Le novità da portare in tavola e l’anteprima dei panettoni: le aziende del Nordest di ritorno dalla fiera dell’alimentare

Nelle scorse settimane si sono tenute fiere di riferimento per l’alimentare come il Cibus di Parma, dove è stato svelato un migliaio di nuovi prodotti: alcune aziende hanno presentato le proprie novità prima dell’inizio, altre al ritorno, forti di un certo successo fra i visitatori. Questo post riassume le novità che presto arriveranno nei negozi, e dunque in tavola, per le aziende del Nordest (dalle quali arrivano le descrizioni dei propri prodotti di punta).

I legumi promotori della corretta alimentazione

amioooAMÍO, il brand di legumi di ILTA Alimentare fondato nel 2015 a Venezia, alla 19esima edizione di CIBUS, il Salone Internazionale dell’Alimentazione che si è tenuto dal 7 al 10 maggio, ha portato novità come la linea ZuppamiXlegumi, sviluppata in collaborazione con Smartfood – progetto dell’Istituto Europeo di Oncologia specializzato nella ricerca nutrigenomica – composta da tre nuovi mix a base di legumi e cereali sviluppati per promuovere la corretta alimentazione, e la nuova Linea AMÍO Bio, nata da un patto di filiera 100% italiano totalmente trasparente e  tracciabile.L’azienda è protagonista del primo accordo in cui un nuovo prodotto alimentare viene sviluppato nella collaborazione fra una azienda, ILTA Alimentare che con il brand AMÍO produce e commercializza in Italia e nel mondo legumi e cereali di alta qualità, e Smart Food, il Programma di ricerca in Scienza della Nutrizione e Comunicazione promosso dalla Fondazione IEO – CCM  (Istituto Europeo di Oncologia).

L’innovazione delle verdure

fra Dop, Igp, ricette regionali e vegan

In fiera Valbona si è presentata con novità sia sul fronte delle verdure conservate, settore nel quale l’azienda veneta opera da oltre 50 anni, sia sul fronte del ‘fresco’, comparto nel quale è entrata nel 2013 con l’obiettivo di differenziare la propria gamma prodotti.

Ormai da diversi anni Valbona sta percorrendo la via dell’innovazione e della differenziazione. Porre al centro del proprio operato il consumatore, ascoltare le sue esigenze e proporre referenze in linea con le richieste del mercato è la strategia messa in atto dall’azienda veneta. In questa direzione, la spinta innovativa di Valbona ha portato alla produzione di grandi novità nel panorama alimentare italiano degli ultimi anni, come spiega Marco Pilenga direttore commerciale dell’azienda: “La nostra mission è quella di fare di Valbona una vera marca italiana, fortemente distintiva, che possa soddisfare i consumatori più esigenti ed attenti. L’impiego di verdure e ingredienti DOP e IGP, la valorizzazione delle ricette regionali, l’offerta biologica e vegana insieme a quella del mondo del fresco Valbona sono solo alcune delle novità proposte al mercato negli ultimi anni”.

Fra l’altro si arricchisce la linea “I Colori della Natura”: “Aglio Bianco del Polesine DOP grigliato sottolio”, “Zucchine alla Scapece sottolio”, “Cucunci sottolio” e “Peperone Papaccella in agrodolce” sono le nuove referenze della gamma che si ispira ai colori della natura. I benefici offerti dallo spettacolo cromatico sono il filo conduttore di una linea di prodotti che sta riscuotendo grande successo sia fra gli addetti ai lavori che fra i consumatori. New entry nella produzione fresca dell’azienda è la linea di affettati vegetali si arricchisce di due referenze sempre più gourmet: “Veganette Zucca e Salvia” e “Veganette Barbabietola Rossa e Mela”, quest’ultima con l’accostamento di verdura e frutta. A differenza di altri affettati vegetali dove l’ortaggio è quasi – se non addirittura – assente, le Veganette – spiegano in azienda – vantano un’etichetta corta, dove il primo ingrediente è sempre la verdura, un aspetto che esprime la dimensione della qualità del prodotto.

Chi predilige i prodotti biologici e chi deve seguire, per scelta o per esigenze, una dieta vegana non resterà deluso: l’azienda veneta già da qualche anno ha immesso sul mercato una linea di sottoli e pesti bio e una linea di creme spalmabili e pesti vegani.

La riscossa della pizza dopo l’incendio

Roncadin ha vssuto un drammatico incendio lo scorso settembre; in 72 ore è stata riorganizzata la produzione, con 100 persone di nuovo al lavoro, un’impresa proseguita fra la solidarietà di clienti e fornitori.

Oggi l’azienda friulana punta a diventare protagonista della grande distribuzione italiana e presenta al salone internazionale dell’alimentazione due nuovi prodotti realizzati con ingredienti di alta qualità, cottura in forno a legna su pietra e lunga lievitazione.

La pizza surgelata continua a conquistare il banco freezer e a ingolosire gli italiani moltiplicando formati e varietà. Il comparto si conferma più che vivace che mai e i consumatori sempre più esigenti: «Pizza surgelata vuol dire velocità e comodità di preparazione, certo, ma non per questo gli italiani non rinunciano alla qualità: vogliono gusto, assortimento e abbinamenti sfiziosi, e amano variare spesso tipologia e formati»: parola di Dario Roncadin, amministratore delegato dell’omonima azienda friulana che punta tutto sulla qualità degli ingredienti, sulla lunga lievitazione e su un metodo di lavorazione esclusivo per sfornare prodotti top di gamma sia a marchio proprio, sia per le private label italiane e straniere.

L’azienda a Cibus ha portato due novità a marchio Roncadin che rispondono proprio alle ultime tendenze di consumo in fatto di pizza surgelata. La prima è una new entry della linea Buona Vera, nata solo un anno fa per portare le caratteristiche di genuinità e attenzione alle materie prime nel settore degli snack salati. Buona Vera si arricchisce con la pizza formato “pala”, dalla classica forma lunga e stretta,  perfetta per un pasto singolo. «Questo formato è sempre più apprezzato –commenta Dario Roncadin– perché consente di preparare un pasto monoporzione, completo e sfizioso in poco tempo. Inoltre è comodo per lo stoccaggio nel freezer domestico». Proprio per queste caratteristiche di velocità di preparazione e comodità di conservazione, il formato pala è il segmento con un buon dinamismo all’interno del comparto delle pizze surgelate grandi,  con un trend in crescita del 31,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Fonte IRi, Tot Italia Iper + Super+ LSP da 100 a 399 mq). Ed è un formato ideale anche da condividere, perché nel forno di casa si possono accomodare tre pezzi ed è quindi possibile accontentare i gusti di tutti scegliendo fra tre gusti: la classica margherita, salamino e verdure. L’impasto è totalmente  lievitato naturalmente per 24 ore e si presenta sottile ed alveolato grazie allo speciale metodo di stesura a caldo brevettato da Roncadin.

5339_roncadin_veracemente_altaLa seconda novità è la pizza Veracemente Alta: si tratta del tradizionale formato tondo, con la particolarità dell’impasto alto, dedicata a chi ama questa particolare tipologia che sta vivendo un periodo di grande notorietà, grazie anche alla condivisione mediatica di pizzaioli famosi.

Con queste novità e la presenza nelle più importanti manifestazioni fieristiche Roncadin conferma l’obiettivo a medio-lungo termine di diventare protagonista della GDO italiana con il proprio brand.

Nel 2017 l’azienda di Meduno (PN) ha realizzato un fatturato di 108 milioni di euro, chiudendo in attivo nonostante la battuta d’arresto dovuta all’incendio che nel settembre scorso ha gravemente danneggiato la produzione. L’azienda si è però dimostrata solida e pronta a reagire, ripartendo a tempo record dopo sole 72 ore e organizzandosi per dotarsi, entro luglio 2018 di una nuova linea produttiva ed entro fine anno di un nuovo stabilimento all’avanguardia per tecnologia ed ecosostenibilità. A ricostruzione completata ed entro un quinquennio, l’obiettivo di Roncadin è di arrivare a raddoppiare, raggiungendo circa 200 milioni di euro di fatturato e di produrre 1 milione di pizze al giorno.

Wolf e l’evoluzione dello speck

 

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Wolf Sauris, l’azienda carnica conosciuta e apprezzata per il Prosciutto di Sauris Igpe lo Speck di Sauris, era fra i 3.100 stand di imprese del settore agroalimentare di Cibus, manifestazione «che ci consente – sottolinea Stefano Petris ad della Wolf (nella foto) – di ricevere visite da tutto il mondo, con evidenti benefici a livello di immagine e non solo. E poi, Cibus offre anche l’occasione di incontrare clienti sparsi in tutta Italia e di avviare contatti con potenziali nuovi partner. Del resto, si tratta di una tra le più prestigiose vetrine a livello mondiale del settore, come testimoniato dai numeri: erano attesi 80.000 operatori e 2.500 top buyer esteri.

Fra questi, anche lo “Speck di Sauris Nonno Bepi”, la naturale evoluzione del classico Speck di Sauris, capace di conquistare anche i palati più esigenti. Oltre al prodotto tradizionale, apprezzato dai clienti in quasi 60 anni di produzione arriva dunque questa neonata referenza a impreziosire il catalogo dei prodotti griffati Wolf-Sauris. Le cosce di suino accuratamente selezionate, più grandi rispetto alla media e dunque ideali a far nascere un prodotto di qualità ancora maggiore, vengono sottoposte a una stagionatura più lunga. A fare la differenza è un diverso rapporto tra il magro e il grasso di copertura, oltre che una maggiore marezzatura. Lo “Speck di Sauris Nonno Bepi”, prodotto senza glutine, viene affumicato tradizionalmente con legno di faggio e il risultato finale è straordinario: profumi e aromi si fondono con la sorprendente dolcezza della carne, dando vita a un abbraccio di sapori tutto da scoprire.

Il Friuli presenta mele e formaggi

Nella nutrita pattuglia di portacolori “made in Friuli” a Cibus anche il gruppo Pezzetta di Fagagna (Ud) che sul piatto ha messo i suoi apprezzati formaggi, uno su tutti, il Montasio Dop, capace nel corso degli anni di riscuotere notevole gradimento crescente, come testimoniato pure a Parma. Si è affacciata alla rassegna anche la Pomis di Mortegliano (Ud), azienda produttrice di mele, oltre che di succhi confezionati. Ottimi riscontri anche per il salumificio Luigi Vida di Torreano (Ud).

pomisIl settore agroalimentare della regione mostra indicatori sono tutti in crescita: nel 2016 (ultimo dato disponibile) il settore dell’industria alimentare in Friuli Venezia Giulia ha fatto registrare un incremento nelle esportazioni pari al 2,1%, sinonimo di un crescente interesse estero verso i prodotti. Ma quanto pesi il comparto lo testimoniano anche altre cifre emerse nel contesto di Cibus: durante un convegno IRI (Information Resources Inc.) è stato evidenziato come per ogni 100 euro spesi in prodotti confezionati di largo consumo in Gdo, 68 siano dedicati al settore food. Tra i prodotti più richiesti figurano: gelati e surgelati; freschi confezionati; drogherie e alimentari; bevande; ortofrutta confezionata. Inoltre, Federalimentare ha tenuto durante la kermesse la sua assemblea nazionale, annunciando che il fatturato delle industrie alimentari per il 2018 punta a 140 miliardi di euro, con un export lanciato verso i 34 miliardi.

L’anteprima del panettone: mini o magnum?

Anche IDB Group ha fatto tappa anche  alla fiera di Parma, solo una tappa di un vero e proprio Road Show nelle più importanti Fiere internazionali di settore per quello del primo gruppo italiano nella produzione di lievitati da ricorrenza del segmento premium. Per l’occasione un allestimento dedicato alle inesauribili declinazioni e interpretazioni del Panettone.

 

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Ad accogliere i visitatori il meglio della produzione dolciaria aziendale, dal panettoncino da 50 gr. sino al Magnum Panettone da 10 kg, dal Pandoro all’Offella Veronese, e poi pasticceria e merendine per tutti i giorni. Filo conduttore, manualità e artigianalità che da quattro generazioni caratterizzano l’arte pasticcera di una famiglia che decise di specializzarsi nei lievitati.

“Il Panettone rappresenta uno straordinario momento di sintesi artigianale tutto italiano. Cibus è una grande vetrina ed è per noi l’occasione per incontrare sia i nostri clienti internazionali sia coloro che hanno capito quanto sia importante lavorare con un’azienda che ha le nostre caratteristiche. In Italia sicuramente la sola capace di affrontare a 360 gradi le dinamiche di canale e di prodotto” dice Andrea Muzzi, ceo del Gruppo.

Del Gruppo IDB fanno parte marchi prestigiosi come Antica Pasticceria Muzzi, i cui documenti storici la vogliono come confetteria al servizio dei nobili Trinci già nel 1795, si è evoluta poi negli anni, in uno dei migliori esempi di pasticceria italiana; l’azienda Borsari, così chiamata a celebrare la famosa porta decumana veronese e che, sin dal 1902, di quella città riprende le antiche ricette del Pandoro artigianale. Giovanni Cova & C., forse l’azienda più celebre fra le pasticcerie specializzate nella produzione del “Panetun de Milan” e certamente anche il marchio più attivo nel celebrare le eccellenze milanesi e grazie al quale possiamo riscoprire l’immenso patrimonio dell’Archivio Storico Ricordi partner d’eccellenza nella realizzazione di un’intera Linea di prodotti denominata per l’occasione Linea RICORDI. Un progetto dal forte slancio culturale, grazie al prezioso incarto elaborato con le riproduzioni delle opere dei grandi Maestri del Melodramma e dell’illustrazione italiana. Non meno importante il marchio Scar Pier, voluto e coordinato direttamente da uno dei più grandi lievitisti italiani: “Pietro Scarpato” vera anima di una gamma prodotti pensata per i maggiori intenditori. L’offerta del Gruppo si completa con lo storico marchio Torronificio Bedetti di Falconara Marittima, che dal 1912 produce torrone artigianale e cioccolato fondamentali nel goloso contesto delle ricorrenze ma non solo, certamente uno dei marchi che riserverà le maggiori sorprese in futuro.

Si aggiungono i marchi Golfetti e Tommaso Muzzi per la produzione del lievitato da ricorrenza e prima colazione.

Il Gruppo IDB presidia il mercato della pasticceria con la produzione diretta di oltre 1800 referenze e ben 150 diverse ricette sui lievitati da ricorrenza e specialità dolciarie. Pone grande attenzione anche alla gestione diretta dei quattro negozi (Milano, Badia Polesine, Falconara e la storica pasticceria di Foligno).

I caprini lungo la Via della Seta

Legare la propria terra e prodotti come l’uva, le olive e le noci che venivano scambiati – fin dall’antichità – lungo la “Via della Seta”, al celebre percorso che univa il nostro mondo con quello dell’Estremo Oriente. E’ stato presentato in anteprima al Cibus di Parma il progetto Caprini “Via della Seta” di Perenzin. L’azienda artigianale di San Pietro di Feletto (TV) ha reso così omaggio a quattro delle sue migliori interpretazioni di formaggio di capra dove i profumi e i sapori di un territorio unico che va dalle Dolomiti ai boschi della Serenissima del Montello, dalle Colline del Prosecco Superiore al Piave fino alla Laguna di Venezia, si fondono con i tesori gastronomici di un tempo.

capra-fienoVincitore di molti riconoscimenti come uno dei migliori formaggi dell’ultimo triennio, il Caprino affinato al Traminer è un prodotto che unisce il latte di capra che nasce dai verdi pascoli del Veneto con l’uva Traminer delle Dolomiti del Trentino Alto Adige. Dal sapore duraturo al palato, le vinacce conferiscono al formaggio un gusto dolce e rotondo.

E se dal Trentino Alto Adige proviene l’uva, è da Belluno che arriva il fieno biologico naturale che avvolge il Caprino dal caratteristico aroma di erba asciugata al sole e della terra da cui nasce, e che annualmente rifornisce le stalle della Latteria. Il Caprino affinato in fieno è un formaggio dal sapore deciso, avvolto da ciò che veniva utilizzato dai contadini del passato per nascondere dagli sguardi indiscreti del vicino le proprie prelibatezze.

Cosa accadrebbe se al latte di capra si unissero il pepe nero del Vietnam e un pregiato olio d’oliva, alimenti che venivano scambiati lungo la “Via della Seta”? Nasce così il Caprino affinato in pepe Tellicherry & olio extravergine d’oliva, un altro formaggio dal sapore forte e deciso, ma delicatamente speziato e piccante. La tradizionale forma circolare, con i grani scuri a confezionarla, ha una croccante crosta che ne conserva intatto tutto il profumo.

Infine ancora un ritorno all’antica tecnica di avvolgere il Caprino nelle foglie di noce, una metodologia che veniva usata per proteggere le forme di formaggio sia durante il loro lungo viaggio verso Oriente, sia durante il loro processo di stagionatura. Allo stesso tempo, grazie alla presenza del tannino, le foglie proteggevano il prodotto dalla muffa. Il Caprino affinato in foglia di noce ha un corpo duro, ma facile da sciogliere e un gusto che richiama aromi di natura e foreste bagnate dalle piogge.

Perenzin Latteria nasce nel 1898 da un’idea di Domenico Perenzin e, dopo oltre un secolo di vita, vede oggi la quarta generazione alla guida dell’azienda, con Emanuela Perenzin (ad dal 1991). Da sempre, lavora il latte di vacca, a cui si sono poi affiancati quello di capra (dal 1999) e quello di bufala (dal 2010). Produce formaggi tradizionali e biologici, pluripremiati nei concorsi sia italiani che internazionali. L’azienda distribuisce in tutta Italia ed esporta in Europa, Usa, Canada e Australia.

Qualche dato:

  • 1,8 milioni di litri di latte lavorati ogni anno;
  • 32 mila forme di formaggio prodotte ogni anno;
  • produzione: latte di capra 54%, latte biologico 61%, prodotto esportato 20%;
  • fatturato 2017: 3,2 milioni di euro.

Le nuove bibite San Benedetto

Quest’anno Cibus è stata la fiera delle novità con tanto di “Cibus Innovation Corner”, per una selezione dei 100 prodotti più innovativi. Tra queste referenze, scelte da una giuria di 21 professionisti, le nuove bibite San Benedetto Amor BIO e Thè San Benedetto “The Luxury Experience”.

 Amor BIO è la nuova linea San Benedetto pensata per il  canale Horeca/Bar. Realizzata con  ingredienti da agricoltura biologica, zucchero di canna, senza coloranti né conservanti, è disponibile nei gusti Aranciata e Limone. Thè San Benedetto “The Luxury Experience” è il nuovo thè premium i altissima qualità in purissima acqua San Benedetto dedicato al canale Horeca: confezione in vetro, sapore intenso, dissetante e delicato profumo delle foglie di thè e della frutta.

San Benedetto era presente, inoltre, con la nuova edizione delle lattine “sleek” Special Edition, disegnate dagli studenti della NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ancora, le altre bibite San Benedetto come i Succoso ZERO, la gamma di succhi senza zuccheri aggiunti, senza calorie e senza glutine, in quattro gusti.

Nelle acque minerali la protagonista della Fiera sarà Antica Fonte della Salute Millennium Water, l’acqua dalla purezza millenaria in esclusiva per l’alta ristorazione, proposta nel nuovo formato da 33 cl in vetro. Antica Fonte della Salute – spiega l’azienda – ha origine da una falda acquifera millenaria situata a 236 metri di profondità nel comune di Scorzè (Venezia). Il suo lento cammino tra le rocce dona un’acqua pura, con un valore di nitrati inferiore allo 0,00001%.