Dalla verdura alla colla: fornitori al fianco della Roncadin che lavora 7 giorni su 7 (e ringrazia i dipendenti)

L’incendio era divampato venerdì 22 settembre, alle 5 di mattina, alla Roncadin di Meduno (PN), stabilimento di 22mila metri quadrati dove si producono circa 500mila pizze surgelate al giorno e dove lavorano 540 persone.

In 72 ore, e dopo una domenica interamente al lavoro,  l’azienda ha isolato l’area colpita dall’incendio e concentrato le attività sull’allestimento di tutte le strutture di supporto alla produzione: obiettivo far ripartire le linee al più presto e garantire l’intera produzione richiesta dai clienti senza perdere neanche una commessa.

E lunedì 25 il lavoro è ripreso.

Quello che sta ancora accadendo è una storia di grande volontà e di collaborazione.

pizzaA cominciare dall’accordo sindacale, firmato lo stesso lunedì mattina all’Unione industriali di Pordenone fra la direzione di Roncadin Spa  e le rappresentanze sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. Dopo che tutte le procedure attuate dal Comitato di crisi e della sicurezza del lavoro nel momento dell’incendio hanno funzionato correttamente, Roncadin si è coordinata per verificare la possibilità di riprendere la produzione con i reparti rimasti intatti (le linee 5 e 6), in modo da mantenere gli impegni di consegna. Con questo obiettivo è stato concordato con le organizzazioni sindacali l’ammortizzatore sociale della cassa integrazione guadagni ordinaria, al fine di coprire le ore e i giorni di mancato lavoro, prevedibili per un certo periodo, in modo da garantire il reddito ai lavoratori e di sgravare di costi, come prevedono le normative di legge, l’azienda stessa.

pizza2Le parti si sono dunque accordate per un piano di produzione che utilizzerà al massimo le linee disponibili, «variando orari e turni con l’utilizzo di modelli già sperimentati e pienamente legittimi sotto il profilo normativo-legale, contrattuale e sindacale, come il “ciclo continuo” e lo scorrimento dei riposi, lavorando quindi anche i sabati e le domeniche», si legge nell’accordo. In sostanza, fino al 31 dicembre, quindi, le linee produttive 5 e 6 saranno attivate 7 giorni su 7. L’orario di lavoro sarà attuato conservando, di massima, l’attuale part time di 30 ore settimanali medie, ma sviluppandosi con modalità diverse: 7 ore lavorative per 3 turni giornalieri, per tre giorni di lavoro e due di riposo.

Nel frattempo è stato deciso per la costruzione di una nuova linea di produzione.

Da Friulovest Banca è arrivata la notizia del congelamento delle rate dei mutui ai dipendenti della Roncadin Pizze, un segno di solidarietà concreta per il territorio in cui è nata la banca. Non solo: anche i fornitori e i partner si sono mobilitati per dare una mano alla ripartenza. Dopo i tanti messaggi di solidarietà arrivati all’azienda di Meduno nei giorni scorsi, si è passati ai gesti concreti. Fra i primi che si sono fatti avanti ci sono: Zerbinati, azienda di Casale Monferrato specializzata in verdure di “quarta gamma” (ovvero le verdure fresche pronte al consumo,  quelle che i consumatori chiamano “in busta”); Autotrasporti Tavano, il partner logistico di Coseano (UD) che sabato 23 settembre ha fatto accorrere i propri mezzi a Meduno per spostare le materie prime di Roncadin nei magazzini decentrati e Henkel Italia, fornitore di circa 30 tonnellate di colla che viene utilizzata per chiudere gli astucci.

«Queste iniziative sono per noi estremamente importanti –dice l’amministratore delegato Dario Roncadin–. Non solo perché sono tutte boccate di ossigeno che ci aiutano a ripartire, ma anche perché ci riempie di ottimismo vedere che i rapporti creati negli anni sono solidi e basati su una grande fiducia».

Zerbinati, che è un’azienda familiare come la Roncadin, ha fatto sapere che lunedì regalerà, viaggio compreso, una fornitura di spinacino bio e di rucola: serviranno a farcire le pizze alle verdure che sono state appena rimesse in produzione. Autotrasporti Tavano, uno dei partner che sabato ha contribuito a salvare quasi 500 pallet di materie prime fresche tra formaggi e salumi, ha comunicato che non  addebiterà all’azienda di Meduno i costi del viaggio dalla sua filiale di Casale sul Sile (TV) e degli spostamenti fra la sede centrale di Roncadin e i vari siti di stoccaggio. Non certo ultimo, Henkel Italia, il fornitore della colla usata per chiudere gli astucci in cartone ha dilazionato i pagamenti di Roncadin.

«Le manifestazioni di solidarietà verso di noi in questi giorni sono state davvero molte –ricorda Roncadin–. Clienti, stakeholder e territorio si stanno mobilitando e abbiamo scoperto di essere una grande famiglia». Sulla pagina Facebook dell’azienda c’è chi ha pubblicato le foto del banco frigo vuoto del supermercato, con le pizze di Pordenone a ruba in segno di supporto.

pizza3E la stessa azienda ha voluto ringraziare i dipendenti che l’hanno salvata consegnando a ciascun lavoratore una lettera e un dono simbolico. «La vera sfida comincia adesso. Avremo la forza e il coraggio di andare avanti, tutti insieme verso una famiglia ancora più bella e più forte di prima»

«Nei miracoli bisogna crederci. Tutti insieme. Mentre ancora c’erano le fiamme, voi siete venuti a dirci: “Faremo tutto ciò che serve per salvare l’azienda”. E così è stato. Molto lavoro rimane ancora da fare, ma è con ottimismo che possiamo guardare al futuro. La vera sfida comincia adesso». E’ il testo della lettera consegnata oggi a tutti i dipendenti da Edoardo e Dario Roncadin.

«Da martedì siamo operativi 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 – spiega l’amministratore delegato Dario Roncadin –. L’organizzazione del lavoro è stata completamente rivista e questo per i dipendenti vuol dire nuovi ritmi, nuovi orari, nuovi compagni di turno. È un grande sforzo quello che chiediamo, la parte difficile comincia ora. E vogliamo che ciascuno senta suo il merito di questa rinascita».

E mentre l’azienda sta incrementando come previsto i volumi, con l’obiettivo di superare i 2 milioni di pezzi a settimana, la famiglia Roncadin, a conclusione della settimana più difficile della sua storia, ha voluto far trovare ai dipendenti anche un piccolo dono simbolico. «Si tratta di una maglietta con lo slogan “Roncadin riparte con me” –spiega sempre l’amministratore delegato–. Per Roncadin è una tradizione preparare le magliette dedicate ai dipendenti, e questa era già prevista. L’abbiamo anticipata e cambiato in corsa la grafica proprio per sottolineare l’importanza di ciò che i lavoratori stanno facendo in questi giorni per sostenere l’azienda».