La scintilla dell’innovazione (e quella della lavastoviglie): la startup che previene gli incendi

Un manager, un perito e un matematico: sono i tre fondatori dell’impresa innovativa che ha lanciato sul mercato FireDominator, la micro-soluzione per la prevenzione degli incendi. «Crediamo che la tecnologia debba essere orientata al benessere ed alla sicurezza dell’uomo a costi accessibili a tutti», è la loro  filosofia. Un’idea nata in casa.

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incendi1Gli incendi causati dagli elettrodomestici di solito non fanno notizia, ma sono migliaia ogni anno. Nel 2014 in Italia la prima causa accertata di incendio è costituita dalle “cause elettriche in genere”, ovvero impianti elettrici difettosi, cortocircuiti, blackout: queste cause sono all’origine del 27% degli incendi sulle cause accertate nell’anno 2014. In numeri assoluti hanno causato almeno 11.318 incendi, come indicato da una fonte autorevole, l’Annuario statistico del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco 2014, il più recente dato ufficiale disponibile.

Un giorno della primavera 2013 è stato proprio un episodio di questo tipo a far scattare, letteralmente, la scintilla dell’innovazione. Un corto circuito nel sistema elettrico della lavastoviglie della madre di Stefano e Daniele Bonotto ha provocato un piccolo incendio. I due fratelli si sono interrogati su come evitare il ripetersi della disavventura. È stato l’amico perito e  “inventore” Guido Dall’Agnol, ad offrire la soluzione: aveva brevettato l’idea di un rivoluzionario sistema antincendio.

incendi2Mesi di duro lavoro hanno permesso di tradurre quel concetto in una soluzione concreta, FireDominator: un dispositivo antincendio di ridotte dimensioni che si “nasconde” all’interno dei circuiti elettrici dell’elettrodomestico, proteggendoli dal fuoco. È un prodotto di Everet Duklair, società fondata dai tre  vicentini, iscritta al registro delle startupinnovative e incubata in AREA Science Park a Trieste, che  detiene i brevetti alla base del funzionamento. «Crediamo che la tecnologia debba essere orientata al benessere ed alla sicurezza dell’uomo a costi accessibili a tutti – spiegano –. FireDominator è solo il primo prodotto di una serie di dispositivi che verranno realizzati nel campo della prevenzione degli incendi». Infatti i dispositivi hanno costi sensibilmente più contenuti di altri sistemi attualmente in commercio e sono in grado di circoscrivere i danni di un incendio al solo componente che lo innesca.

incendi3Ma come funziona? Il dispositivo si applica su componenti elettrici per quadri industriali e civili ed elettrodomestici. Grazie alle sue caratteristiche chimico-fisiche, il dispositivo interviene direttamente all’origine del focolaio, ed è attualmente disponibile in due diverse tipologie, mentre altre sono allo studio. La prima, FireDominator Compact avvolge in modo aderente il connettore volante: le zone di passaggio dei cavi non sono stagne ed è possibile un minimo di circolo d’aria per smaltimento di eventuali mediocri riscaldamenti. All’insorgere del corto circuito, la scintilla non fa in tempo a propagarsi perché il materiale brevettato che lo avvolge si attiva in presenza di calore eccessivo proteggendo il contenitore dall’incendio e spegnendolo nell’arco massimo di 15 minuti, anche nel caso in cui l’innesco rimanga attivo.

La seconda tipologia, FireDominator Case si applica nei componenti dove sia necessaria una ventilazione. È un dispositivo dotato di piccole aperture che si chiudono automaticamente all’aumento della temperatura, causata dal principio di incendio, bloccando il circolo d’aria. In questo modo, con l’azione combinata del materiale sviluppato da Everet Duklair e la mancanza d’ossigeno, si salvano l’elettrodomestico o il quadro elettrico e si scongiura il propagarsi dell’incendio. Esteriormente ha l’aspetto di un contenitore elettrico standard, ma contiene due “segreti”, due sistemi brevettati: il primo è il già sopracitato materiale e il secondo è un’apertura garantisce il circolo d’aria, ma che all’aumento eccessivo della temperatura si chiude autonomamente bloccando il flusso d’aria.

La squadra è composta da un matematico prestato alla tecnica e all’innovazione, Daniele Bonotto; un inventore del principio originario su cui si fondano i brevetti, Guido Dall’Agnol, e un manager con vasta esperienza in vari settori, Stefano Bonotto: sono gli sviluppatori del dispositivo e detentori dei brevetti, e insieme racchiudono tutte le competenze tecniche e manageriali necessarie allo sviluppo del progetto.