Il Trentino Alto Adige al quinto posto, il Friuli VG all’ottavo, e – appena sotto la media italiana – il Veneto, in 12. posizione. E’ la classifica del contributo delle imprese giovanili alla crescita dei sistemi imprenditoriali locali. Tra aprile e giugno 2016, il bilancio positivo delle imprese costituite dagli under 35 supera le 20mila unità ed è pari al 54,1% del saldo complessivo delle imprese italiane. A Nordest il Trentino AA fa anche meglio (62%) e così il Friuli VG (57,7), il Veneto si ferma a quota 52,9%.
Le oltre 31mila iscrizioni di imprese di under 35 rappresentano il 31,6% delle iscrizioni del periodo mentre nello stesso lasso tempo sono state chiuse 10mila imprese giovanili. E’ il ritratto dell’imprenditoria giovanile nel II trimestre 2016 che emerge da Movimprese, l’indagine condotta da Unioncamere-Infocamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
Ogni provincia ha poi le sue specificità: la spinta più forte all’impresa viene dai giovani del Mezzogiorno: le loro 8.366 imprese in più corrispondono infatti ad oltre il 40% del saldo complessivo delle imprese di under 35. A seguire il Nord-Ovest (4.988 imprese il saldo), il Centro (con 4.218 unità in più) e infine il Nord-Est (+3.014). La classifica regionale fa risaltare la notevole vitalità dei giovani piemontesi (il contributo al saldo raggiunge in questo caso il 75,3% della crescita imprenditoriale regionale), seguiti dai campani (68%) e dai valdostani (66,2%).
Sul fronte opposto, il Lazio (dove il saldo delle imprese di under 35 è pari al 44,7% del totale), la Lombardia (46,4%) e l’Abruzzo (48,1%). Le province a maggior vocazione giovanile sono Crotone (in cui i giovani imprenditori attualmente sono il 15,3% del totale), Vibo Valentia (15%), Palermo e Caserta (entrambe 14,2%). All’altro estremo della graduatoria, i territori in cui sono meno presenti imprese guidate da giovani sono Forlì-Cesena (ultima con il 6,5%), preceduta da Pordenone (6,8%) e Treviso (6,9%).
A Verona ad esempio le imprese under 35 sono calate del 2,5% di 203 unità. Nel II trimestre 2016 e il dato negativo è dovuto fondamentalmente al settore dell’edilizia (-14,3%), di quello nelle attività manifatturiere (-4,6) e nella sanità e nel sociale (-4,3%). Sono settori maturi, ad elevata complessità di burocrazia, difficili da approcciare per le imprese più longeve, figurarsi per quelle con titolari under 35. Il quadro junior riflette quanto accade all’economia veronese senior: la riscoperta dell’agroalimentare e la sempre maggior vocazione a servizi a valore aggiunto, come quelli legati al turismo. Le imprese giovani di alloggio e ristorazione crescono infatti del 4,9%. Vi è poi un vero e proprio boom delle attività artistiche, sportive e di entertainment: sono ancora poche, solo 101, le imprese, ma sono cresciute del 18,8%. Un comparto, quello del divertimento e del tempo libero, che non può che dare soddisfazioni in questo momento di importante sviluppo del turismo e che è tagliato su misura per i giovani. Infine, è un felice indicatore che tra marzo e giugno siano nate 34 imprese agricole in più under 35: i giovani tornano all’agricoltura, al territorio che rappresenta una delle nostre risorse principali.
A livello generale le 581mila attività produttive guidate da giovani con meno di 35 anni (il 9,6% del totale delle imprese registrate a fine giugno) si concentrano in buona parte nei settori tradizionali, quali, ad esempio, il Commercio (vi appartengono il 28,7% delle imprese di under 35), le Costruzioni (14,3%) e le attività di Alloggio e ristorazione (10,2%). Guardando però l’universo dell’imprenditoria giovanile dal punto di vista della creazione di un’impresa, nel II trimestre 2016 altri settori sembrano aver destato una particolare attenzione da parte degli under 35. E’ il caso delle Attività ausiliare dei servizi finanziari e delle attività assicurative (alle quali appartengono tra gli altri i promotori finanziari, gli agenti, i sub agenti e i broker assicurativi), in cui le 859 imprese giovanili iscritte nel trimestre rappresentano il 47,8% delle iscrizioni totali.
Superiori al 47% delle iscrizioni totali sono anche le 992 neoimprese giovanili che si occupano delle Altre attività di servizi per la persona (che contemplano tra l’altro le lavanderie, i trattamenti estetici e il benessere), mentre sfiora il 42% il peso delle iscrizioni di imprese di under 35 nel settore della Pubblicità e ricerche di mercato (207 le iscrizioni di imprese giovanili nel trimestre).
Nella distribuzione giovanile delle imprese under 35 (al 30 giugno 2016) la prima del Nordest è Trento, circa a metà classifica (4.722 unità, 9,1% di giovanili sul totale imprese in provincia): basti dire che a Crotone, la prima, sono il 15,3%, a Palermo il 14,2%, a Napoli il 13,3%. Nella parte più bassa della graduatoria Venezia (7,5%), Trieste e Padova (7,4%), Vicenza (7,3%), Udine e Bolzano (7,2%). Fanalino di coda POrdenone a quota 6,8%, seguita solo a livello nazionale da Cesena Forlì (6,5%).