Nel 2017 la Regione Veneto investirà 12 milioni per la riqualificazioni delle strutture ricettive ed 1,8 per le reti tematiche.
Dopo i 12,5 milioni dedicati ai comuni di montagna, il cui bando si è chiuso da qualche giorno, la nuova sfida riguarda essenzialmente l’innovazione tecnologica e comunicativa nelle strutture ricettive con due bandi.
Il primo è molto “classico”, infatti finanzia con un contributo a fondo perduto interventi di ristrutturazione e riqualificazione delle strutture ricettive che può arrivare al 30% ed a 200mila euro in regime de minimis ed al 20% e 500mila euro in caso di aiuti compatibili con il mercato interno.
“Essendo un bando a valutazione e non “a sportello” – spiega il commercialista Nicola Fullin – i punteggi sono essenziali e un screening preventivo potrebbe aiutare ad evitare di buttare via soldi in consulenti progettuali”.
Infatti – prosegue – le società e i consulenti specializzati si fanno pagare usualmente una parte a presentazione della domanda e una parte a percentuale. Essendovi solo 12 milioni sarà essenziale valutare prima se vi siano delle possibilità prima di investire 500-1.000 euro per la predisposizione della pratica, oltre al lavoro dell’imprenditore e del progettista.
Fra i punteggi da tenere in considerazione ci sono quelli relativi agli interventi di domotica e di risparmio energetico e idrico. Va da sé che questo comporterà una certa difficoltà per le strutture site nei centri storici: “Infatti è praticamente impossibile che un immobile sito fra le mura di Verona o a Venezia possa installare panelli solari o altre fonti rinnovabili”, sottolinea il consulente.
Altri punteggi interessanti riguardano le imprese con soci giovani, gli interventi miranti ad aumentare le “stelle” della struttura e quelli destinati a dare agli ospiti servizi innovativi.
I progetti possono avere una durata massima di 20 mesi, “non molti – spiega Fullin – se si pensa ai permessi ed all’iter che occorre affrontare per un intervento massiccio su edifici”.
Una ulteriore novità riguarda la definizione di strutture ricettive all’aperto. Infatti il Veneto ha da poco inserito fra questa categoria anche i marina resort, ovvero i porticcioli turistici destinati alla sosta ed al pernottamento di imbarcazioni di turistiche quindi potranno anch’essi usufruire del bando per la prima volta.
Il secondo bando invece è un po’ più particolare: vuole infatti promuovere e sostenere l’avvio, sviluppo e consolidamento di “club di prodotto” nella forma di Reti di imprese, per favorire il riposizionamento differenziato. “In pratica – osserva il consulente – vuole incentivare gli imprenditori a mettersi insieme (cosa un po’ complicata con i veneti) al fine di promuovere particolari caratteristiche dell’offerta o del territorio. Per capirsi la promozione di attività collegate nel turismo fluviale nel B o di promozione di un percorso del prosecco potrebbe rientrare in questa categoria”.
Particolarità del bando è quella di essere mirata ai contratti di rete, realtà prevista dal legislatore e poco utilizzata e che dovrebbe essere alternativa ai consorzi. In questo caso il bando, con una dotazione di 1,8 milioni di euro finanzierà al 50% analisi di mercato, promozione e costituzione della rete fino ad un massimo di 200mila euro di contributo.
Perché sia ammissibile la rete deve essere composta da almeno 9 imprese e deve contenere almeno 1/3 di strutture ricettive.
Entrambi i bandi scadranno il 12 aprile. Qui il link con il testo.