A Verona apre la prima pizzeria gourmet per il reinserimento dei ragazzi di San Patrignano

Accogliere, recuperare e reinserire: sono i tre cardini della mission portata avanti da San Patrignano sin dal 1978. L’ultima fase, il reinserimento dopo gli anni trascorsi in comunità, rappresenta uno dei passaggi più delicati del percorso di recupero. Nasce da questa esigenza l’idea di un franchising sociale: si chiama Squisito! Pizza e bottega.

La prima sede è stata inaugurata oggi, 3 agosto, con il patrocinio del Comune di Verona e dell’Ulss 20, e si trova in corso Castelvecchio 3/A, nel centro storico di Verona.

A rendere possibile questo progetto pilota il finanziamento di Fondazione Cattolica Assicurazioni e Fondazione Cassa di Risparmio Verona, realtà che, come San Patrignano stessa, sono profondamente legate alla città.

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L’interior design è opera dello studio milanese Nicola Gallizia, che ha collaborato gratuitamente al progetto coniugando all’area funzionale alla preparazione e vendita della pizza anche una parte retail in cui sarà possibile acquistare i prodotti provenienti dai laboratori di eccellenza artigianale di San Patrignano.  Per l’assessore ai servizi sociali Anna Leso è “un sogno diventato realtà che mi ha commosso: ho avuto la possibilità di conoscere la passione di questi ragazzi che hanno diritto di vivere una vita dignitosa e noi siamo stati ispirati da questo progetto”.

Adriano Tomba di Cattolica Assicurazioni ribadisce l’impegno nel progetto. “Cerchiamo di mettere la cultura di impresa nel sociale in modo che generi le risorse di cui il sociale ha bisogno. E lo facciamo credendo che le persone possano essere ciò che ancora non si vede con infinita pazienza”.

sanpa“In un momento storico dove la disoccupazione giovanile dilaga, la nostra Comunità riesce a lavorare per il loro futuro in maniera concreta, grazie all’aiuto di chi ha creduto nel progetto e all’Agaras, associazione a noi legata che opera sul territorio  – spiega Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale di San Patrignano – Valentina (27 anni), Stefano (24) e Carlo (38) sono i ragazzi che andiamo a reinserire, coordinati dal nostro Antonio Morgese e a loro va il nostro miglior in bocca al lupo. Il rientro in società è un momento delicato e in questo modo possiamo supportarli ancora meglio”.

Il format “Squisito! Pizza e Bottega” – interamente opera di un gruppo di lavoro composto da ragazzi che in comunità hanno ricevuto una formazione ad hoc sul modello franchising – proporrà la pizza versione “stirata romana” al metro, impastata con farine selezionate e a lunga lievitazione, farcita come vuole la tradizione con un tocco di creatività e con tutti i prodotti a chilometro zero provenienti dalla Comunità. La si potrà gustare in loco oppure in modalità take away.

Antonio Tinelli, Fabio Moro (chievo Verona) e ragazzi pizzeria“Vogliamo che Verona sia solo il primo step, il progetto pilota – prosegue Tinelli – con l’obiettivo di aprire altri punti vendita nelle maggiori città italiane. Un punto di partenza importante, interamente studiato e realizzato dai ragazzi della Comunità per i ragazzi che usciranno dalla Comunità”.

E per Luca Mazzanti, curatore del progetto insieme agli altri ragazzi di San Patrignano, “Squisito nasce dall’idea di creare un gruppo di persone con vocazione a materie economiche e manageriali che potessero aiutare a reinserire in ragazzi in progetti. Il nostro social franchising unisce la mission di San Patrignano del reinserimento e nello stesso tempo aiuta a commercializzare i prodotti della filiera di San Patrignano. Il gruppo ha sviluppato il format pilota e oggi siamo pronti a partire”. In pizzeria si troveranno dunque i formaggi stagionati, gli affettati, la piadina, i biscotti e altri prodotti confezionati made in “SanPa”..

Il taglio del Nastro con Antonio Tinelli, Anna Leso

Il taglio del Nastro con Antonio Tinelli e l’assessore  Anna Leso

C’era anche Fabio Moro, ex giocatore del Chievo, in rappresentanza dell’associazione Cuore Chievo Verona: “Il riscatto a volte deve partire da dentro, con il coraggio e la forza giusta, come questi ragazzi a cui oggi auguro buona fortuna”.

Fra le belle storie di giovani fragili che tornano al lavoro c’è anche l’ìimpresa del Pane quotidiano di Vicenza.