Aria fresca da Bolzano all’America Latina, la Bosnia studia Friuli Innovazione, alleanza Trentino Serbia per ambiente e famiglia #AziendeConLaValigia

SACE, che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, ha assicurato le esportazioni in diversi Paesi latinoamericani di Walter Weger, azienda altoatesina leader nella produzione di centrali di trattamento aria.

weger

Con ben 20 operazioni di assicurazione per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro, l’azienda ha protetto le proprie vendite in Colombia, Perù, Ecuador, Panama e Costa Rica dai rischi di mancato pagamento per eventi di natura politica e commerciale. Tutte le operazioni sono state realizzate online su www.sacesimest.it, consentendo tempistiche rapide e processi semplificati.

Nonostante mantengano profili di rischio rilevanti, i Paesi latinoamericani raggiunti dall’azienda stanno vivendo una ripresa economica favorevole proprio per la domanda di beni di consumo da parte delle classi medie in crescita, e per quella di beni di investimento destinati allo sviluppo di settori strategici.

Nata nel 1977 a Chienes in Alto Adige, Weger è un’azienda con una forte vocazione internazionale e con una consolidata presenza in particolare in Est Europa e in Russia. Qualità del lavoro, flessibilità nella pianificazione e rapidità nei tempi di produzione guidano l’attività produttiva di Weger. Da sempre attenta all’innovazione, il core business aziendale è rappresentato dalla produzione di condotte di ventilazione e condizionatori. Negli anni ha ampliato la gamma di prodotti offerti con gli accessori aria e gli impianti di ventilazione per cucine professionali.

Dalla Bosnia a Udine per studiare

il modello di Friuli Innovazione

La responsabile del Trasferimento Tecnologico dell’Università di Banja Luka è stata a Friuli Innovazione per analizzare il modello di trasferimento tecnologico al territorio e di capacità di autosostenibilità.

banjalukaIl modello di autosostenibilità del Centro di Ricerca e Trasferimento Tecnologico Friuli Innovazione si fa notare anche all’estero, dove viene preso ad esempio di unicità virtuosa di una struttura che non ha scopo di lucro e si autofinanzia principalmente procurandosi contributi attraverso schemi competitivi europei, nazionali o regionali, ai quali partecipa presentando progetti di ricerca e innovazione mettendo poi a disposizione del territorio – principalmente PMI – servizi, esperienze e competenze.

Proprio per studiare questo modello vincente di business è arrivata a Friuli Innovazione dalla Bosnia Herzegovina una delegazione dell’Università di Banja Luka guidata Andjela Pepic, responsabile dell’area Trasferimento Tecnologico e membro del COST – European Cooperation in the field of Scientific and Technical Research – ente finalizzato allo scambio di informazioni pratiche sugli aspetti amministrativi, finanziari e giuridici della gestione dei progetti di ricerca e innovazione.

Accolti dal direttore di Friuli Innovazione Fabio Feruglio e dal project manager Saverio D’Eredità, Andjela Pepic e il suo staff hanno avuto modo di confrontarsi sui temi dei progetti europei, sulle attività di trasferimento tecnologico, sui servizi di consulenza alle imprese e sulle azioni che Friuli Innovazione svolge a favore del territorio.
Con un modello di funzionamento che rimane un unicum nel panorama dei parchi scientifici regionali e nazionali, Friuli Innovazione svolge infatti numerose attività finalizzate a rafforzare la competitività della regione: dalla gestione del parco scientifico e tecnologico di Udine, che conta circa 40 realtà insediate, alla gestione dell’incubatore certificato d’impresa, che ha supportato la nascita di una sessantina di startup e creato più di 200 posti di lavoro.

Ci sono molte complementarietà che possono essere ricercate tra i rispettivi territori – ha dichiarato Andjela Pepicsoprattutto in settori come la meccanica, nei quali sono molte le opportunità di cooperazione con imprese e poli dell’innovazione e ci piacerebbe approfondirle. Banja Luka è stata per diversi anni un’eccellenza per l’ingegneria meccanica ed oggi molte imprese, soprattutto austriache e tedesche, ma anche italiane, si stanno interessando al nostro territorio. Dal punto di vista dell’accesso ai finanziamenti europei – ha continuato la Pepic –  l’esperienza maturata da Friuli Innovazione è di grandissima rilevanza e rappresenta un esempio di sostenibilità e qualità. In questo senso per noi sarebbe estremamente importante poter lavorare allo sviluppo di progetti comuni, soprattutto per la nascita e crescita di nuove imprese”.

Alleanza Trentino Serbia per l’ambiente

Si è conclusa nei giorni scorsi, per proseguire in Kossovo, la missione di sistema dalla Provincia autonoma di Trento a Belgrado, capitale della Repubblica di Serbia, Paese in cammino verso l’Unione europea e motore dello sviluppo nei Balcani. Al centro di un’agenda ricca di incontri di alto livello, le opportunità di collaborazione per le imprese e per il sistema delle ricerca e delle istituzioni, trentine e serbe, nel campo delle tecnologie ambientali. Il tutto con l’esigenza del Paese serbo di rafforzare le proprie capacità e dotazioni di impianti per proseguire senza indugi sulla via dello sviluppo, e al contempo mantenere questa in linea con gli standard ambientali richiesti dall’Unione europea.

Un altro importante tavolo di lavoro è stato quello per l’adozione del sistema family audit nelle politiche per la famiglia promosse dal Ministero per la demografia e la famiglia della Serbia.

serbiaDalla cooperazione allo sviluppo all’internazionalizzazione. E’ questo in sintesi il processo in atto tra il Trentino e la Repubblica di Serbia e che si basa su una relazione attiva sin dal 2000, grazie anche ai progetti umanitari promossi dall’associazionismo trentino e dalla Provincia autonoma di Trento. Un rapporto che va evolvendosi rapidamente, in coerenza con i forti progressi compiuti da Belgrado in campo economico ed istituzionale e verso l’adesione del Paese all’UE, prevista intorno al 2025.

Una due giorni di incontri istituzionali, economici e legati ai temi della ricerca, che ha visto impegnati a Belgrado l’assessora all’Università, ricerca, pari opportunità e cooperazione allo sviluppo Sara Ferrari e alle Infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi, entrambi in risposta ad un invito da parte del Governo serbo, di recente in visita in Trentino, ad approfondire la cooperazione nel campo dell’ambiente e delle politiche per lo sviluppo e la conciliazione lavoro-famiglia.

Particolare attenzione negli incontri avuti con l’Ambasciatore d’Italia a Belgrado Carlo Lo Cascio, la Presidente della Camera di Commercio serba, il Segretario di Stato del Ministero per lo sviluppo territoriale e l’autogoverno, il Segretario di Stato ed il Vice Ministro per l’ambiente, il Rettore dell’Università di Belgrado, l’Agenzia italiana per il Commercio estero a Belgrado, la Direttrice responsabile della Banca europea per gli investimenti per i Balcani, il Segretario di Stato del Ministero dell’economia e alcuni importanti attori economici, è stato dedicato alla costruzione di una alleanza a 360 gradi nel campo delle tecnologie ambientali (con un particolare attenzione al trattamento delle acque e dei rifiuti, e alle tecniche di ottimizzazione ambientale per l’agricoltura) che vede come primarie protagoniste le imprese trentine riunitesi di recente in una nuova piattaforma di lavoro.

Questa nuova realtà, Piattaforma 125, è volta a proporre nei principali paesi di presenza trentina nel campo della cooperazione internazionale i know how, le tecnologie e i lavori di costruzione legati al campo dell’ambiente. Particolarmente proficui gli incontri con le strutture tecniche impegnate in questo campo, che hanno fatto emergere alcune specifiche opportunità di partecipazione a progetti e gare pianificati dal Governo serbo.

Altro importante risultato conseguito dalla missione è la conclusione di un accordo – presentato ai media serbi in un’apposita conferenza stampa dalla Ministra alla famiglia e alle politiche demografiche Dukic Dejanovic e dall’Assessora Sara Ferrari – rivolto all’adozione della certificazione family audit e delle politiche familiari trentine all’interno delle azioni per la conciliazione famiglia-lavoro promosse dal Governo della Repubblica Serba.
“Siamo particolarmente soddisfatti dell’attenzione che il governo serbo sta rivolgendo al nostro sistema, adottandone alcune buone prassi prima in campo sanitario ed ora in quello sociale e con la prospettiva concreta di una sempre più stretta collaborazione economica con le imprese trentine” ha dichiarato l’Assessora Ferrari a margine degli incontri. L’assessore Gilmozzi ha ricordato quindi come: “Affrontare i problemi di uno sviluppo equilibrato e che incorpori il senso del limite, richiede politiche e pratiche sistemiche, che influiscano sui comportamenti e sulla cultura delle popolazioni. Per questo siamo particolarmente lieti che il Trentino possa proporre a questo livello il proprio modello, offrendo al contempo opportunità di crescita tanto alle imprese trentine che a quelle serbe”.

Accordo triennale Confindustria Vicenza

e Intesa Sanpaolo per l’internazionalizzazione

Confindustria Vicenza e Intesa Sanpaolo hanno siglato un accordo triennale, operativo dal 2018 fino al 2020, per potenziare gli strumenti a disposizione delle aziende vicentine in ambito export e internazionalizzazione.

da-sx-pedon-e-simonatoL’accordo prevede la collaborazione tra la struttura operativa di Confindustria Vicenza, dall’Area Mercati Esteri al desk Farexport, con il team di professionisti e ricercatori del Gruppo bancario, che vanta una presenza internazionale strategica in 40 Paesi e accordi di collaborazione con primari istituti finanziari in oltre 80 Paesi per offrire supporto operativo e servizi sui principali mercati di interesse delle imprese vicentine.

Questo accordo coinvolge gli aspetti riguardanti il supporto finanziario e commerciale oltre confine, compresi, business strategy, incrocio domanda-offerta tramite piattaforme digitali e gestione del rischio. E’ prevista, inoltre, una stretta collaborazione per l’organizzazione di incontri ed eventi con focus su mercati specifici o aree geografiche tradizionalmente meno esplorate dal business vicentino, pubblicazioni e organizzazione di incontri tra i referenti degli Italian Desk delle filiali e delle Banche estere del Gruppo Intesa Sanpaolo e gli imprenditori associati a Confindustria Vicenza interessati ai servizi di Farexport, in concomitanza con missioni commerciali organizzate e coordinate dall’Associazione.

Nel 2016, quando Confindustria Vicenza ha dato il via ad una nuova fase di sviluppo nell’approccio ai mercati internazionali – spiega il Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega ai Mercati Esteri Remo Pedon ci siamo dati, in primis, l’obiettivo di crescere. E nel 2017 ci siamo riusciti tanto è vero che, rispetto al 2016, Vicenza ha esportato il 5,6% in più, toccando la cifra record di 17,7 miliardi di euro. Ora dobbiamo fare un ulteriore passo per superare i nostri limiti e per farlo non possiamo prescindere dal fare rete con i partner importanti che fanno parte della filiera delle nostre imprese. In questo senso nasce l’accordo con Intesa Sanpaolo che può offrire alle nostre associate dei potenti strumenti di conoscenza e operatività sul campo che sono assolutamente complementari a quelli già offerti dall’Associazione”.

“L’accordo di collaborazione con Confindustria Vicenza ha l’obiettivo di valorizzare le potenzialità della manifattura vicentina, che si colloca ai primi posti in Italia, e di facilitarne l’accesso ai mercati internazionali attraverso prodotti e servizi innovativi – dichiara Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige –. Le imprese associate a Confindustria Vicenza potranno usufruire di consulenza e formazione, partecipare a eventi di approfondimento sui mercati dei paesi in cui Intesa Sanpaolo è presente e ricevere supporto da parte dei nostri operatori in occasione di missioni o fiere internazionali; inoltre avranno a disposizione la nostra gamma di servizi di supporto finanziario e commerciale per tutti gli aspetti operativi e finanziari. La nostra missione è quella di essere banca per l’economia reale al servizio della crescita, che crede e investe nelle imprese e nelle famiglie: nel 2017 la direzione regionale Triveneto ha registrato un aumento delle attività finanziarie pari a 1,8 miliardi, in crescita del 4% rispetto al 2016 e nuove erogazioni a medio e lungo termine a imprese e famiglie per 4,75 miliardi, in crescita del 4,3% rispetto al 2016.”

In un ambito in cui Confindustria Vicenza eccelle a livello nazionale – conclude Pedon -, aggiungiamo un importante tassello, dotando così le aziende del territorio di nuovi strumenti per dare concretezza al potenziale enorme che per tante di loro, specialmente PMI, è ancora inespresso”.