Si sono presentate a decine: aziende anche di altre regioni italiane, interessate all’incontro tecnico promosso da Regione Veneto e Invitalia per far conoscere gli incentivi agli investimenti produttivi previsti dell’accordo di programma per il rilancio dell’area di crisi industriale complessa di Venezia.
“E questa era solo una prima occasione”, spiega Mattia Losego, responsabile dell’Unità di crisi aziendali della Regione che segue, fra l’altro, il bando aperto dal 15 febbraio. Un secondo incontro è già in programma il 19 marzo, ed è previsto un seminario online il 28 febbraio.
Con Losego anche Stefano Immune di Invitalia, l’agenzia nazionale che gestisce gli incentivi nazionali previsti dalla legge 181/1989: si tratta di uno fra gli strumenti messi a disposizione dal Mise per l’area di crisi complessa di Venezia.
“La realtà industriale del territorio di Venezia – si legge sul sito di Invitalia – è rappresentata dai comparti produttivi che caratterizzano l’area di Porto Marghera quali la chimica, il metalmeccanico, la siderurgia, la cantieristica navale e quello specialistico del vetro localizzato sull’isola di Murano. La crisi economica degli ultimi anni, che ha interessato negativamente i trend di crescita di questi comparti produttivi, ha accelerato il declino e in molti casi la dismissione delle attività imprenditoriali presenti sul territorio, comprese le numerose aziende dell’indotto, determinando uno stato di sofferenza del tessuto socio-economico locale. L’area di crisi industriale complessa è stata dichiarata per l’intero territorio del Comune di Venezia”.
La firma dell’accordo di programma per l’attuazione del programma di riqualificazione è del 23 ottobre scorso, e il 10 gennaio è stato pubblicato l’avviso 181/89: l’obiettivo è sostenere le imprese che decidono di investire in questa area, principalmente se si tratta di investimenti produttivi e con ricadute occupazionali positive. In questo senso gli interventi a carico del Ministero dello Sviluppo Economico riguardano il sostegno a iniziative imprenditoriali in grado di contribuire al recupero e consolidamento di attività industriali esistenti e creare nuove opportunità di sviluppo per le specializzazioni produttive, attraverso gli strumenti agevolativi di propria competenza. L’impegno finanziario è pari a 20 milioni di euro, per l’agevolazione di investimenti produttivi di dimensioni superiore ai 1,5 milioni di euro.
Questo strumento è mirato dunque a grandi progetti di imprese: per quelle di dimensioni minori entra in campo la competenza della Regione del Veneto con l’applicazione ove possibile, in parte già attuata, di premialità per le piccole e medie imprese dei settori manifatturiero e dei servizi alle imprese localizzate nell’area di crisi industriale complessa di Venezia in bandi a valere su fondi POR FESR 2014-2020 – Assi prioritari 1 (Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione), 3 (competitività dei sistemi produttivi) e 4 (sostenibilità energetica e qualità ambientale). La Regione sosterrà inoltre la realizzazione di interventi a sostegno dell’occupazione, della riqualificazione e dell’adeguamento delle competenze professionali, con una dotazione finanziaria dedicata ammonta a circa 6,7 milioni di euro.
Il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione valuteranno inoltre il sostegno di eventuali progettualità industriali di grandi dimensioni (superiori ai 20 milioni di euro) e con rilevanti impatti occupazionali, con la formula dei contratti di sviluppo, come già avvenuto nel caso dello stabilimento Pilkington di Porto Marghera.
All’incontro sui contenuti tecnici dell’accordo di Programma per il rilancio dell’area di crisi industriale complessa del territorio del Comune di Venezia e il progetto di riconversione e riqualificazione industriale definito da Invitalia in collaborazione con il Ministero per lo Sviluppo economico, la Regione, il Comune, la Città metropolitana di Venezia e l’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico settentrionale, si sono presentate anche più imprese rispetto a quelle che avevano risposto alla prima chiamata, non vincolante, che aveva lo scopo di misurare l’attrattività di questa area.
“Marghera ha importanti caratteristiche di posizione e di komw how favorevoli a settori quali la logistica integrata e la chimica – spiegano all’Unità di Crisi– Anche per questo abbiamo raccolto dal Mise un taglio di fondi per le aree di crisi tra i più alti. Si evidenzia inoltre che l’area di crisi di Venezia comprende anche una cosiddetta zona C non predefinita, che include Porto Marghera, zona dell’aeroporto, Tronchetto, Murano e Arsenale, dove è possibile incentivare anche a fondo perduto gli investimenti produttivi delle grandi imprese senza incorrere in procedure di infrazione europee”.
Il bando resterà aperto per due mesi, fino al 15 aprile; poi si aprirà la fase di valutazione, e prevedibilmente antro il 15 maggio si avrà la certezza della mole di investimenti pronti a cambiare il volto di Marghera e Venezia dopo la lunga crisi.
Informazioni e approfondimenti possono essere richiesti visitando l’apposito pagina web di Invitalia oppure scrivendo alla e-mail rilanciovenezia@invitalia.it o chiamando il “Numero azzurro” 848.886886 disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.