansovino, fu ultimata da Antonio Abbondi detto lo Scarpagnino nella seconda metà del XVI secolo e venne denominata “d’Oro” per le fastose decorazioni della volta a botte eseguite in stucco a foglia d’oro e affresco realizzate da Alessandro Vittoria e Giambattista Franco. L’intervento consisterà principalmente nella pulitura delle superfici dalle patine di sporco accumulatesi nei secoli e rese ancora più tenaci dai trattamenti manutentivi del passato eseguiti con cere ed oli. L’articolazione tridimensionale dei rilievi, nonché la presenza di numerose miniature a bassorilievo, fanno stimare la durata dei lavori in circa quattro mesi (per un investimento di 500mila euro).
La direzione dei lavori sarà assunta dal Servizio Tecnico e Manutenzioni di MUVE e la ditta incaricata è la veneziana Lares Srl che aveva già operato all’inizio degli anni 2000 per il restauro della restante parte della Scala d’Oro.