In Trentino l’ospitalità gratuita per le famiglie delle partorienti, nelle spiagge venete di Bibione, Caorle, Eraclea o Jesolo, il bonus ombrellone. Mentre le previsioni per la prossima estate non sembrano granché positive, in Veneto debutta il progetto “Vieni a partorire nel Veneto Orientale e ti regaliamo il mare”: da giugno a tutte le donne che partoriranno nei punti nascita dell’Ulss4 “Veneto Orientale” (ospedali di Portogruaro e San Donà di Piave) viene donato, se lo vogliono, un posto ombrellone in spiaggia, a scelta tra Bibione, Caorle, Eraclea o Jesolo.
La novità è nata su iniziativa dell’Ulss4 con la collaborazione di Unionmare Veneto e il contributo della Banca San Biagio Veneto Orientale. Ma c’è un precedente che guarda proprio alle neo mamme, ed è una bella storia che a coinvolto i cittadini di tre valli trentine.
La valle trentina che accoglie medici e mamme
Cavalese, Val di Fiemme, fra le Dolomiti. La riapertura del punto nascita dell’ospedale, dopo tre anni di chiusura, è al momento l’unico caso in Italia, ed è il frutto di una battaglia senza alcun colore politico che ha coinvolto l’intera valle per quel reparto costruito nel 1955, assieme all’ospedale, grazie alla lungimiranza e agli enormi sacrifici della popolazione della Magnifica Comunità di Fiemme, è poi passato sotto la gestione della Provincia di Trento.
“Non certo una battaglia per partorire sotto casa – chiarisce Alessandro Arici, responsabile www.partoperfiemme.com – Avere un ospedale e non un poliambulatorio, una sala operatoria dedicata, l’anestesista presente 24 su 24 (e quindi un Pronto Soccorso e non un punto di primo soccorso), serve anche in caso di altre emergenze, come un infarto o un incidente stradale particolarmente grave, solo per fare due esempi. Ma è anche necessario quando, ad esempio, un bambino con delle fragilità ha di nuovo bisogno di cure, e può trovarle senza dover ripartire da zero, a 80 chilometri da casa, con sanitari che non conoscono la sua storia. Questo è il riferimento per la gente di tre valli: Fiemme, Fassa, parte della Cembra; da 30mila persone, con i picchi turistici, si arriva a 120mila. Qui d’inverno nevica, la nebbia negli ultimi anni è aumentata, l’elicottero a volte non può arrivare, ci sono specificità di cui tenere conto e che il Ministero ha saputo cogliere sin dal giugno 2016 accordando la deroga”.
La battaglia era iniziata prima della sospensione, avvenuta da marzo 2017 fino al 1° dicembre 2018. Prima ancora, da novembre 2015, il punto nascita di Cavalese era stato limitato a “orario d’ufficio”, ma come si fa a stabilire chi partorirà entro le 18, week end esclusi? La mobilitazione ha riguardato i valligiani di Fiemme, Fassa e Cembra che si sono autotassati, ma anche le categorie economiche, gli artigiani e gli albergatori che hanno dimostrato da subito una generosità straordinaria.
Perché per ripartire occorreva prima di tutto trovare i medici, figura ormai sempre più scarsa: sei pediatri, sei anestesisti, 8 ginecologi e 12 ostetriche. La Val di Fiemme ci è riuscita pubblicizzando via social i bandi dell’azienda sanitaria, e aggiungendo tutta una serie di servizi. Sei interessato a trasferirti qui per lavorare? Ti aiutiamo a trovare casa, supporto nella ricerca di un lavoro per il coniuge e per l’inserimento a scuola dei figli; c’è anche una ditta di trasporti che si è messa a disposizione per abbassare i costi del trasloco. “Qui avere un presidio medico è un valore assoluto: è chiaro che ciascuno si mette a disposizione se serve, che ne so, andare a ritirare la lavatrice rotta a casa del medico senza vettura capiente per portarla in discarica”. E i medici hanno risposto: da Torino, Bergamo, Ascoli Piceno, Bari e anche da Lampedusa e dalla Sardegna.
Determinante è stata anche l’iniziativa “Parto per Fiemme”: accoglienza gratuita per i familiari delle partorienti in hotel a 3 o 4 stelle, nei cinque giorni prima e dopo il lieto evento, e per la mamma attenzione al riposo post parto, consigli per l’allattamento e bonding (contatto pelle a pelle) per favorire il legame familiare con il papà vicino.
Prima della sospensione del punto nascita sono arrivate 70 domande, accolte 55 (quelle con i requisiti, a cominciare dalla gravidanza a basso rischio), anche da Roma ed Emilia Romagna, oltre che da Trento, dalla provincia di Bolzano e dal bellunese. La ricerca di personale medico stabile continua (se siete interessati questa è la pagina dove vengono pubblicati i bandi https://www.apss.tn.it/concorsi-selezioni-nuovi), mentre sull’ospedale si continua a investire e presto sarà inaugurata una nuova sala operatoria e, ad ogni finestra delle puerpere, la visione delle Dolomiti”.
Contatti: www.partoperfiemme.com , partoperfiemme@gmail.com e il cellulare 335 6902743.
In spiaggia con il bebè
“Il sole è una medicina naturale per bambini e adulti, se a questo aggiungiamo un litorale dove elementi come sabbia e mare, con il cielo che si allunga all’orizzonte, ecco nascere un ambiente di benessere fisico ed interiore. Anche la donna in gravidanza e che ha appena partorito possono trovare grandi benefici nell’andare al mare. La temperatura dell’acqua e il massaggio delle onde facilitano infatti la circolazione del sangue e molto altro”. A dirlo è Pier Giuseppe Flora, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ulss4 “Veneto Orientale”, Azienda sanitaria che con le località di Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo e Cavallino, accoglie ogni estate l’89,5% delle presenze turistiche del comparto balneare veneto, e per questo motivo è l’Ulss veneta a vocazione turistica.
Proprio per questa sua natura e l’attenzione a coniugare benessere e turismo, dopo la creazione della spiaggia di Nemo (unica in Italia con parcheggio fronte mare e ombrelloni gratuiti per i disabili) ecco ora nascere il progetto “Vieni a partorire nel Veneto Orientale e ti regaliamo il mare”.
“Abbiamo pensato al benessere delle neomamme, del neonato e delle loro famiglie, offendo, se lo vogliono, un posto ombrellone gratuito – ha spiegato stamane il direttore generale Carlo Bramezza nella presentazione avvenuta a palazzo Balbi- Venezia – Benessere che deriva dai benefici del mare e del sole ovviamente senza abusarne, dallo trascorrere qualche giorno in spiaggia in compagnia e in serenità e, allo stesso modo, si promuove anche le spiagge e l’attività svolta egregiamente nei punti nascita dell’Ulss4. Infine – ha concluso il direttore generale Bramezza – questa novità ha anche una valenza sociale perché si offre la possibilità, a tutte quelle mamme che non avessero la disponibilità economica, di usufruire gratuitamente di un posto in spiaggia”.
Il progetto è stato realizzato grazie ad Unionmare Veneto (gestori di arenile) che ha aderito all’iniziativa mettendo a disposizione gli ombrelloni. Alle mamme che nel periodo giugno-dicembre partoriscono nei punti nascita di Portogruaro e di San Donà di Piave, nel momento della dimissione ospedaliera post-parto viene consegnata una guida sull’esposizione al sole, un regolamento e il “beach pass” da consegnare al gestore della spiaggia, ricevendo in cambio un ombrellone per 15 giorni, a scelta tra Bibione, Caorle, Eraclea e Jesolo, per l’estate corrente o per la prossima estate (2020).
I concessionari di arenile che hanno aderito al progetto sono, nel dettaglio: Bibione Spiaggia, Bibione Mare, Consorzio Arenili di Caorle-Caorlespiaggia, Eraclea Beach, Consorzio Arenili di Jesolo, Jesolmare.