E’ ripartito quello che fu uno dei più celebri simboli delle Olimpiadi invernali del 1984: la funivia che portava in cima al monte Trebević sopra Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, distrutta dai bombardamenti durante la guerra civile, che negli anni Novanta insanguinò l’ex Jugoslavia. Pochi giorni fa, il 6 aprile, dopo oltre venti anni dalla fine del conflitto, il monte Trebević è tornato a nuova vita grazie alla cabinovia realizzata dall’azienda altoatesina LEITNER ropeways. Un progetto, fortemente voluto dal giovane sindaco della città Abdulah Skaka, e reso possibile anche dalla generosità dell’olandese Edmond Offermann, che dopo aver fatto fortuna negli Stati Uniti, ha voluto donare alla città dove è nata sua moglie Maja la bellezza di 3,5 milioni di euro da destinare alla ricostruzione della funivia.
Per Sarajevo è la rinascita di quello che è stato uno dei suoi simboli principali. Un avvenimento con cui la città chiude uno dei capitoli più bui della propria storia. La costruzione della nuova cabinovia, “firmata” LEITNER ropeways, ha infatti un forte valore simbolico, ed è il segno di una pace ritrovata e di una voglia di rinascita dopo anni di guerra che hanno profondamente segnato la Bosnia. Il suo valore simbolico sta anche nel fatto che sotto il tracciato passa oggi la linea di confine fra le due entità che compongono la Bosnia Erzegovina così com’è nata dagli accordi di pace di Dayton: da un lato la “Federacija” croato-musulmana, dall’altro la “Republika Srpska” in cui si trova il monte Trebević.
L’impianto venne gravemente danneggiato e l’intera area circostante minata. Terminato il conflitto, furono necessari lunghi lavori di bonifica e solo nel 2010 l’area fu dichiarata nuovamente sicura; è ad allora che risalgono i primi progetti per la ricostruzione dell’impianto.
Tecnica funiviaria all’avanguardia
per la rinascita di un luogo-simbolo
La nuova cabinovia 10 posti, che conduce abitanti e turisti dal centro della capitale bosniaca fino alla vetta del monte Trebević a 1.160 metri di altezza, ha una lunghezza inclinata di 2.158 metri ed un sistema di azionamento, il DirectDrive, che si contraddistingue per le sue caratteristiche di efficienza ed ecocompatibilità. Le 33 cabine garantiranno una portata oraria di 1.200 persone, ed effettueranno il tragitto tra la stazione a valle Hrvatin, nel cuore della città, e quella a monte Vidikovac in soli sette minuti e quindici secondi, con una velocità di cinque metri al secondo. Per ricordare il periodo d’oro della funivia, cinque cabine si presentano nei cinque colori dei cerchi della bandiera olimpica: rosso, nero, verde, blu e giallo.
Sogno d’amore e segno di pace
E così il 6 aprile la coppia è salita in funivia per raggiungere il monte Trebević, nel luogo che più di ogni altro ha segnato il loro amore. «Un giorno storico per Sarajevo: il 6 aprile non è solo l’anniversario della liberazione della città dai nazisti nella Seconda Guerra Mondiale, ma anche il giorno della rinascita di un simbolo di pace. Un giorno di forti emozioni per me e mia moglie: ripensando al nostro primo viaggio qui, nella primavera del 1991, ma ricordando anche la paura per i nostri cari durante il conflitto. Spero davvero che questa funivia segni una rinascita per la città di Sarajevo».
Leitner è una delle aziende delle aziende di montagna raccontate qui.