Vengono definiti “Neet” – Not (engaged) in Education, Employment or Training – e sono gli “inattivi” del mondo del lavoro, cioè figure che pur avendo concluso il proprio ciclo educativo e formativo non sono alla ricerca di un’occupazione. Un fenomeno che in Veneto colpisce quasi un giovane su 5 nella fascia d’età 15-29 anni, e che stride in particolare se si pensa che in molti settori economici e imprenditoriali vale il problema opposto, ovvero l’assenza quasi totale di ricambio generazionale. Tra questi, i mestieri legati alla manifattura artistica e tradizionale, dove la trasmissione di saperi ed esperienze è d’importanza vitale a garanzia della sopravvivenza di un intero sistema economico territoriale.

A livello di bilancio tra aperture e chiusure, dopo il calo a cavallo del 2008, la situazione oggi è stazionaria e per la prima volta nel 2013 – dopo 35 anni – si è registrata l’apertura di una nuova attività. Il settore si sta rivelando attrattivo e dinamico per i giovani, perché associato allo sviluppo dell’interesse per i pezzi di design che anche all’estero ha iniziato a registrare una crescita di mercato. In particolare le aziende sono impegnate nella produzione di piastrelle per pavimentazione e decori di stufe. E a settembre c’è la Festa della Ceramica, che diventa anche un momento di confronto fra le aziende del territorio e le maggiori realtà italiane ed europee di settore.
Nel progetto formativo, a partire da un questionario, somministrato alle imprese interessate, saranno individuati i profili più adatti richiesti dal settore, costituendo così in modo mirato i percorsi di inserimento. Il progetto prevede 400 ore di formazione tecnica spartite tra aula e in laboratorio (a cura del Liceo “De Fabris”) da ottobre 2019 a maggio 2020, cui seguirà un tirocinio in azienda nei tre mesi successivi. Tra i temi trattati in aula anche la produzione “green” in ottica di economia circolare, le nuove tecnologie per la produzione e la comunicazione di prodotto, le strategie di approccio al mercato.
«La forza di questo progetto – ha osservato Arduino Zappaterra in veste di presidente dell’Unione Artistico e Tradizionale di CNA Vicenza – sta nell’aver messo insieme tutti gli attori del distretto. I giovani “esclusi” dal sistema lavoro possono tornare a credere nella scuola come luogo dove progettare opportunità reali per il loro futuro. E le piccole aziende locali possono guardare con fiducia a una generazione di nuovi talenti cui affidare il domani della loro impresa».
Qui il Comune di Nove spiega il disciplinare di produzione della ceramica artistica e tradizionale e la sua storia.
Per informazioni su Cer.T.a.: cer.t.a.for2018@gmail.com