Sarà una giornata “che l’intero bacino del lago di Garda ricorderà nel tempo”, è la promessa nel comunicato del Comune di Limone sul Garda, Brescia, che annuncia l’apertura della “spettacolare ciclopista fino al confine con la Provincia autonoma di Trento. Con un nuovo tratto direttamente sospeso sull’acqua”. Un’opera “destinata a diventare un’attrazione turistica di primo piano per l’Alto Garda visto il continuo aumento d’interesse per le vacanze sportive”.
La giornata è quella del 14 luglio: l’inaugurazione riguarda due chilometri di pista dall’hotel Panorama fino appunto al confine provinciale, “con vista mozzafiato fra acqua e cielo”.
Si tratta di una struttura metallica a sbalzo sul lago e parallela alla Strada Statale 45 bis, larga due metri e mezzo; i materiali sono naturali e resistenti, richiamano la pietra e il legno, e un sistema di illuminazione a led segna passo è stato posto all’interno del montante del parapetto.
I lavori sono iniziati il 26 settembre 2016 con la messa in sicurezza del versante, per poi proseguire il 24 agosto 2017 con la realizzazione vera e propria del percorso. Il termine dei lavori era previsto per sabato 7 luglio 2018.
L’opera è interamente finanziata con il contributo dei “Fondi dei Comuni Confinanti” (ex Fondo ODI) il cui importo complessivo supera di poco i 7 milioni. Il nuovo tratto si inserisce nel già esistente tracciato che dalla località Nanzell (confine sud del paese) conduce sino all’estremità nord. Dopo che erano partiti i lavori di questa tratta è arrivato anche il finanziamento ministeriale, circa 65 milioni (la metà dell’importo complessivo).
La parte di pista che si inaugura è comunque solo un tassello di un progetto ancora più ampio, quello di un itinerario ad anello – contrassegnato da segnaletica uniforme – lungo tutto il lago, come definito dall’accordo firmato dagli assessori delle quattro province interessate: Verona, Trento, Brescia e Mantova. Obiettivo, intercettare un numero sempre maggiore dei 12 milioni di cicloturisti europei e destagionalizzare le presenze sul lago aumentando gli arrivi fuori stagione. Un puzzle complesso di tratti già pronti, altri da realizzare, con l’utilizzo di piste e percorsi già esistenti e la valorizzazione di eventuali interconnessioni e collegamenti, che dovrebbe completarsi entro il 2021.
“Questa inaugurazione deve essere motivo per non perdere tempo – spiega Marco Benedetti, presidente di turno del consorzio Garda Unico (al cui vertice si alternano i rappresentanti delle tre regioni) – e senza dimenticare le complessità. Trento ad esempio sembra propendere per un collegamento con caratteristiche progettuali diverse, una pista più larga, molti tratti in galleria anche per una maggiore sicurezza rispetto al rischio di caduta massi su un versante geologicamente delicato. E poi ci sono proprietà private da attraversare con le quali ancora non si è ancora trovato un accordo. Detto questo, l’opera completata sarà unica nel suo genere e un enorme fattore di attrazione: già adesso sulla parte Nord il 35% degli arrivi sul territorio è rappresentato da chi cerca una vacanza in bicicletta, anche in mountain bike e il 70% ha una motivazione sportiva”.
Intanto, per poter accedere al nuovo percorso che si inaugura è necessario lasciare l’auto nei parcheggi pubblici nel centro di Limone e da qui proseguire con la bicicletta o a piedi. In questo modo si percorre un tratto di circa 12 km. (andata e ritorno). Sostando nel parcheggio multipiano in Via Lungolago Marconi è possibile noleggiare le e-bike da utilizzare esclusivamente per percorrere la nuova ciclopista a lago. Sul territorio sono presenti altre due attività di noleggio bici.
La cerimonia di inaugurazione si terrà in località Capo Reamol dalle 17.
Una volta a regime, grazie alla progetto “Ciclovia del Garda” sarà possibile percorrere, completamente in sicurezza e separati dal traffico veicolare, tutto il perimetro del più grande lago italiano.
L’economia della bicicletta è in grande salute, fra startup e nuovi progetti: qualche tempo fa, a Lignano, gli esperti hanno fatto il punto sulle ricadute di questa attività su salute, ambiente e naturalmente turismo. Ad esempio, ammonta esattamente a 13 milioni e 360 mila euro lo stanziamento deciso dal CIPE, su richiesta della Regione del Veneto, per la realizzazione di una decina di interventi di mobilità ciclabile finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020.
Fra le best practice italiane c’è proprio Lignano Sabbiadoro, che con l’obiettivo di attirare l’attenzione di un turismo slow, evoluto e attento alla sostenibilità, ha scelto di investire sugli itinerari cicloturistici, sviluppando nuovi percorsi ed estendendo la rete esistente, anche grazie all’apertura di nuovi collegamenti via barca, come quello che sarà inaugurato a breve e che metterà in comunicazione Lignano con Bibione attraversando il fiume Tagliamento. Un servizio gratuito, riservato a ciclisti e pedoni permetterà di collegare – lungo un percorso che si svolge per gran parte attraverso piste ciclabili – il faro rosso di Lignano Sabbiadoro con il faro di Bibione, passando quindi dal Friuli Venezia Giulia al Veneto.