Minori che abbandonano la scuola: a Treviso in 37 danno vita allo spazio delle idee

Un luogo dove si potranno attivare laboratori di fotografia (sviluppo e stampa), design, sartoria (riadattamento di abiti smessi) e dare vita ad altre attività multimediali, come una web radio. Si chiama “Spazio 7 Giorni”, ed è il frutto di un vero e proprio intervento creativo per quei giovani che non studiano e non lavorano (neet) che hanno bisogno di capirsi, conoscersi meglio e, soprattutto realizzare cose tangibili e concrete, al di là dei tradizionali colloqui di orientamento.

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Tra le competenze della Provincia di Treviso c’è il servizio “Diritto/Dovere all’Istruzione” che si occupa di seguire ragazzi e ragazze in età scolare fuoriusciti dal percorso formativo per svariati motivi e contrastare così la dispersione scolastica. Il compito della Provincia è dunque quello di seguirli giorno dopo giorno, coinvolgerli in attività di formazione e orientamento, accompagnarli alla nuova scelta di studio o di lavoro. Quest’anno, grazie al finanziamento di Garanzia Giovani e al contributo di Unindustria Servizi e Formazione, gli operatori dei Servizi per l’Impiego della Provincia che seguono i ragazzi hanno messo in piedi un progetto innovativo: lo Spazio 7 Giorni.

Cittadinanza attiva

L’idea è stata quella di coinvolgere 37 minori seguiti dal servizio nella progettazione e realizzazione di uno spazio polifunzionale. Guidati da Alberto, docente tutor e maestro, si sono tv1occupati della sistemazione, con materiali di recupero, di alcuni locali provinciali da tempo inutilizzati nell’ambito del campus di Lancenigo, dove trova sede anche il CFP (centro di formazione professionale) della Provincia. Così i ragazzi, seguiti dai tecnici provinciali e da un formatore, hanno risistemato lo spazio, rendendolo così disponibile a loro stessi ma anche ad altri ragazzi che in futuro si troveranno a dover usufruire del servizio.

Il nome spiega che qui “Ogni 7 giorni una nuova stanza prenderà forma. Ogni 7 giorni 7 nuovi ragazzi daranno il loro contributo per il raggiungimento di un obiettivo comune”. Il progetto si è concluso nell’ultima settimana del 2015 con l’apertura dello spazio, e tutta l’attività è documentata da un’apposita pagina Facebook. Ovviamente, la Provincia continuerà a seguire i 37 ragazzi fino alla loro nuova scelta di vita.