La neve – puntuale, abbondante, su tutti i versanti, italiano, francese, svizzero e austriaco – dopo tre anni di scarsità ha messo le ali al settore dello sport. Oltre 200 imprese italiane hanno fatto tappa alla Ispo di Monaco, la principale fiera di settore (che chiude oggi), in rappresentanza di un comparto che fattura 8 miliardi fra abbigliamento e attrezzatura. Luca Businaro, presidente di Assosport, risponde al telefono di ritorno dalla città tedesca: “Le vendite per il mondo neve – dice – quest’anno sono andate molto bene, complici le abbondanti nevicate e un andamento economico più positivo. Confrontandomi con le aziende del comparto si parla di un più 10 per cento nelle vendite, in tutto il mondo ma in particolare in Europa e in Italia”.
La prima fornitura ai negozi, in sostanza, non è bastata, e già prima di Natale sono scattati i riassortimenti con nuove consegne.
“Il problema – commenta Businaro – è che i magazzini di alcuni negozi oggi sono vuoti: la grande richiesta del mercato, superiore agli altri anni, ha spiazzato i retailer. Questo deve essere un campanello d’allarme per le aziende: se vogliamo essere competitivi dobbiamo investire in poli produttivi vicini alla distribuzione per rispondere alle esigenze. Dobbiamo essere più flessibili e pronti al riassortimento. Ciò implica una riorganizzazione interna per garantire tempi più veloci: su questo tema fondamentale stiamo discutendo a livello associativo per accompagnare le imprese verso questo processo”.
Il ritorno della neve, insomma, potrebbe rimettere in discussione l’attuale modello produttivo e fare spazio al reshoring, cioè al rientro di alcune lavorazioni in Italia. Un femomeno in crescita, di cui l’università di Udine ha messo a confronto le modalità: i dati mostrano che i processi di rimpatrio delle produzioni vengono effettuati per la ricerca di riduzione dei tempi di consegna al cliente (motivazione dichiarata da 24 società nel 2016), la ricerca di prossimità al cliente (23 casi), il desiderio di fare leva sul “Made in” (22 casi), opportunità di automatizzazione dei processi produttivi in madrepatria (20 casi), la ricerca di una migliore capacità di innovazione di prodotto (20 casi).
“Altro punto cruciale – dichiara Businaro – è quella delle vendite online. Il limite delle piattaforme utilizzate oggi è che sono generaliste, il nostro settore per crescere dovrà investire in un canale dedicato allo sportsystem perché il consumatore sia tutelato nella scelta di prodotti tecnici e di qualità“. In questo settore l’innovazione cresce costantemente: ci sono nuove cuciture, componenti ad alta tecnologia, nuove lavorazioni: di fatto è possibile acquistare gli scarponi da sci e in mezzora farsi fare l’interno su misura del proprio piede.
E a proposito di scarponi e tecnologia
Disponibile dalla stagione Fall Winter 2018/19, il nuovo modello anticipa e interpreta proprio la richiesta di maggiore sicurezza per chi pratica sci alpinismo: gli appassionati di questa disciplina avranno a disposizione un ulteriore supporto poichè il nuovo scarpone integra un riflettore Recco in grado di rendere rintracciabili le persone disperse. La tecnologia funziona attraverso un detector , utilizzato dalle forze di soccorso, e un riflettore , integrato nelle attrezzature sportive individuali : il primo viene utilizzato dai soccorritori professionisti per individuare il secondo, “indossato” dallo sciatore. Inserito direttamente nello scarpone, il riflettore non richiede batteria, accensione o manutenzione, ed è sempre sensibile e reattivo al radar armonico del detector.