Un team under 22 per la app che salva tempo e traffico consumato (e risparmia la batteria)

Matteo Biasi, 22 anni, iscritto alla facoltà di Informatica a Bolzano, programma dall’età di 15 anni. Ora ne ha 22 ed è fondatore e ceo di Flashbeing, startup con sede a Bolzano, che ieri ha lanciato in diretta streaming l’applicazione in grado di riunire tutte le principali attività professionali di una persona collegando notizie, comprese quelle provenienti dai social, conversazioni con colleghi e amici, agenda. Il risultato? Una diminuzione del traffico dati consumato del 99% (ovvero circa 1 GB al mese), meno energia utilizzata con un risparmio di batteria del 30% e un calo dei tempi di attesa del 70%.

Nelle prime 24 ore si sono registrati un migliaio di download, con 195mila contenuti distribuiti in 24 ore.

matt6

Matteo ha lavorato con un team giovanissimo: hanno tutti fra i 18 e i 22 anni. Gli altri componenti sono  Alberto Giaier, 18 anni, già founder di EventMap, e chief product officer di Flashbeing; Fabrizio Rocca, 21 anni, studente della facoltà di Scienze e Ingegneria dell’Informazione di Bolzano, software developer; Andrea Gerards, marketing manager di 19 anni, studente di economia aziendale e management all’università Bocconi di Milano.

matt7Dopo aver raccolto un primo round di finanziamento da 250mila euro ora Flashbeing è in trattativa per un ulteriore investimento di 1 milione e mezzo di euro che gli consenta, dopo il lancio, di raggiungere velocemente il mercato europeo.

Un’anteprima di Flashbeing, lanciata da un Matteo Biasi allora appena 19enne, risale al settembre 2014: Flashbeing allora voleva diventare «The real network» una piattaforma in grado di aggregare i social e consentire ai suoi utenti di guadagnare tempo e quindi vita. L’app allora raccolse circa seimila utenti a Bolzano, città natale del team, costituendo un buon test per capire le vere potenzialità del software: costruire uno strumento al servizio di un pubblico professionale a caccia di un «assistente virtuale» alle proprie attività.

Sono tre le funzioni principali che Flashbeing fornisce ai suoi utenti: rimanere informati, comunicare, organizzarsi. Insomma le tre attività principali che accompagnano la vita on e offline dei professionisti. In un’unica schermata, come fosse un sistema operativo o un browser, Flashbeing consente di visualizzare news provenienti da diversi canali, compresi social network come Facebook e Twitter, l’agenda, le conversazioni con i propri amici. «Flashbeing permette di essere più produttivi durante la giornata e perdere il minor tempo possibile», spiega Biasi.

matt5La app consente inoltre le personalizzazioni tipiche dei social network come l’impostazione di un proprio profilo e la pubblicazione di contenuti garantendo allo stesso tempo, e a differenza di molti competitor, uno strettissimo controllo della privacy. Un’altra funzione di Flashbeing consente di «collezionare» contenuti di interesse consentendo di mettere ordine e ritrovare agevolmente contenuti che altrimenti andrebbero persi. Il target di clientela iniziale, di circa 39 milioni di utenti a livello globale, è rappresentato dal segmento “professionisti” e da “studenti universitari” , individui per cui il tempo è una risorsa critica e importante.

Risultato di oltre quattro anni di lavoro e di circa mezzo milione di righe di codice, Carbyne Engine è il cuore di Flashbeing. «Si tratta di un’architettura nativa cross-device – spiega Biasi –. Interamente sviluppato dal team di FlashBeing, non usa alcun plugin esterno e garantisce l’intero funzionamento della piattaforma. La sue caratteristiche principali sono la versatilità, la capacità di predire i contenuti che verranno ricercati dall’utente (consentendo un caricamento più veloce) e la predisposizione ad abilitare Flashbeing come piattaforma per integrare funzioni di Artificial Intelligence».
 Il nome, Carbyne, prende lo spunto dal resistentissimo nanomateriale composto da una singola catena di atomi di carbonio collegati da legami atomici doppi – o singoli e tripli alternati – che lo rendono il primo materiale praticamente monodimensionale.

«Tutte le funzioni del Carbyne Engine – spiega Matteo Biasi – hanno un unico scopo: consentire ai suoi utenti di guadagnare tempo nella dimensione online per vivere e fare affari nella vita offline, essere Flash in rete per essere più Human nella vita reale. Oggi per ogni azione abbiamo bisogno di una App specifica perdendo moltissimo tempo nel passaggio dall’una all’altra. Perché aprire più siti per informarsi quando si possono impostare tutti i flussi delle nostre fonti preferite su Flashbeing e precaricarne i contenuti? Perché dover utilizzare un’altra app per consultare l’agenda o per chattare? Flashbeing è l’interfaccia unica che consente di ottimizzare i tempi della fruizione online con un’ottima user experience e qualità grafica».

matt1

Carbyne Engine inoltre precarica per la fruizione istantanea e offline oltre 2.500 contenuti su un unico dispositivo;  rilascia automaticamente gli aggiornamenti per tutte le piattaforme con lo stesso codice; permette di avere la stessa e completa esperienza tra piattaforme e dispositivi di produttori differenti.

Qui il video di presentazione: