Nelle Case di riposo di Zoldo e Longarone, Belluno, arrivano i buoni pasto per tutti i lavoratori e non solo: c’è anche un premio fino a 500 euro ai dipendenti che segnalano operatori socio-sanitari da assumere.
Si tratta di 250 euro lordi per ogni segnalazione di un candidato con competenze da operatore socio-sanitario nel caso in cui il candidato superi il periodo dei tre mesi di prova e venga assunto e altri 250 al quarto mese di permanenza della nuova risorsa. Il premio per i dipendenti che si mettono in gioco per aiutare a trovare personale è previsto dall’accordo integrativo firmato nei giorni scorsi dal direttore generale dell’Azienda speciale consortile “Servizi alla Persona Longarone Zoldo a.s.c.”, che gestisce la casa di riposo “A. Santin” nel Comune di Val di Zoldo e la “Cav. L. Barzan” a Longarone, e i rappresentanti sindacali Andrea Fiocco (Cgil Fp), Mario De Boni e Leone Zingales (Cisl Fp), Simone Centa (Fisascat Cisl) e Marina Carelli (Uil Fpl).
In un contesto di grande difficoltà per le case di riposo del territorio bellunese, che da mesi fronteggiano una gravissima carenza dei profili professionali assistenziali e sanitari e la fuga dei dipendenti verso le strutture pubbliche che offrono un contratto che prevede stipendi più alti e istituti contrattuali più convenienti, l’accordo firmato lo scorso 14 ottobre mette in campo una strategia innovativa finalizzata a fidelizzare il personale in forza nelle due strutture (88 i dipendenti) e trovarne di nuovo.
“L’azienda – si legge nell’accordo – intende mettere il proprio personale nelle migliori condizioni economiche e lavorative, confidando che tali condizioni rappresentino il presupposto ideale per erogare la miglior assistenza e i migliori servizi all’utenza, ma anche gratificare l’impegno e lo sforzo profuso dal proprio personale”. L’accordo integrativo, che avrà validità fino al 31 dicembre 2023 a partire da ottobre 2022, introduce a favore dei propri dipendenti l’erogazione del buono pasto da 8 euro per ogni giorno lavorato in presenza, il che significa un aumento medio per ogni lavoratore di 200 euro al mese in welfare. Ma non solo.
Nell’ottica di incentivare il contributo da parte di tutto il personale dipendente finalizzato alla ricerca e inserimento in organico di nuovi operatori sociosanitari, l’azienda riconoscerà ai dipendenti un premio una tantum del valore lordo di 500 euro per ogni segnalazione di candidati effettuata che, al termine del percorso di selezione, si concretizza in una nuova assunzione. I primi 250 euro saranno riconosciuti al superamento del periodo di prova della nuova risorsa; gli 250 al quarto mese di permanenza in servizio.
L’accordo prevede infine che entro la fine dell’anno, a chiusura del bilancio, le parti si reincontreranno per valutare la possibilità di una ulteriore erogazione in welfare aziendale a favore dei dipendenti.
“Si tratta – spiegano Andrea Fiocco (Cgil Fp), Mario De Boni e Leone Zingales (Cisl Fp), Simone Centa (Fisascat Cisl) e Marina Carelli (Uil Fpl) – di un accordo che, in un contesto molto complicato, mette sul piatto importanti risorse per fidelizzare i dipendenti e arginare quella che ormai è una vera e propria fuga dalle case di riposo. Va riconosciuto l’importante impegno della struttura per andare incontro ai propri lavoratori messi a dura prova in questi anni di grandi difficoltà legate alla pandemia. Va anche sottolineato che l’azienda si sta muovendo nel territorio di Zoldo anche per mettere a disposizione dei neoassunti degli alloggi”.