I “Veneziani dell’anno” sono i giovani che si sono mobilitati dopo l’acqua alta

Il premio “Veneziano dell’anno 2019”, consegnato domenica 12 gennaio nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, è stato attribuito all’unanimità dal comitato promotore “alla nuova generazione del terzo millennio per l’immediata e spontanea mobilitazione in soccorso alla città devastata e ferita dall’acqua alta“. Un comportamento definito dall’Associazione Settemari, che patrocina il riconoscimento, “di alto senso civico e contagioso entusiasmo, che ha saputo diffondere stimoli e speranze per il futuro della nostra comunità”.

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“Complimenti all’Associazione Settemari per la scelta, che mi sembra opportuna per due elementi – ha dichiarato il sindaco Brugnaro – In primis perché Venezia ce la fa, ce l’ha fatta e ce la farà, in secondo luogo perché i giovani sono il nostro futuro. Quando qualcuno continua a parlare di ragazzi che non si interessano o che non hanno voglia di agire dice delle castronerie. Il futuro è vostro – ha continuato il primo cittadino rivolgendosi ai premiati – e il fatto che vi siate dimostrati reattivi di fronte a una difficoltà imprevista fa di voi delle grandi persone. In quei giorni difficili il sistema ha retto, e ringrazio i rappresentanti delle Forze dell’Ordine qui presenti per questo. Il sistema però regge se ci sono anche i volontari, persone che generosamente non si fanno domande e si rimboccano le maniche per dare una mano. Vi premiamo perché siete un simbolo, vi premiamo perché vi siete sporcati le mani con uno slancio di generosità che vi è venuto dal cuore. Questo è un bell’esempio di cosa possono essere i giovani oggi. Venezia è una città accogliente – ha affermato Brugnaro – e spero che chi di voi vive in terraferma in futuro possa decidere di venire ad abitare in centro storico perché siamo riusciti a portare il lavoro. Questa è la ricetta per ripopolarlo. Continueremo a investire molto sulla residenzialità, infatti non abbiamo venduto nessun alloggio pubblico e li stiamo ristrutturerando tutti, agevolando nelle assegnazioni le giovani coppie. Punteremo tutto sulla vostra generazione, perché rappresentate il nostro futuro. Vi ringrazio a nome di tutta Venezia”.

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A rappresentare la “generazione del terzo millennio” 18 giovani, veneziani e non, che dal 12 novembre scorso, assieme ad altri 3mila loro coetanei, si sono immediatamente mobilitati per aiutare a lenire le ferite dell’alta marea eccezionale, contribuendo a salvare monumenti, reperti storici, libri antichi e a prendersi cura dei residenti che, nei giorni successivi, si sono trovati in difficoltà. Il premio, istituito nel 1978, è stato consegnato dalla vincitrice dell’edizione precedente, la ricercatrice Adriana Albini, prima italiana a essere nominata nel direttivo dell'”American Association for Cancer Research”, nelle mani dei giovani Alice e Aldo.

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La cerimonia è stata aperta dal saluto del sovrintendente del Teatro Fenice Fortunato Ortombina ed è proseguita con gli interventi, tra gli altri, della vicepresidente dell’Associazione Settemari Margherita Scattolin, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia (che ha inviato un messaggio di ringraziamento) e della presidente dell’Associazione dei Comitati privati internazionali per la salvaguardia di Venezia Paola Marini.

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Nei 40 anni precedenti sono state tante le persone, le società e le associazioni a essere insignite del riconoscimento, che si pone l’obiettivo di ringraziare “chi, con la propria attività, impegno e testimonianza ha contribuito al miglioramento sociale e culturale della Città o a diffondere il nome e il prestigio di Venezia nel mondo”: nell’elenco figurano Bebe Vio, Fabrizio Tamburini, Doretta Davanzo Poli, Pino Donaggio, Paolo Baratta, Frances Clarke, Egidio Martini, Alvise Zorzi, Sergio Tagliapietra ‘Ciaci’ e Palmiro Fongher, Feliciano Benvenuti, Sandro Meccoli, Marino Zorzi, Ernesto Canal, Giancarlo Ligabue, Damiano Michieletto. Tra gli Enti, le società e le Istituzioni, invece, ci sono la Comunità mechitarista Armena, il Gran Teatro La Fenice, il quotidiano Il Gazzettino, il Teatro a l’Avogaria di Giovanni e Carla Poli, la Comunità Ebraica, l’Associazione Amici della Fenice e la Reyer Venezia.

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