Giovane artigianato friulano, tradizionale pellame vicentino: anche la produzione di accessori per tabacchi torna a casa

Il prezzo è leggermente più alto: la qualità lo è “incomparabilmente”. Grazie a questa formula ITA, gruppo leader in Italia nel settore dei prodotti e servizi per le tabaccherie con sede a Vascon di Carbonera (Treviso), annucia “una scelta controcorrente rispetto ai trend di mercato. Contrariamente alle tante realtà italiane che in questi anni hanno spostato la produzione all’estero per abbassare i costi, l’azienda da sempre impegnata nell’ideazione, produzione, commercializzazione e gestione di prodotti di largo consumo, destinati a tabaccherie, cartolerie e Gdo, ha deciso di tornare a produrre e realizzare la propria linea di accessori in pelle nei luoghi che hanno reso il Made in Italy celebre nel mondo”.

Da dove rientra la produzione? E quanta parte di essa?

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ITA, con il marchio di proprietà Egoist, a partire dallo scorso settembre ha lanciato una nuova linea di accessori in pelle Made in Italy: portafogli, pochette, bustine porta tabacco, porta monete, porta pipa e porta sigari.

“Prima venivano prodotti in India e in Cina – spiega Marco Fabbrino, ad, dell’azienda fondata dal padre Pietro “senza capitali né finanziamenti, solo una Fiat 128 con cui percorrere più di 150mila chilometri l’anno per costruire da zero una rete di clienti” – Poi un po’ il cambio del dollaro che ci ha favorito, un po’ la crescente competitività dei produttori italiani nel trattenere quote di lavoro, il gap di prezzo con i Paesi a basso costo si è ridotto. Non annullato, certo: ma pur avendo aumentato un po’ il prezzo, notiamo che la produzione garantita in Italia viene apprezzata più di prima“.

Risultato: i primi 5mila pezzi sono già andati esauriti e la nuova collezione, attualmente in fase di progettazione verrà arricchita con nuovi modelli e nuovi colori.

foto_profiloTutti i prodotti della nuova collezione Egoist sono realizzati da un piccolo laboratorio di Udine, fondato da un giovane artigiano nel 2013 che ha appreso il mestiere lavorando in una delle storiche pelletterie del distretto friulano. Attualmente nel laboratorio  lavorano cinque artigiani. Ogni portafoglio o portamonete prodotto da ITA per questa collezione prevede che oltre l’80% del lavoro necessario alla sua realizzazione venga effettuato a mano. L’automazione è praticamente nulla e ci regole ferree da rispettare: una materia prima eccellente, impunture perfette e resistenti, modelli unici realizzati esclusivamente per ITA e disegnati per rispondere alle esigenze dei clienti.

Le pelli provengono da una delle più antiche concerie vicentine, dalla valle del Chiampo, sede di uno dei maggiori distretti conciari del mondo. Queste pelli vengono poi tagliate e cucite sulla base di modelli studiati ad hoc da ITA.

“Abbiamo deciso di produrre la nostra linea di accessori in pelle in Italia non solo per il prestigio derivante dai prodotti che possono fregiarsi del “made in”, ma anche perché in questo modo possiamo offrire al cliente un miglior servizio e la qualità più elevata – dice Fabbrini – Vogliamo fare la nostra parte, nel nostro piccolo, per mantenere alto il nome del Made in Italy e contribuire a mantenere in vita quel saper fare e quelle abilità che rischiano di andare perdute e che hanno reso la qualità della nostra manifattura riconosciuta in tutto il mondo”.

ITA, fondata nel 1975, ha oggi 260 collaboratori.  Ha chiuso il 2015 con un fatturato di 56 milioni di euro, in crescita del 14% rispetto al 2014 (49 milioni di euro).  Con i suoi prodotti è presente in 30 Paesi nel mondo, nel territorio italiano conta circa 15mila clienti diretti. Nel 2016 ha lanciato Itaexpress.it , servizio ecommerce realizzato in partnership con H-FARM.