«Non ho tante sere libere, ma una la troverò e andrò a mangiarmi un bel gelato a Padova. Lo fanno buonissimo, soprattutto alle gelateria Fly Down, sulle terrazze Appiani in Via Marghera».
Perché il presidente della regione Veneto Luca Zaia si lancia in quello che sembra un messaggio pubblicitario? Solo per esprimere «totale condivisione e apprezzamento» all’iniziativa dell’Associazione “Down Dadi” di Padova che, in collaborazione con un’azienda di Campodarsego – la Nordest Frigoriferi di Federico Bellotto che ha fornito i macchinari – ha realizzato una gelateria dove lavoreranno dieci ragazzi e ragazze con sindrome di Down. Per la cronaca il gelato, con almeno il 50% di frutta e zero glutine, è buonissimo.
«Questo – spiega Luca Zaia – è l’unico modo per combattere certi luoghi comuni che purtroppo sono ancora presenti, la solitudine nella quale rischiano di crescere ragazzi che invece meritano occasioni di vita, di crescita e di lavoro al pari di tutti i loro coetanei; l’approccio vecchio e superato secondo il quale per questi ragazzi si dovrebbero realizzare percorsi esclusivamente dedicati, aumentando così soltanto il loro isolamento».
Anche perché proprio il gelato è una delle produzioni venete che eccellono nel mondo.
L’idea è nata quando Giovanni Frasson, che di mestiere fa tutt’altro (libero professionista, settore carpenteria metallica), da sempre attivo nel sociale, ha intercettato un macchinario che fa il gelato buono, in mezzora, ed è straordinariamente semplice da usare. Lui, che già nel Veneziano – al Green Garden di Mestre – aveva favorito l’inserimento di ragazzi disabili nel lavoro, ha pensato che sarebbe stato perfetto per avviare a una vita autonoma chi tradizionalmente è escluso dal mondo del lavoro. E ha trovato una azienda sponsor: «Magari in un contesto diverso, per le famiglie, avrebbero venduto anche di più, ma ho pensato che proprio la Movida padovana, giovani che fanno il gelato per altri giovani, sarebbe stata perfetto come debutto», racconta.
La Gelateria gestita da ragazzi down ai Bastioni zona Appiani, si chiama “Fly Down” e ha debuttato venerdì 30 maggio sulle terrazze all’interno della manifestazione B44, i Bastioni di via Marghera vicino a Prato della Valle, in una delle aree estive dedicate al rituale dello spritz a Padova.
L’associazione Dadi (Down, autismo e disabilità intellettiva) è la stessa che ha organizzato stage per i propri giovani nei supermercati Alì, e ha coinvolto 40 giovani designer con sindrome di Down per Geox nel progetto Valemour che ha prodotto un’esplosione di colori su 6.500 teli di canvas e seta dipinti a mano, materia prima di una collezione in cui ogni accessorio è diventato unico.
L’idea non è di andare a prendere il gelato lì, per fare del bene, «ma perché è davvero buono – ribadisce Frasson – E in futuro si potrebbe ragionare su iniziative simili in altre città, che siano una strada verso l’autonomia per tanti ragazzi e ragazze».
Intanto, a Pordenone ha aperto una creperia che ha per ingredienti una idea originale, un pizzico di coraggio e tanta buona volontà. Doti che non mancano a Luca Modolo e Francesca Vit, rispettivamente presidente e vice presidente della Baobab cooperativa sociale Onlus, ideatori de “Il Baobab della dolcezza”, progetto che lo scorso mese di dicembre ha inaugurato di un nuovo punto vendita di creperia-yogurteria in franchising (con il marchio Dessart) nel cuore di Pordenone. Un progetto che ha visto la luce grazie al sostegno della Provincia, cofinanziatrice dell’iniziativa attraverso il Fondo provinciale disabili: il nuovo esercizio commerciale ha infatti assunto tre lavoratori iscritti al collocamento mirato ai sensi della legge 68/99, e scelti fra un lotto di candidati individuati dal Co.Mi.Dis, il Collocamento mirato disabili della Provincia.
I tre lavoratori (due a tempo indeterminato, una a tempo determinato), dopo un periodo di formazione sono oggi impiegati nei lavori di cura e pulizia del locale, preparazione dei prodotti da vendere e vendita dei prodotti al pubblico. La Provincia ha finanziato l’iniziativa con 100mila euro, fondi vincolati allo sviluppo di attività legate al mondo della disabilità visto che, «a scanso di equivoci – ricordano dagli uffici delle Politiche del lavoro dell’ente di largo San Giorgio – il costo complessivo del progetto è di 250mila euro e se non saranno rispettati gli standard stabiliti dalle linee guida regionali, l’incentivo dovrà essere restituito».
L’iniziativa unisce imprenditoria giovanile e inserimento di lavoratori disabili, sposando un marchio, Dessart, consolidato da anni sul territorio nazionale. Fra le ghiottonerie proposte, oltre agli estratti di frutta fresca, preparati al momento, la “frozen crêpe”, le crêpes sia dolci che salate, yogurt e yogurt gelato in quantità, il tutto guarnito con prodotti di qualità e frutta fresca. La preparazione delle crêpes e dello yogurt è coreografica e bella da vedere, tanto da catturare l’attenzione del cliente che, nei momenti di grande affluenza, rimane incantato a guardare senza spazientirsi per l’attesa. Novità di questa primavera, inedita sul territorio provinciale, fanno sapere i giovani imprenditori, è l’opportunità di preparsi la coppa gelato e guarnirla da sé: un gelato “self service” per chi fa tappa quotidianamente, specie in pausa pranzo, nei locali di corso Garibaldi. Fra i progetti della Cooperativa Baobab, c’è anche l’attività di sostegno alla Comunità alloggio “Casa Tangram”, struttura di accoglienza per ragazzi maggiorenni in difficoltà.