Social network a misura di parroco e santini jacquard: a Vicenza sfilano imprese …divine

I parroci che non si sono mai iscritti a Facebook hanno trovato una piattaforma meno generalista, a loro misura; quelli già a loro agio con il social hanno trovato un canale di comunicazione in più. Iclesia – la prima social app, gratuita e benefica, dedicata alle chiese e alle loro comunità, per condividere informazioni con i fedeli e per metterli in contatto tra loro – è solo uno dei progetti che in questi giorni sfilano alla 16^ edizione di Koinè, Rassegna internazionale di arredi, oggetti liturgici e componenti per l’edilizia di culto, in programma a Vicenza fino a domani, 21 aprile.

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«È stato il papa Francesco a ricordare che Internet è un dono di Dio, perché può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà – spiega Paolo Malavolta, amministratore delegato di Melloncelli, azienda mantovana da 170 anni nel campo delle soluzioni tecnologiche per le chiese, dalla meccanica di precisione applicata agli orologi dei campanili all’automazione delle campane. Il 95 dei clienti sono parrocchie; nella Srl lavorano 25 persone, «l’export è ancora marginale ma capita che il sacerdote italiano si trasferisca in Giappone, e allora il nostro prodotto viene richiesto anche lì».

FullSizeRenderIclesia è una piattaforma (costituita da portale web e app per smartphone con Android e iOS) messa gratuitamente a disposizione di tutte le realtà religiose cristiane: un luogo virtuale per incontrarsi, condividere bollettini parrocchiali, orari delle Sante Messe e tutte le informazioni su battesimi, comunioni, matrimoni, funerali, inviti ai campi scuola, gite, pellegrinaggi, ma anche per creare gruppi di discussione sul catechismo o su argomenti di interesse dei fedeli e per veicolare comunicazioni in modo semplice e immediato.

«I siti parrocchiali vengono visitati raramente», sottolinea Malavolta. In questo caso il fedele va sul sito www.iclesia.com, inserisce il proprio comune e cerca la chiesa: se l’opzione è “segui” vuol dire che il servizio è già attivo, altrimenti parte una segnalazione e il parroco viene segnalato dell’opportunità, riceve le istruzioni e l’affiancamento necessario. Il fedele semplicemente iscritto riceve le notifiche della “bacheca” direttamente sul telefonino; può anche chiedere di essere attivo nell’area “sagrato”, e per le attività commerciali c’è la possibilità di diventare sostenitori, dando un contributo a sostegno delle diverse finalità e ricevendo in cambio visibilità. Il tutto gestito dal parroco, che per questioni di sicurezza all’inizio di tutto viene identificato anche tramite carta di identità e diventa amministratore: poi lo «strumento è pronto all’uso, è non richiede alcuna competenza specifica».

Fra i primi ad aderire padre Giuseppe dei conventuali di Padova, ma sono già circa 250 le parrocchie attive, oltre 2.500 i fedeli registrati sul portale. Anche così un’azienda riesce a farsi conoscere – le richieste fioccano anche dal Sud Italia, dove la rete commerciale Melloncelli non arriva – e ad allargare il mercato.

Taglio del nastro (Corrado Facco, Matteo Marzotto, S. E. Mons. Beniamino Pizziol, Anna Maria Cordova, Mons. Giuseppe Russo, Mons. Giancarlo Santi, Mons. Fabrizio Capanni)

Taglio del nastro (Corrado Facco, Matteo Marzotto, S. E. Mons. Beniamino Pizziol, Anna Maria Cordova, Mons. Giuseppe Russo, Mons. Giancarlo Santi, Mons. Fabrizio Capanni)

A Koinè partecipano 345 aziende italiane ed estere, provenienti da 23 Paesi, espressione del Made in Italy e dell’eccellenza manifatturiera internazionale. Ci sono le sculture del marchio Ulrich Perathoner, discendente di una famiglia di scultori in legno della Val Gardena (una tradizione di artigianato artistico nato alla metà del XVII secolo), la cui eredità è stata raccolta nel 2003 dal figlio Daniel, e le tre generazioni nel settore dell’Arte Sacra dell’azienda pugliese Tangari Made in Italy, che ha ideato un progetto interamente dedicato all’abbigliamento religioso: camicie, abiti, maglieria e calzature realizzate con materie prime italiane e rigorosamente prodotte in 15 rinomati laboratori sartoriali da Bari al Salento, messi in ginocchio dalla crisi e ora coinvolti in un progetto che mira a «rivalutare il settore tessile artigianale e ad affermare il Made in Italy nello scenario religioso mondiale».

Una scultura della ditta ditta Ulrich Perathoner

Una scultura della ditta ditta Ulrich Perathoner

L’area espositiva è suddivisa in due sezioni. Le produzioni presenti nel settore “Chiesa&Liturgia” (Pad. 7) riguardano arredi, suppellettili, abiti liturgici, vetrate, mosaici, l’arte statuaria, oltre a una vasta offerta di prodotti ad alta tecnologia per realizzare impianti di acustica, riscaldamento e illuminazione degli edifici di culto. La sezione denominata “Fede&Devozione” (Pad. 1 e 2), invece, riunisce i più importanti produttori, non solo italiani, di oggetti e articoli devozionali (statuette, santini, rosari, quadretti, icone, gadget, etc.). Ci sono anche i santini tessuti jacquard della ditta EFFEPI di Teolo, Padova.