L’impresa del pane quotidiano è un gioco di squadra (e sforna lavoro)

Giovani vulnerabili, senza una famiglia alle spalle. Era già difficile prima: ora, con la crisi, accompagnarli a una vita autonoma e ad un lavoro stabile è diventato ancora più arduo. Al Villaggio Sos di Vicenza hanno pensato a un progetto capace di autosostenersi nel tempo, e magari di diventare un modello da esportare. Una cooperativa sociale di tipo B, specializzata nella panificazione e produzione di prodotti da forno di alta qualità, con la creazione di otto posti di lavoro. «Noi siamo educatori, non imprenditori», spiega il vicedirettore, Bruno Scortegagna. Ma per creare solide opportunità di occupazione serviva una contaminazione con loro, le aziende. Che hanno visto il progetto e hanno deciso di sostenerlo.

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La prima è stata la fondazione Divo Bartolini, dal nome del fondatore dell’azienda di trasporti bolognese; un primo decisivo contributo e un accompagnamento ormai quasi settimanale. Nel tempo si è aggiunto il sostegno del fondatore della Faber (Arcugnano, Vicenza, casse acustiche), poi della Cameo, consociata italiana della multinazionale Dr. Oetker, presente in oltre 40 Paesi che dal 2012 collabora con i villaggi Sos (7 in Italia: oltre a Vicenza Trento, Ostuni, Morosolo, Saronno, Roma e Mantova) e della Costruzioni meccaniche Sottoriva, Spa di Marano Vicentino, 70 anni di storia nelle impastatrici, che fornirà i macchinari necessari.

quot2Mentre raccoglieva il sostegno delle aziende, la coop del Pane quotidiano partecipava (vincendolo)  al bando per un locale in affitto nel cuore della città, sotto la Basilica Palladiana, patrimonio dell’Unesco. Il progetto esecutivo e l’arredamento portano il nome dell’architetto Fabio Albanese, che lo ha realizzato (e donato). Quattro giovani – ragazzi e ragazze, italiani e stranieri – sono stati selezionati fra quelli più predisposti al mestiere e stanno imparando a fare il pane: il forno è già in costruzione, all’interno del Villaggio dove sono in corso 112 accoglienze (tra minori ospiti nelle comunità familiari, nei servizi diurni e nei servizi educativi Genitori con Figli e nei progetti autonomia), e per la metà di maggio entrerà in funzione.

Altri quattro posti di lavoro si creeranno nella rivendita, innovativa: dalla mattina all’ora dell’aperitivo, al pane si accompagneranno sughetti e “scarpette” da degustazione. Per l’inaugurazione, a settembre, tornerà nella sua città lo chef Carlo Cracco.

I primi clienti del pane (fra gli ingredienti farine speciali, eticità e sostenibilità garantite fin dalla loro produzione) sono già stati arruolati: sono rivendite locali, mercati rionali e ristoranti. C’è anche una collaborazione con la startup Low Carbelicious , fondata a Padova da un gruppo di ragazzi che, grembiule allacciato e mani in pasta, hanno deciso di investire su uno stile di vita sano e consapevole e su prodotti «fatti come ogni nonna italiana li farebbe», anche per chi è diabetico o deve tenere sotto controllo zuccheri e picchi di glicemia.

La coop del pane

La coop del pane

E poi c’è una squadra di calcio, in campo – anzi, a Teatro – per dare una spinta alla squadra dei panettieri: il 6 maggio, all’Olimpico di Vicenza, il concerto dell’accademia Bizantina interamente dedicato a Mozart sarà interamente a supporto del Pane quotidiano. Ci sarà tutta la prima squadra del Vicenza Calcio, che attraverso la propria piattaforma sociale denominata “Non è sempre un gioco-Oltre lo sport, la forza di un gesto” sostiene la neonata cooperativa.

I biglietti del concerto si acquistano presso le biglietterie del Teatro Olimpico o sul sito.

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