Se la vita mette un punto, tu aggiungi una virgola: e riparti.
Domani mattina, 21 febbraio, a Monteforte d’Alpone (Verona) ci saranno fotografi, truccatori, stylist. Una giornata voluta e pensata da Luana Martignon, con la collaborazione di professionisti del ritratto fotografico, per i malati oncologici; una giornata per aiutare a ritrovare – davanti allo specchio e alla macchina fotografica – l’immagine più viva del loro “io”. La foto sarà donata a chi parteciperà (chiamare Morena 3331252277 o Michela 3281251726, una volta data l’adesione riceverete ora e luogo dell’appuntamento).
Sempre nel Veronese è nato il progetto “Benessere ed estetica”, che ha coinvolto Federfarma e 221 farmacie della provincia: “Dedicato alle donne, pazienti oncologiche, che a seguito della malattia sentono l’esigenza di recuperare la propria immagine e spesso l’autostima, migliorando di conseguenza anche l’approccio relazionale”. Quattro incontri, tutti gratuiti, si sono tenuti nel 2015, altri sono previsti per quest’anno: durante gli incontri (massimo 6-8 pazienti alla volta) c’è stato modo di scambiare esperienze e consigli, incontrare psicologi e farmacisti, e ricevere una dimostrazione pratica personalizzata di trucco correttivo, a cura di Paola Busin dell’Apeo (Associazione professionale estetica oncologica). Federfarma ha messo a disposizione anche il materiale – creme, fondotinta, correttori, blush, mascara e rossetto – per il trucco terapeutico
Estetiste e parrucchieri hanno risposto in tanti. E’ Luana stessa, che la malattia l’ha vissuta, a raccontare come sia inevitabile voler cancellare – rifiutare – l’immagine di se stessi durante il periodo delle cure, ma anche quanto possa essere importante, e dare forza, ripartire dalla propria immagine.
La giornalista Maria Teresa Ferrari, che ha condiviso l’evento su Facebook, lo spiega semplicemente: “Curarsi, dentro e fuori, è fondamentale e aiuta a sentirsi meglio. “La cura”, da tutti i punti di vista, è stata da subito la mia prima terapia”.
Ed ecco a voi la Terry senza parrucco, ma con una scintillante idea in testa, che sorride dalle fotografie e dai selfie con le amiche: “Si tratta di questi esclusivi cappelli che indosso spesso, ideati per pennellare con un pizzico d’arte il look quotidiano. Ho giurato a me stessa che me li sarei fatta fare, quando ho provato uno di quei terribili copricapi, in vendita nei negozi di parrucche e cappelli, studiati per chi fa chemioterapia. Vi giuro che è stata una delle pochissime volte in questi 6 mesi in cui mi è scesa una lacrima sul viso. Ma quanto schifo fanno!!?? Già, oltre a tutto il resto, dobbiamo affrontare ed accettare l’idea di vedere la nostra bella chioma cadere improvvisamente, perché abbruttirsi? E così, da un po’ di tempo, un’idea mi frulla per la testa: creare una vera e propria collezione di cappelli. Non penso proprio di essere la sola a guardarsi allo specchio e scoprire di piacersi anche senza capelli. Ma che freddo! Pertanto ho bisogno di voi. Qualche modello l’avete già visto, nei prossimi giorni vi mostrerò anche gli altri. Mi dite cosa ne pensate?”.
Aspettando la prima collezione firmata Maria Teresa (e il libro, e la app con tutti i consigli utili con il filo conduttore #ControilCancroSorridoallaVita) è da segnalare che alla fine di gennaio, nel Polo tecnologico dell’Ospedale Maggiore a Trieste, è stato presentato “Scalp-cooling”, lo studio clinico per contrastare la perdita di capelli durante la chemioterapia.
Interesserà per circa un anno cinquanta pazienti, alle quali prima di ogni seduta verrà applicato uno speciale caschetto, denominato “Dignicap”, che con una costante refrigerazione limita il danneggiamento del cuoio capelluto. Lo studio clinico, approvato dal Comitato etico regionale, è il frutto della collaborazione tra l’Azienda ospedaliero-universitaria “Ospedali riuniti” (Aouts) di Trieste, il dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della Salute dell’Università di Trieste e la Lega italiana per la lotta contro i tumori.
“Quest’alleanza tra Azienda ospedaliera, Ricerca e associazionismo ci rende orgogliosi”, ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca – Nel caso di “Scalp-cooling” le donne non vengono solo curate ma sostenute moralmente“.