Cosmetici trentini verso Marocco ed Egitto, Marmomac sempre più internazionale, Prosecco Doc sulle cattedre delle Wine School, agroalimentare a Hong Kong #AziendeConLaValigia

E’ stata siglata dal presidente di Trentino Sviluppo Sergio Anzelini e dal titolare di Lu&Mi Detergenti Bruno Battisti l’intesa a supporto dello sviluppo produttivo e occupazionale dell’impresa cosmetica roveretana. Nello specifico Trentino Sviluppo ha acquistato il compendio “ex Frigo Arredo” di via della Pineta, per poi cederlo alla Lu&Mi con un contratto di “rent-to-buy” della durata di 12 anni, rinnovabili. Così facendo l’azienda potrà contare su ulteriori 5.200 metri quadrati da adibire alla produzione e allo stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, in uno spazio contiguo a quello occupato dall’attuale sede (8.500 metri quadrati).
«Con questo accordo per l’utilizzo di una nuova area produttiva adiacente alla nostra – spiega Bruno Tomasi, titolare di Lu&Mi Detergenti – l’azienda avrà la possibilità di incrementare il settore dei prodotti cosmetici, in Italia ed all’estero, arrivando anche a nuovi mercati emergenti».

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Una necessità, quella di Lu&Mi Detergenti di ampliare i propri spazi di produzione, sorta proprio a seguito del crescente successo sui mercati esteri, in particolare nei Paesi emergenti quali Marocco, Egitto, Pakistan, Irak e Algeria, in cui lo sviluppo della classe media sta facendo aumentare l’interesse verso i prodotti per la cura e la bellezza. Di qui la necessità di ampliare il core business aziendale, costituito da detersivi, saponi lavamani, sanificatori e detergenti per uso civile e industriale, con un nuovo pacchetto di articoli cosmetici di gamma medio-alta.
A tal fine l’impresa si è impegnata con Trentino Sviluppo ad effettuare investimenti sul sito produttivo di Rovereto per complessivi 3,2 milioni di euro, comprensivi dei costi di acquisto della sede, degli interventi di adeguamento e ristrutturazione dell’immobile e l’acquisto di nuovi macchinari e impianti per la produzione.

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Investimenti che permetteranno all’azienda di incrementare in maniera significativa il proprio fatturato, fino a 9,2 milioni di euro entro il 2019, e di assumere nel corso del prossimo anno 6 nuovi dipendenti, raggiungendo quota 30 addetti entro la fine del 2020.

 

Lezioni a domicilio di Prosecco Doc per gli Wine Student inglesi

Nella terra straniera che più acquista le bollicine del Nordest italiano, destinazione di più di una bottiglia ogni tre indirizzate al mercato estero, il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc lancia una campagna di formazione itinerante nelle più famose scuole del vino d’Oltremanica con degustazioni guidate di prodotti di alcune selezionate etichette.
Iniziato ad aprile e previsto per tutto il mese di maggio, il corso internazionale toccherà le più rinomate Wine School britanniche fra le quali la WSET School London, la Plumpton Wine School, la South London Wine School, la Oxford Chelt Wine School e The Headrow Leeds. Qui si svolgeranno corsi di alto livello condotti e guidati dal noto esperto di vini Neil Phillips, da qualche anno Brand Ambassador nel Regno Unito per il Consorzio Prosecco Doc.

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Le Masterclass si focalizzeranno sui diversi profili sensoriali dei vini in degustazione, senza trascurare però una panoramica sul territorio di produzione rappresentato dalla Doc e, soprattutto, sulle regole di produzione che ne garantiscono l’autenticità.

Le attività sul mercato inglese saranno arricchite dalla presenza del Consorzio alla London Wine Fair (Olympia, Londra, 20-22 maggio) e al Foodies Festival (Sion Park, Londra, 25 maggio).
Nel primo evento è previsto uno stand che include sia uno spazio consortile sia un’area dedicata alle aziende co-espositrici. Il 21 maggio è in agenda, alla Pilla Hall, una Premium Masterclass dal titolo “Enter the Prosecco DOC Dreamland and discover your unique flavor”, condotta da Anne McHale in collaborazione con Danilo Cortellini, Head Chef dell’ambasciata italiana a Londra.
Al Foodies Festival sono in programma alcune Masterclass di Neil Phillips rivolte ai consumatori.
Etichette in degustazione negli incontri nelle scuole: Antonio Facchin & Figli, Astoria, Cantina Pizzolato, Castello di Roncade, Enoitalia, La Gioiosa, La Marca, La Masottina, Paladin & Bosco del Merlo, Riccardo, Villa Sandi, Viticoltori Ponte, Zonin
Aziende co-espositrici alla London Wine Fair: De Stefani, La Marca, Paladin, Zonin
Aziende partecipanti al Foodies Festival: Antonio Facchin & Figli, Astoria, Cantina Pizzolato, Castello di Roncade, La Gioiosa, La Marca, La Masottina, Villa Sandi, Viticoltori Ponte, Zonin

Intesa Sanpaolo porta a Hong Kong le Pmi agroalimentari

Ha preso il via il 6 maggio a Hong Kong con un evento nella sede di Intesa Sanpaolo, la prima missione organizzata a supporto dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del settore agroalimentare e, in particolare, appartenenti alla Rete di impresa Il Buon Gusto Italiano, che aggrega Pmi provenienti da: Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Veneto.

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Organizzata da Intesa Sanpaolo, che a Hong Kong ha una filiale hub attiva dal 1984 ed è il riferimento commerciale e operativo per le filiali di Tokio, Shanghai e Singapore e per gli Uffici di Rappresentanza Regionali, la missione si è svolta in concomitanza con l’importante manifestazione fieristica Hofex di Hong Kong e in collaborazione con Deloitte, leader mondiale nel settore dei servizi professionali alle imprese. Obiettivo di questa prima iniziativa è promuovere e facilitare incontri tra le imprese clienti della divisione Banca dei Territori del Gruppo e i buyer locali interessati al Made in Italy. Con oltre due miliardi di euro erogati nel 2018 a favore dell’agribusiness italiano – pari al 18% dell’intero sistema – e in decisa crescita anche nella prima parte di quest’anno, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conferma leader nel supporto finanziario anche per questo segmento industriale, determinante per l’economia italiana.

Il ruolo di una grande banca è quello di sostenere il sistema economico del Paese, proponendo soluzioni che vadano oltre il credito guardando al futuro del Made in Italy e al suo sviluppo nel mondo. La missione a Hong Kong si inserisce in questa logica, consapevoli che la sfida per la crescita si gioca anche sulla valorizzazione delle eccellenze dei nostri territori, tra cui quelle agroalimentari, di cui il Veneto è particolarmente ricco – spiega Renzo Simonato, direttore regionale Intesa Sanpaolo. –  Intesa Sanpaolo infatti crede fermamente che il settore agroalimentare sia uno dei motori di crescita del nostro Paese, a cui dedicare particolare attenzione, tenendo in considerazione anche la capacità di coinvolgere altri settori trainanti dell’economia dei territori.”

Fondata nel 2016, “Il Buon Gusto Italiano – Rete di impresa” è composta da imprese italiane selezionate dell’industria del F&B con 1.700 dipendenti, un fatturato di quasi 1 miliardo di euro e una quota di penetrazione dei mercati internazionali del 25%, che rappresenteranno la Rete alla fiera Hofex insieme con alcuni produttori vitivinicoli italiani. Con oltre 32 anni di storia infatti, Hofex è l’evento biennale di riferimento dell’industria Food & Beverage del mercato asiatico, con oltre 2.800 espositori e 66.000 mq di spazi espositivi.

Hong Kong rappresenta il punto di ingresso nei mercati asiatici e, quarta città asiatica per numero di ristoratori “stellati”, è hub strategico per lo sviluppo di questo business anche grazie a un sistema fiscale molto attraente e un efficiente sistema di trasporti e logistica.

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Le aziende della Rete di impresa Il Buon Gusto Italiano

Campania: CASEIFICIO COOP LA CONTADINA; SAN GIORGIO

Emilia Romagna: CAFFE’ MUSETTI; STERILTOM

Lombardia: SANTANGIOLINA; MANIVA; CASEIFICIO DEFENDI

Piemonte: CASEIFICIO LONGO

Veneto: AGUGIARO & FIGNA; AVESANI; BURRO DE PAOLI; CASEIFICIO ELDA; FRACCARO SPUMADORO; IL CEPPO; LATTEBUSCHE; LEONCINI; NATURELLO; PAGNAN; REDORO; SGAMBARO; ZUCCATO

Le aziende Wine Partner

Lombardia: LA FIOCA

Sicilia: FEUDO RAMANDINI

Veneto: CANTINA VOLPOLICELLA NEGRAR; LE MORETTE; AZ. AGRICOLA METTOSANTIN

Marmomac sempre più internazionale

Incontri b2b mirati per segmento e tipologia di utilizzo dei materiali, un progetto educational per interior designer, il crescente sviluppo digital e della rete internazionale di promozione. Sono alcune delle novità di Marmomac 2019, in programma dal 25 al 28 settembre alla Fiera di Verona.

La 54ª edizione del più importante salone mondiale dedicato a marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design applicato e formazione è stata presentata a Milano dal presidente e dal direttore generale di Veronafiere, Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, Stefano Ghirardi, presidente Rete Pietra Naturale Autentica (PNA), Raffaello Galiotto, designer, curatore con l’architetto Vincenzo Pavan del Padiglione Stone Theatre e dal giornalista Giorgio Tartaro.
La rassegna rappresenta una filiera che nel 2018 ha realizzato a livello globale oltre 18 miliardi di interscambi e vede l’industria italiana ai primi posti per il valore aggiunto della produzione che ha superato l’anno scorso i 4 miliardi di euro, per il 73% realizzati grazie all’export*.

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Marmomac vanta un elevato profilo di internazionalità confermato dai numeri registrati nell’edizione 2018 con il 62% delle 1.616 aziende espositrici e dei 68mila operatori provenienti dall’estero, da 150 nazioni del mondo. Un risultato frutto anche della collaborazione con Ice-Italian Trade Agency, Confindustria Marmomacchine e Regione Veneto sul fronte dell’attività di incoming di buyer stranieri.

“Marmomac costituisce oggi la piattaforma di riferimento per l’incontro dei professionisti del sistema-marmo internazionale, in cui il nostro Paese riveste un ruolo guida – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. L’obiettivo di Veronafiere è consolidare la leadership di questo brand grazie agli indirizzi del nuovo piano industriale al 2022 che prevede investimenti di 105 milioni di euro finalizzati anche alla crescita dei nostri format di maggior successo”.

Le opportunità commerciali legate alla pietra restano al centro della rassegna, declinate nelle categorie merceologiche di marmi, pietre, graniti, agglomerati e conglomerati, blocchi di marmo, pietra grezza e grandi formati, macchine e attrezzature per la lavorazione, mezzi di trasporto e sollevamento, abrasivi, diamantati, prodotti chimici, servizi.
Con l’obiettivo di essere uno strumento di business sempre più efficace, a Marmomac 2019 gli incontri b2b nella forma “speed dating”, dopo il focus geografico del 2018, quest’anno sono concentrati sull’utilizzo finale, con tre aree (lusso/lastre/tools), rivolte ognuna a target specifici (architetti/distributori/marmisti e installatori) da Paesi come Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Russia, Cina, Sudafrica, Australia, Germania, Mozambico, Turchia e Iran.

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“L’internazionalità è uno degli asset di sviluppo di Marmomac – afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Partendo dall’appuntamento di Verona abbiamo costruito una community globale legata al prodotto lapideo che oggi può contare sul radicamento negli Stati Uniti con StoneExpo e in Brasile grazie a Vitória e Cachoeiro Stone Fair. È un network in continua espansione con cui ora vogliamo testare anche i mercati dell’Asia, con nuove iniziative a Shanghai e Pechino”.

Fondamentali per la crescita trade della fiera sono poi gli aspetti di innovazione, design e formazione. Un concetto che a Marmomac è rappresentato dalle mostre protagoniste nel padiglione 1-The Italian Stone Theatre che riunisce ricerca, sperimentazione, marmo e tecnologie italiane.
Il tema per l’edizione 2019 è Naturality, ossia la naturalità della pietra nel suo aspetto più puro che ne valorizza l’unicità e la geodiversità, sottolineate dall’inserimento in uno scenario green, allusivo al legame esistente tra mondo vegetale e minerale.
Un’idea ribadita da Marmomac anche con l’adesione alla Rete PNA (Pietra Naturale autentica) per la promozione del prodotto lapideo autenticamente naturale.
Dopo il debutto nel 2018, al The Italian Stone Theatre va in scena Brand&Stone 2.0, l’esposizione in cui grandi marchi dell’arredo e del design (Antonio Lupi, Aston Martin, Baxter, Casamania, Horm e Tonino Lamborghini Casa) creano progetti specifici per le aziende del marmo.

Torna anche la rassegna Percorsi d’Arte, in cui cinque artisti sperimentano le tecnologie numeriche per la lavorazione lapidea di opere d’arte. Il tema dell’hortus conclusus viene affrontato in Lithic Garden, con l’elaborazione di cinque spazi che offrono una vista in sezione dell’interno di un giardino di pietra, mentre Natural Things si pone come obiettivo la riscoperta del rapporto tra uomo e natura attraverso otto progetti di design inediti. Completano il padiglione il Ristorante d’Autore, dedicato all’eccellenza eno-gastronomica in una ambientazione che richiama paesaggi rocciosi, e il Wine Bar.
Ai giovani studenti e ricercatori è invece dedicata la mostra Young Stone Project che raccoglie prototipi in materiale lapideo elaborati da sei università (Bari, Bologna, Pescara, Roma, Venezia e Verona) e dalla Scuola del Marmo di Sant’Ambrogio di Valpolicella.

Grande spazio poi agli architetti. A loro sono riservati i corsi di formazione e aggiornamento della Marmomac Academy che quest’anno punta molto anche sul mondo degli arredatori d’interni. Una della novità di questa edizione di Marmomac è infatti un progetto educational rivolto in particolare agli interior designer che, grazie ad un corso suddivido in tre workshop, possono approfondire le caratteristiche del prodotto in pietra per proporlo con più efficacia al cliente finale.

Marmomac 2019 è anche più digital, in ottica di supporto al business, così come di una sempre maggiore diffusione della cultura litica. Si parte dalla nuova App che si integra al sistema di geolocalizzazione in tutti i padiglioni della fiera e consente di salvare espositori preferiti, memo vocali e testuali, così come lo scambio di biglietti da visita digitali.
Per il matching tra domanda e offerta c’è la piattaforma online B2in dove aziende, buyer italiani ed esteri hanno la possibilità di conoscersi, organizzare appuntamenti agli stand e gestire l’agenda giornaliera.
Sempre più interattivo e ricco di contenuti il catalogo online degli espositori Marmomac Plus +people+products+projects che quest’anno punta ancora di più sul racconto delle storie aziendali e sul portfolio di progetti realizzati.
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Tornano, infine, anche i due riconoscimenti targati Marmomac: l’Icon Award individua l’opera del The Italian Stone Theatre che diventerà immagine della campagna promozionale 2020, mentre il Best Communicator Award, premia la cura e l’originalità delle aziende espositrici nell’allestimento fieristico.

* (fonte dati Centro Studi Confindustria Marmomacchine e 30° Rapporto marmo e pietre nel mondo curato da Carlo Montani ed edito da Aldus)