Lavorare, mangiare, dormire insieme. Da questa mattina (1. settembre) e per una settimana un gruppo di giovani fra i 16 e i 29 anni prende possesso della villa di via Fermi a Campolongo Maggiore (Venezia), uno dei beni confiscati alla Mala del Brenta.
L’ex villa Maniero, costruita tutt’altro che isolata rispetto al centro, è stata affidata al comune e oggi ospita fra l’altro un incubatore di imprese giovanili (www.affaripuliti.org). Sono passati 18 anni dall’entrata in vigore della legge 109/96 sul riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.
L’iniziativa è al suo secondo anno e mette insieme una serie di attori: Arci (Venezia), Spi Cgil, Uisp, Auser, Insieme, Libera della Riviera del Brenta, Arcisolidarieta Veneto con la collaborazione di Uisp Venezia e Coop Adriatica.
Per i giovani, alcuni provenienti dalle scuole del terriorio come l’istituto professionale Valle di Padova, il programma prevede attività manuali e formative, lavoro in giardino e grigliate collettive, workshop e racconti sotto le stelle, incontri sulla mala-comunicazione (venerdì 5 ci sarà Diego Pagotto, attore della fiction “Faccia d’angelo”) e faccia a faccia con Felice Casson, senatore (lunedì 8 dalle 9.30 in municipio). Anche la popolazione locale è coinvolta.
E non mancano le imprese, con la giornata “Facciamo affari puliti a Venezia” organizzata dalla Camera di commercio e in programma mercoledì 3 settembre, dalle 10.30 alle 12.30, nel salone della sede veneziana. Per partecipare all’incontro, aperto a tutti, basta segnalare la propria presenza (041 2576658 oppure 041 786.210 o 216, e-mail comunicazione.stampa@ve.camcom.it). Qui si confronteranno il segretario generale Roberto Crosta, il presidente di Veneto Responsabile Claudio Gramaglia e il referente regionale di Libera Veneto, Roberto Tommasi, con le testimonianze dirette di giovani imprenditori locali ed esponenti delle associazioni di categoria, tra i quali Iacopo Giraldo, presidente della Coldiretti di Venezia.
Infine, lo sport: la partita “Un calcio alla mala” del Brenta è in programma domenica 7 al Centro sportivo G. Zago di Bojon. I giovani affronteranno sindaci e amministratori del territorio.
A pochi giorni dalle accuse del boss Riina a don Ciotti, lo Spi Cgil ribadisce di essere «in campo con iniziative di formazione alla legalità – dice la segretaria generale del Veneto, Rita Turati – In questi mesi estivi decine di nostri volontari, da tutta Italia, sono stati impegnati nei campi della Legalità, per ridare vita a beni e terreni confiscati alla malavita organizzata. Iniziative che hanno coinvolto i nostri pensionati accanto a tanti studenti, giovani, lavoratori stranieri. Proprio con Libera, l’associazione di Don Ciotti, Arci, Affari Puliti e Rete degli studenti lo Spi del Veneto collabora a molti progetti di gestione dei beni confiscati alla mafia». In Veneto, oltre alla villa Maniero (recupero dell’ex campo da tennis interno, per restituirlo a un uso pubblico con la creazione di quello che è stato ribattezzato ‘Giardino della Legalità’, realizzando un’area verde e un’arena spettacoli aperti alla città) c’è il recupero di terreni e strutture ad Erbè (Verona).
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