Made in Italy e ricerca vanno stringono l’allenza. Gli artigiani veneti, grazie all’accordo raggiunto con Fondazione Telethon, festeggiano il terzo anno di collaborazione nella realizzazione tutta italiana – di più: artigiana veneta- delle sciarpe simbolo della tradizionale maratona di fine anno per la raccolta fondi da destinare alla ricerca.
In termini tecnici lo chiamano reshoring: è il rientro delle produzioni che si erano allontanate dall’Italia inseguendo un più basso costo del lavoro. “Dopo decenni trascorsi a decentrare le filiere produttive verso i Paesi emergenti, da qualche tempo le aziende italiane stanno progressivamente riscoprendo i vantaggi del rientro delle produzioni tanto che il re-shoring è entrato di prepotenza tra i termini più usati nella manifattura” spuega il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Luigi Curto. “Da diversi anni – aggiunge – Confartigianato in collaborazione con Artigiancassa è direttamente impegnata nella raccolta fondi per la Chiarity, ma con la sigla del protocollo di intese di due anni fa, Confartigianato Imprese Veneto e Telethon hanno moltiplicato il lavoro in team. Un impegno che si traduce nella vendita delle sciarpe all’interno del nostro mondo e decine di iniziative nelle piazze da qui a fine anno gestite dai nostri associati che, tra mercatini di Natale e feste paesane, non mancheranno di sensibilizzare i cittadini sulla missione di Telethon”.
I termini dell’accordo siglato dalla Fondazione Telethon e Confartigianato Veneto vengono spiegati da Gianluca Fascina, presidente della Federazione Moda, e Giuliano Secco, a capo della rete di imprese impegnate nel progetto. Sono circa 56mila le sciarpe prodotte partendo da un pile di ottima qualità. Uno sforzo anche organizzativo che ha impegnato le imprese da luglio a settembre. La produzione ha richiesto 400 rotoli di pile, larghi 1,8 metri, per un totale di 20 chilometri di tessuto. Sono stati necessari 200mila ricami e 10 milioni di km di filo.
Sono stati coinvolti 70 lavoratori di 11 aziende artigiane, tra cui una taglieria, tre ricamifici, due confezionatrici, due aziende di trasporto, tre aziende produttrici rispettivamente di sacchetti, cartoni e etichette. In tutte le fasi sono state impiegate macchine elettroniche all’avanguardia che hanno permesso di realizzare le economie di scala necessarie ad abbassare i costi e rendere economicamente sostenibile per Telethon riportare la produzione in Italia. Il personale impiegato, tutto regolarmente assunto ed altamente specializzato, ha reso possibile anche la creazione di una vera e concreta rete tra le aziende.
“Mi rivolgo a tutti i cittadini veneti –conclude Curto- affinché in questi giorni vadano sul sito di Telethon (www.telethon.it), nella sezione shop solidale oppure cerchino i banchetti natalizi che la Fondazione con la nostra collaborazione porterà in oltre 1000 piazze italiane in questo fine settimana ma anche nei giorni a seguire per comperare, con un contributo minimo di 10 euro, la nostra sciarpa. Il ricavato sarà destinato al finanziamento dei progetti di ricerca di Telethon sulle malattie genetiche rare”.
Nella rete ci sono fra le altre: Tiemme sas; taglieria New Cut; ricamificio MG; Gifa Ricami; Mabe mode e Tessilservice.