“Mi piacciono le gomme da masticare, le consumo fin da bambino: a quale ragazzino non piacciono? Un giorno di cinque anni fa, guardando una puntata di Report, scoprii però che il chewing gum che stavo masticando conteneva anche sostanze malsane per l’organismo e dannose per l’ambiente. Da qui, l’idea: produrre in casa un chewing gum senza alcuna controindicazione per la salute”.
Era la primavera del 2012. Oggi Giorgio Zanatta, 38 anni, perito agrario e ambientologo, è i’ideatore di ChewinGreen (eccoli su Facebook): una vera impresa di coppia. “Con mia moglie Elena ci siamo messi a studiare, abbiamo approfondito ogni aspetto, contattato fornitori africani, asiatici, dell’America Centrale, in cerca di una gomma base che fosse naturale al 100%. Infine, l’abbiamo trovata tra Messico e Guatemala, scegliendo la materia prima che fu già all’origine del chicle dei Maya”.
Nel cuore della Marca Trevigiana la giovane coppia ha crea nel proprio laboratorio il primo chewing gum artigianale italiano realizzato esclusivamente con ingredienti di origine naturale: il ChewinGreen.
I coniugi Zanatta raccontano di aver iniziato a lavorare la gomma in casa, riscaldandola nel forno della cucina, combinando gli estratti, mescolando i sapori, sperimentando ogni fine settimana: “Così facendo abbiamo reso inservibile il forno per qualsiasi altro uso culinario, perché tutto alla fine sapeva di menta” – confessano – “Ma poco importa: adesso, ripensando a tutto questo, sorridiamo. Perché abbiamo in mano i nostri ChewinGreen.”
La ricetta dei ChewinGreen è estremamente accurata, con materie prime selezionate esclusivamente tra quelle a minor impatto ambientale: la gomma base naturale è effettivamente la medesima dei “chicle” masticati oltre mille anni fa dalle civiltà precolombiane e deriva dal lattice estratto dalla Manilkara Zapota (Sapodilla), un albero che nasce e si sviluppa spontaneamente nella foresta pluviale El Gran Petén, senza bisogno dell’intervento umano. È invece ricavato dalla polpa del legno di faggi e betulle finlandesi lo xilotolo, che sostituisce lo zucchero e altri edulcoranti sintetici, come l’aspartame, l’acesulfame k o il sucralosio; le foreste scandinave da cui arriva la materia prima sono gestite in modo sostenibile, con un impatto ambientale molto minore rispetto allo xilitolo convenzionale, che deriva dal mais.
Per profumare i chewing gum, vengono utilizzati olii essenziali di menta spicata, menta Piemonte o limoni di Sicilia, oppure l’estratto della liquirizia di Calabria. I ChewinGreen, infine, non contengono lattosio né OGM e hanno conseguito la certificazione VeganOk, il più diffuso standard europeo che garantisce al consumatore caratteristiche etiche ed ambientali conformi alla dieta vegan garantendo l’assenza di ingredienti di origine animale o che implichino direttamente o volontariamente l’uccisione, la detenzione o lo sfruttamento di animali.
Dopo i primi mesi di sperimentazioni, oggi Giorgio ed Elena producono 30mila confezioni l’anno di ChewinGreen nel loro piccolo laboratorio ad Istrana e fanno ancora tutto da soli: ordinano le materie prime, le riscaldano, le impastano, miscelano la gomma base con gli aromi naturali, stampano a mano i confetti, li tagliano e li impacchettano. I ChewinGreen presentano un aspetto piacevolmente “grezzo”, perfettamente in linea con i procedimenti artigianali con cui vengono prodotti; e non sono lucidati con cere, nel rispetto dei valori di semplicità e naturalità. Sono già acquistabili online sul sito www.chewingreen.com oppure in bar selezionati, erboristerie e market specializzati in alimenti naturali.
I prodotti ChewinGreen sono stati presentati anche al Sana di Bologna; sono attualmente distribuiti attraverso e-commerce sul sito www.chewingreen.com nella sezione shop, o in punti vendita a Istrana, Paese, Quinto di Treviso, Riese Pio X, Vigonza, Albignasego, Verona e Torino. E c’è anche un blog, per sapere di tutto sulle gomme da masticare: sarà vero che masticare scarica lo stress e aumenta la concentrazione?