Smart Bugs, la startup degli insetti che riporta le farfalle in città

Api, bachi da seta, al più qualche larva da pesca: non c’era praticamente concorrenza nel settore dell’allevamento di insetti. Due ragazzi – Pier Paolo Poli, 30 anni, ed Emanuele Rigato, 27 – hanno intravisto lo spazio lasciato libero ed hanno messo a frutto le rispettive lauree in Biologia. È nata Smart Bugs, una “Insect Farm” con base a Ponzano Veneto, Treviso. Il primo prodotto, un kit per l’allevamento della farfalla Macaone (Papilio machaon), ha venduto nel primo anno qualche migliaio di pezzi (online).

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Pier Paolo (sinistra) ed Emanuele con la Macaone

Chi ha mai avuto la fortuna di vedere il momento in cui il bruco diventa farfalla? È un privilegio per pochi: per questo abbiamo pensato di renderla un’esperienza possibile per i bambini”, spiega Pier Paolo. Nel MacaKit (poco più di 20 euro, facile da usare) c’è tutto il necessario: 20 grammi di mangime speciale in polvere; un contenitore per la cottura del mangime; un bicchierino dosatore da 35ml; palettine sterili per manipolazione mangime; una cupola per l’ allevamento del V stadio, una casetta trasparente per lo sfarfallamento; supporti per le crisalidi, stuzzicadenti e una capsula Petri contenente i bruchi.

I primi clienti sono stati le scuole, oltre a qualche famiglia: “Questo non è un giocattolo, ma uno strumento educativo e di sensibilizzazione ai temi ecologici e ambientali”, chiariscono i due ragazzi, che hanno avviato la start up grazie anche ai fondi del Piano di Sviluppo rurale, che ha riconosciuto l’allevamento di insetti come attività agricola finanziabile.

L’obiettivo del kit è liberare la farfalla: “Ce ne sono sempre meno nelle nostre città, perché hanno bisogno di prati maturi e stabili, che non trovano. Si può comunque liberare senza bisogno di cercare un campo aperto: un esemplare viaggia anche per 10 chilometri al giorno, ci penserà lei a trovare il posto migliore”.

Altre farfalle crescono nelle stanze – una per specie – della fattoria: per il loro significato simbolico sono richieste per feste, inaugurazioni, matrimoni e battesimi: si parte da almeno 25 (circa 100 euro) per una nuvola colorata.

MACAKITIl nuovo fronte dei giovani biologi è legato alla rinascita della filiera della seta, che parte proprio dal Veneto: il mangime e l’abc per partire con l’attività di allevamento dei bachi da seta saranno forniti ai bachicoltori, e l’Associazione italiana Gelsibachicoltura – appena costituita – punta a mille realtà. In fondo è un lavoro concentrato in un mese (maggio, perlopiù), che può dare alle imprese un reddito aggiuntivo rispetto a quello base (vivaisti ad esempio).

Siamo biologi: fa parte della nostra formazione pensare anche al benessere degli animali”, precisano i due fondatori: “Siamo convinti che ai nostri giorni gli insetti debbano essere valutati come una risorsa e non come un “problema” da risolvere: sono stati tra i primi colonizzatori delle terre emerse ed oggi rappresentano l’ 83% delle specie animali del nostro pianeta”.

Sullo sfondo c’è anche l’utilizzo degli insetti come fonte di proteine per l’alimentazione umana: “La legislazione italiana però è ancora arretrata su questo fronte: le barrette energetiche sono potenzialmente fattibili, ma non possono ancora essere immesse sul mercato. La ricerca, comunque, prosegue”.