Nell’ultimo post si parlava di cementi spaziali studiati dall’università di Padova, ma la space economy trova altri protagonisti a NordEst.
A cominciare dal nuovo traguardo lunare per Zoppas Industries. Dopo la missione Artemis della Nasa (a cui l’azienda fornisce i riscaldatori utilizzati nel modulo di servizio del vettore Orion), IRCA – Zoppas Industries è tornata sulla Luna con la missione e la navicella indiana Chandrayaan-3 (“veicolo lunare” in hindi e sanscrito) lanciata il 14 luglio 2023 e allunata con successo vicino al polo Sud della Luna il 23 agosto scorso alle 14.34 ora italiana (qui articolo e fotogallery del Sole).
I tre componenti della missione – il modulo di propulsione, il lander Vikram e il rover Pragyan – sono stati interamente equipaggiati (sia per i test di terra che per la missione spaziale) con diverse centinaia di flex heaters (riscaldatori flessibili in polymide) prodotti nello stabilimento di Vittorio Veneto.
La missione Chandrayaan-3 (CH-3) è una sfida tecnologica intrapresa dall’India e guidata dalla Agenzia Spaziale Indiana Indian Space Research Organisation (ISRO). Il progetto ha coinvolto una dozzina di Centri di ricerca spaziale di ISRO operanti nella progettazione, sviluppo, test e realizzazione dei tre moduli e coordinati da U R Rao Satellite Centre (URSC) di Bangalore. Grazie al lander Vikram, progettato per atterrare delicatamente sulla superficie lunare, e al rover Pragyan, pronto a esplorare il terreno dopo l’atterraggio, la missione si pone l’obiettivo di raccogliere dati scientifici utili ad approfondire le conoscenze del suolo lunare. Per portare il lander e il rover sul satellite, CH-3 è dotata anche di un modulo di propulsione (PM).
Per garantire la sopravvivenza del veicolo spaziale in condizioni di variazioni estreme di temperatura nello spazio, gli esperti di ingegneria termica dello URSC di Bangalore hanno progettato un sistema di bilanciamento termico che garantisce il mantenimento della temperatura delle diverse parti entro limiti specificati. Il sistema è gestito da un computer on-board che utilizza vari sensori per il monitoraggio e i riscaldatori flessibili sviluppati da Zoppas Industries nello stabilimento di Vittorio Veneto che vengono applicati nei vari sottosistemi della sonda spaziale, quali ad esempio il sistema di propulsione, la struttura, le batterie, i payload e parti della robotica spaziale.
Zoppas Industries – fa sapere l’azienda – ha supportato ISRO anche in tutti i test di terra propedeutici al lancio della missione e nella fornitura dei riscaldatori per le precedenti missioni Chandrayaan 1 & 2 che portarono al primo tentativo – fallito nel settembre 2019 – di allunaggio del lander.
La collaborazione quasi decennale di Zoppas Industries con ISRO nei programmi per lo spazio istituzionale in India prosegue con lo Human Space Flight Centre (HSFC) di Bangalore nella nuova ambiziosa missione di volo spaziale umano – Gaganyaan – che prevede un veicolo spaziale orbitale con equipaggio di tre membri in un’orbita di 400 km per una durata di 5-7 giorni. Il lancio è previsto per il 2025.
«Oggi lo spazio è sinonimo di innovazione e costituisce uno dei maggiori trend di crescita su cui stanno investendo con convinzione sia gli Stati sia i privati con la prospettiva di raggiungere presto il valore di un trilione di dollari di giro d’affari a livello mondiale – spiega Gianfranco Zoppas, presidente di Zoppas Industries – Come Zoppas Industries siamo in questa partita da anni, proprio grazie ai sistemi di bilanciamento temici che abbiamo messo a punto insieme alle principali agenzie spaziali internazionali e agli operatori del settore. Una fetta del 4-5% dei nostri investimenti in ricerca vanno proprio in questa direzione, che non rappresenta un cambio di pelle per il Gruppo, ma la continuazione di un lavoro iniziato all’epoca del primo sbarco lunare quando, trovandomi in California, ho incominciato ad interessarmi ai programmi spaziali e ai possibili prodotti da realizzare a questo scopo. Abbiamo iniziato da una semplice resistenza piatta per le pareti dei vettori per arrivare a progettare “space heaters” complessi e ai loro appositi controlli. La space economy è destinata a diventare sempre più uno degli elementi più importanti nel nostro core business».
I precedenti
Negli ultimi trent’anni di attività IRCA – Zoppas Industries ha fornito i propri componenti nei principali programmi spaziali istituzionali e scientifici quali ad esempio:
- la missione spaziale ESA Rosetta per lo studio della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
- il sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile (GNSS) europeo Galileo.
- la costellazione italiana di satelliti COSMO-SkyMed in orbita terrestre bassa per l’osservazione della Terra.
- le due fasi della missione ExoMars che porterà su Marte un innovativo rover, denominato Rosalind Franklin, capace di muoversi e, soprattutto, di penetrarne il suolo per analizzarlo.
Lo sviluppo derivante dalle attività in ambito spaziale ha consentito ad IRCA – Zoppas Industries di far evolvere la tecnologia di riscaldatori flessibili in polymide (flex heaters) verso nuovi settori applicativi fra cui quello medicale dei dispositivi per la diagnostica, in cui la medesima tecnologia viene utilizzata per il test dei reagenti nell’analisi del sangue negli ospedali e nei laboratori di ricerca, nella analisi del DNA e nella strumentazione diagnostica clinica, nonché nei dispositivi per la diagnosi del COVID.
Il settore
In Veneto opera una Rete Innovativa denominata AIR, riconosciuta dalla Regione con decreto 246 del 2 marzo 2020, e che comprende 53 soggetti, di cui 41 Pmi e sei grandi imprese, un Centro di Trasferimento Tecnologico, quattro Dipartimenti di Università del Veneto e Fondazione UniVeneto.
È la realtà del settore aerospaziale in Veneto: nel 2022 ha aumentato del 22% le vendite rispetto al 2021, con una quota di export del 63%. Numeri che fanno del Veneto una delle principali regioni in Italia nella filiera dell’Aerospazio, ma con l’ambizione di diventare la prima a livello nazionale.
Si parla di #AziendeaNordest. Potrebbero interessarti anche:
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