Il premio di risultato entra anche in Texa, cresce all’aumentare dei risultati

A quattro anni dalla costituzione delle RSU – la Rappresentanza Sindacale Unitaria votata fra i dipendenti – lo scorso mercoledì 24 aprile i lavoratori e le lavoratrici di Texa Spa di Monastier hanno votato favorevolmente l’ipotesi di accordo di contratto collettivo di secondo livello; così la contrattazione integrativa entra anche nell’azienda trevigiana leader del settore della diagnostica per automotive.

A darne notizia con grande soddisfazione il segretario generale della FIOM CGIL di Treviso Enrico Botter (in foto): “Portiamo a casa un grande risultato in termini di contrattazione integrativa e di consolidamento delle relazioni industriali con Texa”.

Per il triennio 24-26 il contratto integrativo porta con sé – per la prima volta – e regola il Premio di risultato, denominato TexaComp, con cui definire gli obiettivi competitivi di Texa e la conseguente remunerazione variabile dei circa 800 dipendenti. Si applicherà ad apprendisti, operai, impiegati, quadri in forza alle unità produttive e, alle stesse condizioni di maturazione e di erogazione previste per i dipendenti, anche ai lavoratori e lavoratrici in somministrazione.

Sono fino a 1.000 euro lordi annui per il 2024, 1.100 euro per il 2025 e 1.200 per il 2026 liquidati in unica soluzione con le spettanze del mese di maggio dell’anno successivo a quello di maturazione, opzionabili in toto o in parte in welfare. Per la parte in welfare l’azienda, inoltre, si fa carico di una maggiorazione del valore pari al 10% dell’opzione esercitata. In relazione al welfare, l’azienda si impegna, inoltre, a costruire una piattaforma di beni e servizi più articolata e quindi più vicina ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie.

Come si calcola

L’indice preso a riferimento per l’erogazione e la modulazione del Premio di Risultato – fa sapere il sindacato – è l’Ebitda, ovvero la percentuale di utile – misurato prima degli interessi, delle imposte, dei deprezzamenti e degli ammortamenti – sul totale dei ricavi netti generati dalle attività aziendali rispetto alla media del biennio precedente. Secondo l’obiettivo raggiunto il Premio cresce in proporzione diretta al miglioramento, tenendo anche in considerazione un risultato superiore all’obiettivo individuato che potrebbe portare, secondo i coefficienti applicati, fino a un tetto massimo di 1.300 euro dei mille definiti per il 2024. Allo stesso tempo, le parti hanno stabilito che si incontreranno con frequenza quadrimestrale al fine di analizzare l’andamento dell’indice e la congruità degli obiettivi, potranno aggiornare gli obiettivi dell’anno di riferimento, anche alla luce di perturbazioni inaspettate dello scenario competitivo.

Infine, RSU, Sindacato e Azienda hanno concordato attraverso l’integrativo la costituzione di una Commissione paritetica sulla Formazione professionale e di una Commissione Tecnica Paritetica, rispettivamente formate da tre RSU e da tre rappresentanti della direzione aziendale.

A fronte di un miglioramento della redditività della produzione è giusto quanto doveroso che un’azienda, in particolare una realtà importante e avanzata come Texa, redistribuisca la ricchezza prodotta sotto forma di incentivo ai propri dipendenti e così facendo contribuisca, per effetto dell’integrazione salariale, alla tenuta dei consumi interni del territorio, sui quali da tempo si è abbattuta la scure dell’inflazione a erodere il potere d’acquisto di lavoratori e lavoratrici – ha dichiarato il segretario generale della FIOM CGIL trevigiana Enrico Botter –. Il combinato disposto dell’azione di contrattazione collettiva nazionale, attraverso il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici, e di quella di secondo livello in azienda contiene tali congiunture depressive così come può, in futuro, sostenere fasi espansive”.

Il percorso di contrattazione in Texa ci apre a un confronto con una realtà all’avanguardia e dinamica – ha sottolineato Enrico Botter – con un tessuto lavorativo di alta professionalità. Il risultato ottenuto per dipendenti e lavoratori in somministrazione è oggi allora un punto di partenza per migliorare le condizioni di lavoro dentro questo che si prefigura come un positivo percorso di relazioni industriali, anche da esportare”.

L’azienda

Fondata nel 1992, TEXA oggi è leader nella progettazione, industrializzazione e costruzione di strumenti diagnostici, dispositivi per la telediagnosi, stazioni per la manutenzione degli impianti A/C, analizzatori gas di scarico, dedicati ad autovetture, motociclette, camion, mezzi agricoli e motori marini. L’ultima frontiera è la produzione di sofisticati sistemi Powertrain per veicoli a propulsione elettrica. Presente in tutto il mondo con una capillare rete di distribuzione, TEXA commercializza direttamente in Brasile, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, Stati Uniti tramite filiali. Attualmente sono circa 1000 i dipendenti: una forza lavoro giovane, tra cui oltre 200 tra ingegneri e specialisti impegnati nella Ricerca e Sviluppo.

Lo scorso febbraio è entrato in TEXA Mattia Binotto, per anni ingegnere motorista per Ferrari: ha il ruolo di top manager per coordinare il piano strategico di sviluppo tecnologico, industriale e commerciale della divisione e-Powertrain dedicata alla propulsione elettrica e ibrida.

In marzo poi l’azienda ha consolidato la propria presenza in Sud America. Mercoledì 6 marzo infatti il presidente Bruno Vianello ha inaugurato la nuova sede della filiale brasiliana, a São Caetano do Sul, nello stato di San Paolo che, con i suoi oltre 2.000 metri quadrati, raddoppia la superficie della precedente.

TEXA Brasile è stata costituita nel 2014 e, anno dopo anno, ha saputo imporsi come uno dei principali brand di diagnosi e strumentazione per officine del Paese. Un investimento che ha previsto, tra le altre attività, l’allestimento di un avanzato centro tecnico nel quale sono state portate avanti attività di ricerca e sviluppo volte a adattare gli strumenti TEXA al particolare parco veicoli brasiliano, composto anche da mezzi alimentati a etanolo idrato. Oggi in TEXA Brasile lavorano 40 persone, il doppio rispetto al 2021, e il fatturato è cresciuto di pari passo, arrivando a 5,4 milioni di euro nel 2023, ben un milione e mezzo in più rispetto all’esercizio precedente. La filiale è attiva in tutta l’America Latina, dal Messico all’Argentina.

 

Si parla di #LavoroaNordest. Potrebbe interessarti anche:

Technowrapp, smart working evoluto e flessibilità oraria anche in produzione