Tutto è stato studiato nei dettagli per richiamare tradizione e valori di un territorio, che si racconta a partire dai suoi prodotti tipici; miele, vino, confetture bio, erbe aromatiche. Il passato, perfino le leggende, e insieme un nuovo modo di intendere il cibo. Così le piccole aziende agricole riescono a superare i confini locali (e aumentare la remunerazione).
In Trentino è stato varato il marchio De Bellat; progetto voluto dall’omonima fondazione (nata da un lascito testamentario: lo scopo è “l’elargizione di borse di studio per giovani e amanti di agricoltura e/o di aiuti a volonterosi agricoltori della Valsugana”, oggi dedicata al sostegno e allo stimolo di attività che siano espressione del mondo rurale della valle), con l’appoggio di Trentino Sviluppo e il sostegno finanziario della Comunità della Valsugana e Tesino.
Sono stati studiati un brand e una comunicazione mirati, e ora tutto è pronto per esportare i primi “corner”: saranno inseriti in punti vendita selezionati delle principali città, e ospiteranno miele, conserve, succhi e nettari, farina e birra, in una seconda fase anche salumi e formaggi. Tipicità condite con tecnologia: il corner avrà video per mostrare il territorio e promuovere pacchetti turistici, mentre il sito internet (www.debellat.it), online da settembre 2014, oltre ai prodotto in rassegna avrà consigli alimentari, la storia, le tradizioni.
«Il percorso – spiega Mario Dandrea, presidente della Fondazione – prevede un affiancamento mirato a far crescere ulteriormente la qualità dei prodotti tipici, rendendoli appetibili e interessanti anche in una cultura dell’alimentazione moderna e leggera». L’Istituto alberghiero di Rovereto e Levico terme è già stato coinvolto: sarà messo a disposizione un laboratorio destinato a sviluppare nuove ricette destinate ai produttori, mentre questi ultimi firmeranno un protocollo che fissa gli standard qualitativi e commerciali.
Infine, il turismo: la vacanza in Valsugana sarà scontata per chi acquista i suoi prodotti.