Duemila aziende, uno stabilimento: il rilancio dello zucchero 100% veneto

Il 26 giugno del 1910 lo zuccherificio di Pontelongo si posa, sobrio e discreto, in un’ansa del Bacchiglione. Un impianto in grado di macinare il doppio dei grandi impianti saccariferi italiani. La tecnologia avanzatissima, come i tecnici, che provengono dai paesi leader: il Belgio, la Germania, la Boemia.

Sul sito del comune di Pontelongo, Padova, la cronaca di oltre un secolo fa: da allora la presenza dello zuccherificio avrà un ruolo fondamentale per lo sviluppo del territorio e ancora oggi molti imprenditori agricoli valorizzano in questo modo il proprio lavoro. Una filiera agroalimentare notevole: il bacino bieticolo su questo territorio copre, nel 2016, una superficie di 12mila ettari coltivati da circa 2mila aziende. Nasce qui il progetto “zucchero Veneto”.

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Coprob (Cooperativa Produttori Bieticoli) è il primo produttore di zucchero in Italia, presente sul mercato con il marchio Italia Zuccheri. A Pontelongo – presenti Regione Veneto, il sindaco Fiorella Canova e i sindaci della Saccisica, i vertici delle organizzazioni professionali agricole regionali e delle province di Padova, Rovigo, Verona, Venezia e Vicenza, soci della cooperativa e vertici aziendali – Coprob ha presentato lo Zucchero Veneto.

“Abbiamo voluto creare questo prodotto – commenta il presidente Claudio Gallerani – per sottolineare i nostri principi: la creazione di valore economico per l’intera filiera preservando valore ambientale e sociale. La nostra rappresenta infatti l’ultima filiera dello zucchero italiano e noi desideriamo fortemente proteggerla per il suo valore di equità nella remunerazione dei bieticoltori, mantenendo l’occupazione dell’indotto e sviluppando al contempo progetti a favore del consumatore.”
Per Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Veneto, è un settore importante che ha investito molto sia dal punto di vista dell’efficientamento industriale sia nel lato agricolo”.

coprob3“Il rilancio del comparto – commenta Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti – passa attraverso il Programma di Sviluppo Rurale, aderendo a misure agroambientali e soluzioni che ottimizzano le concimazioni e l’uso dell’acqua per l’irrigazione, così da preservare la risorsa idrica a livelli quantitativi e qualitativi adeguati. E poi ci sono misure ad hoc che tengono conto anche della rilevanza economica e sociale che lo zucchero ha nel territorio della Saccisica. In tal modo si potranno ammortizzare gli effetti negativi che nei prossimi anni si potrebbero avere con la fine degli aiuti diretti dando quindi nuove prospettive a questa realtà che anche in Veneto rappresenta una posizione rilevante per il sistema agroalimentare”.

Per Italia Zuccheri non si tratta solo di mettere una “bandierina” sul Veneto, ma anche di promuovere pratiche agricole sostenibili e garantire l’ottimizzazione degli indicatori di impatto ambientale a vantaggio del sistema agroalimentare nazionale nel suo complesso. “Noi vogliamo che lo Zucchero Veneto – prosegue Claudio Gallerani – eccellenza di una Regione importante, travalichi i confini regionali per creare valore nei prodotti di eccellenza dell’agroalimentare italiano“.