La prima volta era stata nell’ottobre scorso: tutto esaurito. Lo scenario è quello dell’Accademia circense, la scuola che, a Verona, forma i professionisti del circo: una struttura di livello internazionale riconosciuta come eccellenza al pari delle celebri scuole del Circo di Mosca e del Circo di Stato cinese. Qui i giovani allievi, sotto la guida di istruttori diretti da Andrea Togni imparano le tecniche, la fantasia e la disciplina. Il 27 febbraio, per la seconda volta, gli allevi saranno manager e imprenditori.
«Vi sono parallelismi realistici e tutt’altro che impertinenti tra l’Accademia Circense e il mondo dell’impresa – sottolineano Tiziana Recchia E Monica Bertini, fondatrici di Cassiopea, società veronese di formazione –. Imprenditori e manager, come gli artisti, devono avere resistenza, fantasia, determinazione, equilibrio, coraggio, spirito di squadra e grande talento organizzativo e gestionale».
Tra gli esercizi scelti come metafore della realtà aziendale ci sono il trapezio a due, la “clownerie”, la giocoleria e altre arte circensi.
La mattinata è tutta pratica, sulla trave o a testa in giù appesi al trapezio. I partecipanti vengono suddivisi in gruppi per svolgere attività ispirate ai ruoli degli artisti del circo e sviluppare le doti necessarie alle imprese per rafforzare strategia, reattività, spirito di squadra, concentrazione, capacità decisionale, creatività ed equilibrio emotivo.
La seconda parte della giornata invece serve a fare il punto, e a calare nella realtà aziendale quello che si è sperimentato: «La competizione globale, che la crisi ha reso ancora più aspra – spiegano le organizzatrici – richiede oggi di muoversi tra clienti e concorrenti come se ci si trovasse a volteggiare in aria o a costruire una piramide umana: uno scenario dove fare squadra è più importante che mai. Questo metodo serve a sviluppare la flessibilità mentale e raggiungere l’eccellenza nell’ambito del lavoro. Durante il corso i partecipanti sono chiamati a svolgere varie attività ispirate ai ruoli degli artisti del circo, ma il fine è sviluppare le caratteristiche più utili all’impresa».
Non sempre la partecipazione è riservata ai vertici: a volte si allarga a capiarea e responsabili dei vari livelli: «In questi casi organizziamo giornate su misura della singola azienda: sono arrivate richieste da parte di multinazionali, ma anche di realtà locali della metalmeccanica e aziende di servizi, da tutto il Nord Italia». E se il costo medio per la formazione è di 500 euro a giornata, il prezzo finale dipende dalla formula scelta.
Fra le partecipanti alla prima edizione, Silvia Nicolis (presidente del Museo Nicolis e impegnata nel gruppo di famiglia Lamacart, oltre che presidente della sezione Turismo di Confindustria Verona) e Cinzia La Rosa (titolare di La Rosa srl): «I mercati cambiano di continuo e spingono le imprese a evolversi per restare competitive – sottolineano entrambe -: se non si sviluppano nuove competenze si resta indietro. Inoltre l’equilibrio è una qualità importante in azienda, e il corso ti mette alla prova anche sul piano fisico: la resistenza è fondamentale per sostenere lo stress».
Cassiopea non è nuova a questo genere di iniziative: in passato sono stati organizzati corsi di leadership creativa alla Brigata Paracadutisti Folgore. In generale, la formazione pensata per favorire lo spirito di quadra e sollecitare la creatività dei dipendenti è in crescita: a Mestre, ad esempio, ha sede una scuola di cucina che porta i lavoratori ai fornelli per la cosiddetta cooking activity. Creare un menù, da poi condividere, serve a favorire le relazioni, mentre dover risolvere i problemi imprevisti (creati ad arte da chi regge le fila della giornata) come far fronte alla scarsità di un ingrediente può servire a far emergere la personalità dei leader. Finora hanno partecipato caldaisti, bancari, parrucchieri e assicuratori.