Il paese di montagna che combatte lo spopolamento con le buone notizie: nelle bacheche comunali, oltre alle epigrafi, le nascite

Vigo di Cadore, provincia di Belluno, 951 metri di altitudine sul livello del mare, abitanti censiti al‎ 31-12-2017: ‎1 409.

Quattro frazioni, ciascuna dotata di almeno una bacheca comunali per le comunicazioni, e le epigrafi; per iniziativa del vicesindaco Silvia Calligaro, assessore anche al Sociale e ai Lavori pubblici, qui troveranno spazio anche le buone notizie le eccellenza. Le nascite.

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Occorrerà aspettare più o meno Pasqua perché una cicogna torni a posarsi in paese: “L’ultimo nato è dell’agosto scorso – racconta Calligaro – Noi siamo pronti con i cartelli e anche l’anagrafe è stata allertata. Tutto naturalmente nel rispetto della legge sulla privacy, per dare un lieto annuncio senza creare alcuna difficoltà: il bello delle comunità come la nostra è che siamo una grande famiglia, è giusto condividere le cose belle oltre a quelle tristi”.

vigo2Un messaggio di positività in un centro che ha altre iniziative per sostenere le famiglie con bambini: la scuola materna paritaria è finanziata dal Comune per tenere la retta bassa, il servizio di trasporto con scuolabus è garantito. I bambini di qui – vigesi – fanno materne ed elementari vicino a casa, per le medie di spostano a Lozzo e a Lorenzago, i cui piccoli a loro volta raggiungono Vigo per i primi cicli di scuola. “Dal prossimo anno abbatteremo il costo dell’abbonamento scolastico”, spiega l’assessore. Sono 10 chilometri di strada in tutto, ma è chiaramente una strada di montagna, con tutte le sue difficoltà: “Solo facendo squadra con i paesi vicini e dividendoci per fasce di età possiamo mantenere ciascuno un plesso scolastico”.

Il paese ha delle eccellenze storico-artistiche come la Biblioteca Storica Cadorina o le varie chiesette, le più famose la Chiesetta di S. Orsola e quella di S. Margherita (la più antica della Provincia di Belluno) e il Comune finanzia il progetto tesori dell’arte per garantire visite guidate ai turisti. Come in tutto il Cadore nella zona ci sono aziende legate all’occhialeria, “la nostra economia è bella varia e il tessuto sociale è ottimo, infatti la coesione e la solidarietà sono una cifra distintiva“.

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L’idea delle nascite in bacheca comunale non ha avito bisogno di un passaggio formale: “L’ho proposta al gruppo di maggioranza e ho interpellato la segreteria comunale, poi si è deciso di procedere”, spiega Calligaro (nella foto), 32 anni, avvocato, lei stessa un esempio dei tanti giovani che sono andati via per studiare, ma poi hanno scelto di tornare a vivere in montagna, “e per fortuna ce ne sono tanti”.

Ora si aspetta solo di sapere se il primo fiocco sarà rosa o azzurro.