I protagonisti di questa storia sono una multinazionale e un polo di ricerca, entrambi con base in Trentino.
Dal nylon rigenerato ECONYL® di Aquafil nasce una nuova linea di arredamento sostenibile e stampata in 3D. Aquafil è un Gruppo pioniere nell’economia circolare grazie anche al sistema di rigenerazione ECONYL®,
un processo innovativo e sostenibile in grado di creare nuovi prodotti dai rifiuti, dando vita ad un ciclo infinito. I rifiuti di nylon vengono raccolti in località sparse in tutto il mondo e comprendono scarti industriali, ma anche prodotti – quali reti da pesca e tappeti – giunti alla fine della loro vita utile. Il materiale viene trattato in modo da ottenere una materia prima – caprolattame – con le stesse caratteristiche chimiche e prestazionali di quella proveniente da fonti fossili. I polimeri prodotti da caprolattame ECONYL® sono poi distribuiti agli impianti di produzione del Gruppo, dove vengono trasformati in filo per tappeti e filo per abbigliamento. E ora non solo.
Il progetto di ricerca è reso possibile grazie alla collaborazione con il centro di prototipazione ProM Facility di Trentino Sviluppo a Rovereto, dotato di un innovativo robot per la stampa di grandi dimensioni, e con l’Università di Salerno che con Aquafil Spa finanzia, dal gennaio scorso, una borsa di dottorato industriale dedicata proprio alla realizzazione di questo progetto.
Una bella storia di sistema, che porterà alla nascita di una nuova linea di arredamento stampato da ProM Facility e realizzato con il polimero rigenerato ECONYL® di Aquafil. L’azienda di Linfano è leader di mercato nella produzione e distribuzione di poliammide 6 per il settore flooring, tessile e compound. Questo materiale, resistente, filabile, facilmente tingibile e colorabile, è impiegato circa al 70% nell’ambito della pavimentazione tessile nel settore contract e automotive.
Dal 2011 una parte del nylon prodotto da Aquafil viene realizzato grazie al riciclo degli scarti e rifiuti di nylon 6 sia pre che post consumo. Il nylon, infatti, grazie alle sue proprietà chimiche intrinseche può tornare sempre a materia prima. Ed è ciò che ha fatto Aquafil, implementando un impianto di rigenerazione che trasforma i materiali di rifiuto di nylon in ECONYL®. Esempi di materiali post consumo sono i tappeti e le reti da pesca. Questo processo permette quindi di riciclare infinite volte il materiale, senza alcuna riduzione della qualità del polimero e senza dover introdurre materiale vergine, come invece necessario nel processo di riciclo meccanico.
E qui entra in scena ProM Facility, il laboratorio di prototipazione di Trentino Sviluppo in Polo Meccatronica a Rovereto, dove un anno fa Nicole Soligo, studentessa dell’ateneo trentino, ha iniziato a collaborare nell’ambito della sua tesi di laurea in Ingegneria dei Materiali. Il progetto di tesi, sviluppato durante uno stage di 6 mesi presso Aquafil, era proprio focalizzato sulle potenzialità derivanti dalla stampa in 3D del nylon rigenerato ECONYL®. Ultimati gli studi, l’ingegnere è stata assunta da Aquafil, dove si occupa di innovazione del prodotto e funzionalizzazione dei materiali, nel gruppo guidato dall’ing. Mauro Buccella, anche lui laureato e dottorato presso UniTn.
Nel frattempo ProM Facility si è dotata di un innovativo robot Caracol per la stampa di grandi dimensioni. Di qui l’idea di tornare a collaborare e di avviare, all’interno del laboratorio di Polo Meccatronica, un progetto di dottorato industriale con l’Università di Salerno, co-finanziato da Aquafil. Il progetto, che vede coinvolto l’ingegnere iraniano Hossein Honarvar (in foto), si concentra sul testing dei materiali, sulla simulazione dei processi e sull’individuazione dei migliori parametri per la stampa 3D del nylon ECONYL®.
L’obiettivo è quello di realizzare, attraverso l’ottimizzazione del processo di stampa del polimero, una linea di arredamento, pratica, versatile, di design e sostenibile.
(foto di apertura: Perini, Soligo, Buccella)
Si parla di #AziendeaNordest. Potrebbero interessarti anche:
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