Maternità, paternità, malattia o successione: dalla banca del tempo dei commercialisti in otto anni 3mila ore ai colleghi

E’ stato il primo Ordine dei Commercialisti di tutto il Triveneto a istituire questo genere di servizio. La Banca del tempo è un istituto attivato per la prima volta nel Triveneto dall’ODCEC (Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili) di Padova nel 2009: consente ai commercialisti di offrire solidarietà concreta prestando la propria professionalità ai colleghi in difficoltà.

Si tratta di ore di lavoro, regolarmente remunerate, che un collega presta a favore di una collega o di un collega che si rivolge all’Ordine per chiedere un aiuto in caso di difficoltà a portare avanti l’attività professionale. Un’apposita commissione valuta l’istanza e le motivazioni. «Gli interventi di sostegno più richiesti – spiega Silvia Rampazzo, consigliere segretario dell’ODCEC di Padova –  riguardano i casi di maternità, non sono mancati, purtroppo, casi di grave malattia. Presso l’Ordine c’è un elenco di commercialisti che hanno dato la propria disponibilità a sostituire i colleghi in questi casi. In alcune situazioni, per tutelare la propria riservatezza, i colleghi hanno richiesto il modello di contratto e si sono rivolti ad un sostituto temporaneo di fiducia: è un successo perché significa realizzare la finalità mutualistica dell’istituto».

Le richieste pervengono dal professionista che è in maternità o in paternità, oltre a chi è colpito da improvvisa e grave malattia, anche se questa colpisce familiari e parenti entro il secondo grado, o chi affronta il decesso di un proprio caro, o deve sostenere un impegno particolare in termini di cura e assistenza nei confronti di un familiare.

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Un caso speciale è quello della successione dello studio: lo strumento della Banca del Tempo può essere utilizzato anche per gli eredi di commercialisti deceduti. Nel periodo di passaggio di consegne ai futuri gestori dello studio professionale, per una durata massima di 3 mesi, può intervenire l’aiuto dei colleghi iscritti all’elenco.

Come funziona la Banca del tempo? 

Si attiva rapidamente al bisogno: l’ODCEC ha creato un elenco di professionisti che mettono la propria professionalità a disposizione di un altro collega in temporanea difficoltà. Il rapporto è regolato da un contratto in cui si specificano il compenso per il lavoro svolto e la durata dell’incarico di sostituzione temporanea.

commeI prestatori di tempo devono essere iscritti all’ODCEC da almeno 3 anni, e possono fare domanda di iscrizione all’elenco specificando l’ambito professionale dell’attività prestata (ad esempio, consulenza fiscale, consulenza societaria, contenzioso tributario, consulenze tecniche di parte e/o d’ufficio). L’apposita commissione prenderà in considerazione solo le domande di professionisti senza denunce o procedimenti disciplinari in corso o passati. Infine spetterà al Consiglio approvare la domanda.

Per Dante Carolo, presidente dell’Ordine di Padova, la solidarietà professionale va trasformata in un servizio assistenziale: «La Banca del Tempo è uno strumento importante per migliorare il rapporto vita – lavoro dei professionisti nei casi eccezionali, sia positivi come la maternità, sia sfortunati come la malattia. Alla logica della concorrenza si sostituisce la reciproca solidarietà tra colleghi, per questo motivo auspichiamo che la Cassa Nazionale di Previdenza possa istituzionalizzare il servizio Banca del Tempo tra quelli assistenziali già erogati, evitando ai colleghi il pagamento diretto della sostituzione del professionista che ne faccia uso».

Durante l’evento padovano “Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti tra novità e conferme”, che si è tenuto nei giorni scorsi, Walter Anedda, presidente nazionale della Cassa di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti (CNPADC) si è reso disponibile a valutare forme di integrazione della Banca del Tempo tra gli istituti di carattere assistenziale, accanto all’indennità di maternità, e ai rimborsi spese per l’assistenza domiciliare e gli istituti di ricovero.