Un percorso per permettere agli studenti di conoscere attraverso il vero lavoro e unire didattica ed esperienza sul campo per insegnare la complessità dei fenomeni ambientali e dei temi sociali, politici ed economici a essi collegati. Un contesto particolare: la Val di Resia, nelle zone danneggiate lo scorso anno dal ciclone Vaia.
Qui si è svolto un inedito campo estivo del Centro interdipartimentale “Giacomo Ciamician” dell’Università di Trieste.
Come ripristinare i boschi e i sentieri del Parco delle Prealpi Giulie, danneggiati dal ciclone Vaia, che si è abbattuto sulle zone montane del Nordest a fine dello scorso ottobre?
Ci ha pensato Cramars, cooperativa per l’innovazione e la formazione professionale con sede a Tolmezzo, rendendo possibile un inedito un campo estivo che coniuga didattica in aula, esplorazione del territorio, lavori di manutenzione e relazioni con associazioni e le popolazioni locali.
Un’esperienza sicuramente significativa per questi giovani che hanno potuto “conoscere attraverso il lavoro”, osservare con i propri occhi gli effetti dei cambiamenti climatici, valutarne personalmente l’impatto socio-ambientale e, non ultimo vivere in prima persona lo spirito di solidarietà attraverso il quale i friulani già si distinsero dopo il terremoto del ’76.
I pomeriggi, invece, sono stati dedicati alla didattica in aula con il rettore uscente di UniTs Maurizio Fermeglia, Michele Pipan, Giovanni Carrosio (UniTs) Viviana Ferrario (Iuav di Venezia), Giancarlo Sturloni (Sissa), Alessandra Marin (UniTs) e Stefano Santi (direttore del Parco Prealpi Giulie): approfondimenti sul tema dei cambiamenti climatici, sulla connessione di questi con le fonti energetiche e sulle conseguenze a livello politico ed economico che questi fenomeni comportano.
Si è inoltre parlato di percezione, comunicazione e cultura del rischio ambientale si è riflettuto sul “governo del territorio”.