Quanti posti sono disponibili? «Qualche centinaio». Giorgio Cendron è il segretario di Uniteis, l’associazione delle gelaterie italiane in Germania, un migliaio e passa di iscritti. A Longarone, dove fino a stasera c’è la MIG – Mostra internazionale del gelato – raccoglie le candidature di chi vuole provare un lavoro all’estero. Il guadagno? «Dai 1.500 euro in su, per chi non ha esperienza», spiega.
CENTINAIA DI POSTI – I candidati ideali hanno dai 18 ai 30 anni: meglio se hanno una formazione specifica, professionale o alberghiera, ma anche chi non ha alcuna esperienza può proporsi. Tre i possibili inserimenti: nel servizio al tavolo, nella produzione o nella preparazione (allestire banane split e spaghetti di gelato, con le altre specialità più richieste, decorandole). Le gelaterie si dividono in due categorie, quelle aperte tutto l’anno e quelle che assumono per la stagione (da marzo a ottobre).
«Un’opportunità per chi vuole mettere il naso fuori di casa, imparare un’altra lingua, mettere da parte un gruzzoletto e magari, dopo questa esperienza, mettersi in proprio», racconta Cendron, che dal Veneto è partito negli anni Ottanta e ora in Germania ha portato con sé il nipote.
Nello stand dell’Uniteis si possono conoscere le possibilità di lavoro offerte da gelaterie italiane in terra tedesca, e in alcuni casi incontrare direttamente i gelatieri interessati a trovare personale italiano per la prossima stagione. Chi non va in fiera può contattare direttamente l’associazione: www.uniteis.it (la sede è a Vittorio Veneto, 0438/912155, mail uniteis@uniteis.com
NON SOLO GERMANIA – Non c’è solo la Germania per gli aspiranti gelatieri: Agia è l’associazione dei gelatieri italiani operanti in Austria (e garantisce l’"italianità" degli esercizi iscritti (www.agia.at, in tedesco, ma stracciatella è evidentemente intraducibile…), e poi c’è il Brasile: qui, per preparare le start up del gelato, la MIG ha ospitato anche due sessioni di didattica. Fra le fonti di informazioni da segnalare anche la confederazione dei gelatieri europei (www.artglace.com, sezione in italiano): «Questa è una economia che contribuisce al diretto impiego, soprattutto giovanile, di circa 300mila lavoratori in 50mila gelaterie. Il settore, in Europa, vale, complessivamente, oltre 4 miliardi di euro», si legge nel sito.
Anche a Londra, segnala ilgelatierecurioso.com, è esploso il fenomeno delle gelaterie artigianali.
IL FRANCHISING DEL CONO – A Torviscosa, Udine, "crema & cioccolato" è la formula che ha cambiato la logica del franchising, a cominciare dall’investimento iniziale. È la casa madre ad acquistare direttamente gli arredi e le attrezzature necessarie, girandole in comodato d’uso gratuito all’affiliato senza royalty o percentuali sull’incasso. «Ma l’investimento principale è sulle persone – spiega Lorenzo Mazzilli, direttore operativo – Con la giusta preparazione sarà al centro del progetto e potrà far funzionare una gelateria di successo anche se in posizione defilata e non centrale, con spese decisamente meno impegnative».
Nel 2013 si sono registrate 180 nuove adesioni: il 60% delle gelaterie è gestito da under 35. «Nel nostro piccolo abbiao fatto meglio del click day. Una alternativa occupazionale valida, e un salvagente soprattutto per i giovani», dicono in azienda. Fino al 1. gennaio 2014 l’investimento necessario per affiliarsi passa da 19.900 a 9.900 euro (www.cremaecioccolato.org, 0431 924532).