Radiatori creativi, serramenti e vetri d’arte: il senso del Veneto per il design (premiato)

Tre aziende venete per il riconoscimento del massimo premio per il design italiano, il Compasso d’Oro, istituito da Giò Ponti, che mette in vetrina l’eccellenza dell’artigianato industriale italiano. “Non si tratta di una felice coincidenza o di una casualità, ma dell’attestazione della qualità, della sapienza e della creatività del ‘made in Veneto’, di quel tessuto di piccole e medie imprese artigiane e industriali che sa coniugare tradizione, tecnica e innovazione” dice l’assessore al Lavoro Elena Donazzan, che rende merito all’architetto veneziano Alberto Torsello, autore dell’elegante e innovativo sistema di serramenti della ditta Secco Sistemi di Preganziol, al designer Alberto Meda che per Tubes Radiatori di Resana ha inventato un radiatore ‘creativo’ battezzato ‘origami’ e a Seguso vetri d’arte, storica e blasonata vetreria veneziana. I primi due sono stati ‘laureati’  ieri a Milano con il ‘Compasso d’oro’, mentre la Vetreria Seguso ha conquistato una menzione speciale. Tutte le opere premiate sono esposte fino a lunedì 26 nel castello Sforzesco di Milano.

Tubes festeggia nella sede storica di Resana, in provincia di Treviso, “dove ancora oggi su una superfice complessiva di quasi 20mila mq – si legge nel sito – viene gestito l’intero ciclo produttivo sia della più storica collezione Basics ed Extras che della più recente collezione di modelli di design; Elements. Nata nel 1994 e forte di un’esperienza trentennale precedentemente maturata dai soci fondatori nel settore termoidraulico, Tubes si accredita sul mercato per i suoi caloriferi e scaldasalviette ad alto valore tecnologico ed architettonico”.

tubes

Il Compasso d’oro 2018 è stato assegnato, recita la motivazione, per “un oggetto funzionale che non rinuncia a essere protagonista dello spazio in cui abita, che si adegua all’utente a cui si relaziona, disegnando con semplicità il proprio senso e valore d’uso”

Da sinistra Alberto Agostini e Alberto Torsello

Da sinistra Alberto Agostini e Alberto Torsello

Ed è made in Treviso anche Secco Sistemi, azienda “artigiana nel mondo” leader nella produzione di sistemi integrati per serramenti e facciate. Il sistema per la costruzione di porte e finestre “OS2 75”, ideato e realizzato in Veneto nella sede di Preganziol, è stato impiegato con successo nel restauro di importanti edifici in Italia e all’estero.

La Giuria di esperti ha assegnato il prestigioso riconoscimento a “OS2 75” di Secco Sistemi disegnato dall’architetto Alberto Torsello con la seguente motivazione: “Il rapporto tra l’apertura e la superficie trasparente è da sempre una delle sfide dell’industria per la produzione di serramenti. OS2 75 stabilisce un nuovo standard combinando il taglio termico e l’isolamento a dimensioni estremamente contenute e ad una interessante flessibilità estetica grazie ai profili in acciaio verniciato e in Corten, acciaio inossidabile e ottone brunito.

A ritirare il premio, nel corso della cerimonia di premiazione che si è tenuta mercoledì 20 giugno a Milano, Alberto Agostini, Amministratore Delegato di Secco Sistemi, e Alberto Torsello, architetto, designer del prodotto premiato.

Innovazione, design e materiali ricercati sono gli elementi distintivi di “OS2 75”, un sistema per la costruzione di porte e finestre in metallo a taglio termico che richiamano nella forma la leggerezza del “ferro finestra”. I profili e gli accessori sono arricchiti da finiture che prevedono, oltre all’acciaio verniciato, altri metalli solidi e preziosi come l’innovativo Corten, l’inox e l’ottone brunito. L’ampia gamma di profili sottili permette la costruzione di infissi complessi con sezioni minime, offrendo molteplici possibilità di personalizzazione.

SECCOUn ulteriore elemento di novità è costituito dalla possibilità di poter aprire il serramento con anta a ribalta, soluzione inedita per questa tipologia di infissi, e di poter alloggiare vetri per un elevato isolamento termico e acustico.  L’innovativo sistema, che consente di realizzare infissi per grandi superfici fino a 4 metri di altezza, è così resistente da poter essere impiegato anche in aree geografiche esposte a condizioni climatiche estreme, ma al contempo così sottile da adattarsi anche agli edifici storici e di elevato pregio.

Oggi “OS2 75” impreziosisce alcuni degli edifici più belli riportati a nuovo splendore in Italia e all’estero: dalla facciata del Fondaco dei Tedeschi a Venezia, agli interni del rinnovato Museo Bailo di Treviso, dalla facciata de La Rinascente a Roma fino a numerose ville americane.

“Siamo orgogliosi di ricevere questo premio prestigioso – dice Alberto Agostini, Amministratore Delegato di Secco Sistemi – E’ un riconoscimento che valorizza l’artigianalità, il saper fare, l’innovazione e la ricerca tecnologica che costituisce l’essenza più vera di Secco Sistemi. Nei nostri prodotti si fondono tecnologia industriale, produzione Made in Italy, design italiano, cultura dei materiali e cura artigianale del prodotto. Da oltre settant’anni la nostra azienda contribuisce all’evoluzione dell’ingegneria del serramento inventando sistemi e profili, modelli di riferimento per l’industria del settore, che si integrano nei luoghi e paesaggi più diversi. OS2 75 è senza dubbio un prodotto iconico che esprime al meglio il dna della nostra azienda e il suo modo di operare come braccio operativo che contribuisce a dare forma al pensiero architettonico. Oggi realizziamo sempre più progetti sartoriali destinati a nicchie di mercato e ad impreziosire edifici storici e moderne ville dal design ricercato.”

E veniamo a Murano, da dove il prestigioso riconoscimento mancava dal 1991. La vittoria si aggiunge al già ricco palmarès della Seguso Vetri d’Arte, unica a Murano a vantare un Compasso d’Oro e, grazie a quest’ultima, quattro Menzioni d’Onore.

seguso“Questo premio conferma la costante tensione all’innovazione della nostra famiglia – afferma Gianluca Seguso, presidente dell’azienda di famiglia che affonda le sue radici nel 1397 – e mi riempie particolarmente di orgoglio perché non è un riconoscimento al prodotto ma alla nostra filosofia aziendale, alla direzione intrapresa da Seguso Vetri d’Arte nel comunicare i propri valori e con essi l’immagine più autentica di Murano. Fare design significa progettare innovazione, scommettere e investire sulle idee, credere che si possa fare sempre meglio e di più. Non è semplice cercare strade di cambiamento, ma la Seguso Experience, un’idea che con mio fratello Pierpaolo abbiamo fatto crescere giorno dopo giorno, è la dimostrazione che pur nel rispetto della tradizione si possono intraprendere nuove modalità di approccio al mercato, partendo dall’innovazione culturale per comunicare al mondo che a Murano non si fa solo vetro, si dà vita alle emozioni con il vetro. Questa capacità di stupire che è propria solo della nostra isola, va coltivata e insegnata come un seme da tenere nel cuore contro la mediocrità.”

“La Menzione ci premia per aver creato una narrativa coerente e autentica, che si irradia come modello di comunicazione che va oltre il business – aggiunge Pierpaolo Seguso, designer e direttore creativo -. Seguso Experience è molto di più di un racconto del percorso che il vetro compie all’interno della fornace, abbiamo cercato di disegnare emozioni con tutto quello cha avevamo a disposizione, iniziando dalla nostra passione: la Giuria del XXV Compasso d’Oro ha colto l’unicità di una filosofia che supera lo “story telling” e diventa “story living” per trasformare ogni ospite da visitatore in ambasciatore, senza chiedergli nulla in cambio. Il Compasso – prosegue – è il più antico ma soprattutto il più autorevole riconoscimento al mondo, che in oltre 60 anni ha premiato le più innovative firme del design italiano. Lo avevamo vinto nel 1954, alla sua prima edizione, con il Vaso sommerso blu rubino, disegnato dall’allora direttore artistico Flavio Poli. Poi negli anni si sono aggiunte tre Menzioni d’Onore, sempre per il prodotto. Oggi questo nuovo riconoscimento conferma che la cultura del progetto, il Made in Italy che rappresentiamo nel mondo non è un marchio a garanzia del processo produttivo, ma il DNA che permea tutto il nostro modo di operare.”

seguso2