L’emergenza lavoro, il viaggio dei migranti: il nuovo teatro mette in scena la cronaca, racconta le cooperative e usa come palco un bus fermo

All’inizio, nella commedia dell’arte, le compagnie teatrali avevano statuti che richiamano a quelli delle cooperative attuali. Oggi che le cooperative sempre più spesso nascono per tentare di dare un futuro produttivo ad aziende in crisi, il teatro ritrova quella somiglianza e racconta le storie dei lavoratori. A Pordenone è nata così la sinergia fra il festival dell’Arlecchino errante e la Confcooperative che, negli ultimi mesi, ha seguito fra l’altro la nascita di Ceramiche Ideal Scala, costituita in tempi ridottissimi per poter proseguire l’attività della Ideal Standard di Orcenico.

Oggi, 13 settembre, la giornata è tutta dedicata all’emergenza lavoro, e alle risposte della cooperazione. Ci sono gli esperti – la lectio magistralis di Carlo Borzaga, università di Trento -, i dibattiti, e lo spettacolo. Anche la storia delle lavoratrici dell’Omsa è diventata materia per una rappresentazione (“Lavoravo all’Omsa”, appunto, nella foto una scena) e sul palco alle 21, al convento San Francesco, ci saranno alcune delle 300 donne che hanno perso il lavoro con la delocalizzazione della fabbrica delle calze.
lavoravo all'omsa 1Un esempio di teatro sociale e di denuncia che non resterà isolato, visto che la compagnia teatrale e la Scuola sperimentale dell’attore di Pordenone stanno valutando un’operazione simile per la provincia, dove ci sono realtà in crisi, ma anche esempi di coop come Karpòs e Aussametal che sono riuscite a dare un futuro alla crisi di alcune realtà.
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Ancora teatro, innovativo, a Vicenza. Dodici attori (età dai 15 ai 65 anni, provenienze diverse, italiani e stranieri, uomini e donne) e 30 spettatori su un autobus urbano, fermo, messo a disposizione dall’azienda dei trasporti. Lo scopo è raccontare il viaggio verso il Paese dei balocchi, come in un Pinocchio rivisto e attualizzato.
La formula è stata scelta dal Laboratorio Teatro Interculturale EDA (Educazione degli adulti) nato all’interno del CTP Vicenza Ovest, scuola pubblica dove si insegna l’italiano a vari livelli, da chi vuole migliorarlo per chiedere la cittadinanza o trovare un lavoro migliore a chi è analfabeta e vuole imparare a mettere il proprio nome sui documenti. Non un avamposto dell’emergenza (qui si arriva già con il permesso di soggiorno), ma il luogo dove oltre a imparare si dà valore allo scambio alla pari di saperi ed esperienze, tra comunità ospitante e nuove cittadine e nuovi cittadini.

1566572500Lo spettacolo “Nella pancia della balena” è un’esperienza teatrale, trasforma spettatori e attori nei passeggeri: già proposto a giugno e luglio, ha fatto sempre il tutto esaurito. Questa volta è l’ostello Olimpico di Vicenza a trasformarsi in una “sala d’aspetto” per accogliere spettatori e attori prima di essere accompagnati all’interno di un autobus urbano che – restando fermo – li condurrà in un viaggio teatrale intenso tra memorie, desideri e paure. «Dal Pinocchio di Carlo Collodi deriva il tema del viaggio, la partenza per il Paese dei balocchi: metafora del momento di passaggio tra la perdita di un’identità e la costruzione di un’identità nuova» spiega l’ideatrice e insegnante Rosella Pizzolato. La pancia della balena è il luogo in cui Pinocchio si trova dopo aver ceduto al fascino del Paese dei balocchi per seguire le lusinghe di un sogno illusorio, il luogo in cui deve fare i conti con il proprio passato e rielaborarlo, per costruire un nuovo futuro, una nuova identità. L’esperienza della migrazione, proprio come l’avventura di Pinocchio nella pancia della balena, porta con sé la necessità di fare i conti con la propria identità culturale, di costruire un nuovo equilibrio tra il passato e ciò che si diventerà.
baleIl progetto è patrocinato dal Comune di Vicenza, con la collaborazione di AIM mobilità, La Piccionaia – I Carrara Teatro Stabile di Innovazione, Oltrefrontiere Lab, Unione Immigrati di Vicenza.
In scena sabato 13 settembre, alle 20 e alle 21.30 in piazza Matteotti con replica venerdì 19 settembre, stessi orari, in piazza Castello. L’ingresso è gratuito; la partecipazione è a numero chiuso, è consigliata la prenotazione scrivendo a info@oltrefrontierelab.com.

Tutti gli appuntamenti si possono consultare nel calendario eventi del sito www.comune.vicenza.it.