L’obiettivo è arrivare a Natale mettendo in tavola un dolce al 95% fatto di materia prima proveniente dall’Italia, ma già si punta a recuperare anche quei 5 punti di percentuale rimasti. E’ stato firmato l’accordo tra Coldiretti Veneto e Paluani Spa grazie al quale merendine, croissant, panettoni e pandori saranno prodotti con uova, burro, latte e zucchero di origine italiana.
Un progetto che premia imprese agricole del territorio e strutture economiche del settore agroalimentare.
A cominciare da Co.Pro.B, che raggruppa i produttori bieticoli, e dal Consorzio Virgilio, che riunisce le latterie veneto lombarde. Paluani, base a Verona e produzione totalmente sul territorio nazionale, è stata fondata nel 1921, azienda familiare: proprio in queste settimane sta chiudendo i contratti di fornitura delle materie prime per la produzione natalizia (le ricorrenze pesano per l’80% sul fatturato). Lo zucchero arriverà da Pontelongo, la città dello zucchero (e della farina): con il sito di Minerbio, “l’unico produttore di zucchero in Italia – ricorda Claudio Gallerani, presidente del consorzio – per un settore che puntiamo a rilanciare da quando l’industria saccarifera ha lasciato l’Italia. Oggi abbiamo un fatturato di 250 milioni e circa 200 di indotto, 300 dipendenti”. Una realtà radicata come Virgilio, rappresentata dal presidente Paolo Carra.
“Un accordo che ha un valore sociale oltre che economico, salvaguardando produzioni locali e realtà che danno lavoro – spiega Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti – Con questo patto creiamo un’economia virtuosa riconoscendo l’impegno degli imprenditori agricoli per la sicurezza alimentare, lasciando a tutti il giusto margine di reddito, riducendo l’impatto ambientale visto il raggio limitato da cui provengono tutti gli attori della filiera”.
Lo stabilimento dolciario ha sfornato pandori anche la scorsa settimana per il mercato tedesco: “Paluani ama definirsi una grande pasticceria più che una industria – precisa Diego Romanini, direttore generale – presente sul mercato da quasi cent’anni che lavora un valore di 25 milioni di ingredienti“. Oltre allo zucchero le uova, “il burro – che messo al posto dell’olio di palma ha alzato dal 15 al 20% la quota dei prodotti non stagionali – e per ricette particolari altre produzioni e denominazioni nazionali blasonate come il pistacchio di Bronte, il limone di Amalfi e le nocciole del Piemonte”, spiega Michele Cordioli, vice presidente Paluani.
Da questo momento in poi l’ufficio acquisti dello stabilimento di Verona potrà contare sulle 200/300 mila tonnellate di zucchero frutto dei 33mila ettari di barbabietole coltivate in Veneto e lavorate nello zuccherificio di Pontelongo, e su latte di alta qualità e derivati della cooperativa di II grado di Mantova assicurati da più di 2mila soci allevatori.
E la farina? Si sta lavorando a una completa tracciabilità, visto che i fornitori, italiani, spesso si riforniscono dall’estero per le tipologie di farina necessarie a una ricetta a lunga lievitazione. Idem per le marmellate dei ripieni e delle farciture: ecco perché l’accordo è solo un primo passo, e il traguardo – definito possibile – è il 100% made in Italy. I protagonisti si sono dati appuntamento tra un anno per una prima verifica del patto.