Solo nell’ultimo triennio la Friul Intagli, azienda che opera a cavallo delle province di Pordenone e Treviso, fra Villanova di Prata e Portobuffolè, ha creato nel territorio oltre 500 nuovi posti di lavoro. Non solo: è anche in anticipo sui tempi fissati con i sindacati per la stabilizzazione dei altri lavoratori. “Il contesto di crescita, grazie alla fiducia dei nostri clienti e gli ulteriori, importanti, investimenti – spiega il direttore delle Risorse umane, Mauro Manassero – ci hanno consentito di rafforzare l’organico con l’inserimento di 100 nuovi lavoratori, oggi siamo circa 1.600, oltre che anticipare, rispetto alle scadenze previste, gli impegni pattuiti con le organizzazioni sindacali lo scorso dicembre 2015, in fase di rinnovo dell’accordo aziendale, stabilizzando la posizione di 150 lavoratori già presenti in azienda, mediante trasformazione del contratto da interinale a termine in contratto a tempo indeterminato”.
Il fattore umano è al centro della strategia aziendale anche con una scelta innovativa: Friul Intagli ha deciso di entrare, quale prima azienda privata, nella compagine sociale del Consorzio Universitario di Pordenone, che proprio in questo periodo sta modificando di conseguenza il proprio statuto. Una scelta legata alla necessità di poter contare su professionalità specialistiche, dotate di competenze trasversali, in grado di sostenere una cosi importante fase di sviluppo aziendale. L’azienda si è impegnata a versare 15mila euro all’anno per alimentare borse di studio verso studenti meritevoli oltre che offrire opportunità di work experience a laureandi e neolaureati. “L’azienda cresce ed ha necessità di risorse qualificate, in grado di misurarsi a livello internazionale su tematiche trasversali” dichiara il fondatore e presidente Inaco Maccan. “Il rafforzamento dell’offerta accademica a Pordenone – aggiunge – è diventata l’opportunità per poter dare un contributo alla definizione dei relativi percorsi formativi in quanto aziende come la nostra necessitano di professionalità competenti ed è un fatto estremamente positivo poter contare su un punto di riferimento nel territorio, qual è il Consorzio universitario, per costruire insieme percorsi funzionali alle concrete esigenze dell’impresa”.
L’idea è di investire sul territorio e sui suoi giovani, e viene portata avanti da tempo. L’azienda dal Dna familiare – alla guida c’è sempre il fondatore – collabora anche con la scuola del mobile di Brugnera, e lo scorso anno agli studenti dell’ultimo anno ha offerto un percorso formativo alla Lean Experience Factory di San Vito al Tagliamento: un modo per arricchire il curriculum e la formazione degli iscritti, che hanno potuto cimentarsi con materie diverse da quelle già studiate, a partire dalla produzione snella: alcuni di loro sono già stati inseriti in azienda. Le buone perfomance del settore legno arredo, del resto, risalito oltre i livelli pre crisi anche grazie all’export, incentivano i giovani a investire nello studio: proprio a Brugnera le preiscrizioni per l’anno scolastico 2017-18 hanno superato quelle dello scorso anno, merito in particolare del nuovo corso in grafica e comunicazione che integra i percorsi tradizionali della Scuola rivolti più all’ambito produttivo, ed aumenteranno quindi le prime classi.
Sul fronte universitario, “l’opportunità è quella di fare la nostra parte per superare la distanza fra scuola e mondo del lavoro: un azienda come la nostra ha bisogno di figure professionali dalla cultura ampia e dalle competenze trasversali, per potersi confrontare con un contesto in crescita e con una clientela internazionale. Riteniuamo di poter dare un contributo in questo senso”, spiegano in sede.
Per Friul Intagli il 2016 è stato un anno di consolidamento per quanto riguarda i volumi di vendita (circa 465 milioni di euro), ma anche un periodo di importanti investimenti, che proseguiranno anche nel corso di quest’anno con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei processi, la logistica ed i flussi produttivi, con l’inserimento di nuove tecnologie in un’ottica che non guarda solo della qualità del prodotto ma anche alla sicurezza, all’ambiente ed alla qualità delle risorse umane.
In particolare è in previsione, da quest’anno, l’ampliamento della superficie produttiva nell’area industriale di Portobuffolè con un nuovo stabilimento di circa 40mila metri quadri, che permetterà di poter rispondere con efficienza ed efficacia alle nuove richieste dei clienti e incrementare produzione e fatturato. Questo investimento, inoltre, porterà, entro fine anno, all’inserimento di ulteriori 150 lavoratori specializzati che andranno ad operare su macchinari ad elevata automazione, con tecnologia di ultima generazione, gestiti secondo le logiche di Industry 4.0, che garantiranno flessibilità nella produzione e personalizzazione del prodotto, ottimizzazione della produzione attraverso ricalibrazione automatica durante il processo produttivo oltre che utilizzo intelligente delle risorse energetiche, grazie ai processi di digitalizzazione e automatizzazione dei sistemi produttivi, collegati tra di loro in rete.