L’acqua alta eccezionale a Venezia ha invaso fra gli altri i locali dove erano custoditi filmini e pellicole datate anche 1949. Si tratta di nastri privati, di quei piccoli eventi di famiglia che altrimenti andrebbero perduti o dimenticati. Storie che fanno la storia, che chiedono aiuto per essere conservate.
Giuseppe Ferrari e Nicoletta Traversa sono i cofondatori del progetto RI-PRESE, una raccolta fondi collettiva per salvare dall’acqua salata la memoria autentica di un territorio e delle persone che la abitano e l’hanno abitata.
Giuseppe e Nicoletta hanno entrambi studiato arti visive allo Iuav. Attualmente lui è docente a contratto di Video e motion graphic per il corso di Design del prodotto e responsabile video per la struttura Laboratori per la didattica sempre allo Iuav, dove tiene corsi sulla storia tecnologica del cinema amatoriale a un master in moving images arts e uno di fotografia. Anche Nicoletta collabora da anni con l’università, in particolare come collaboratrice alla didattica del docente di cinema Carmelo Marabello.
La memoria video8 o Vhs
I filmini di famiglia sono quelli in pellicole 9.5mm, 16mm, 8mm, super8, e nastri magnetici in formato vhs, beta, u-matic, video8, registrati durante tutto il ‘900 da operatori non professionisti, come ad esempio padri di famiglia, intenti a riprendere compleanni, feste, recite, viaggi, eventi di comunità, vita di tutti i giorni, celebrazioni, calamità naturali.
Per patrimonio audiovisivo privato si intende anche la mole di filmati afferenti all’archivio d’impresa: riprese e montaggi realizzati per documentare con immagini e suoni attività industriali e commerciali. Oggi questi filmati costituiscono la memoria viva di attività imprenditoriali di ogni genere, contengono la loro storia, il loro percorso, la loro identità e il loro legame con il territorio in cui sono inserite.
La necessità di tutela specifica per questi materiali sorge dal riconoscimento del grave pericolo in cui versano i supporti su cui sono memorizzate le immagini e i suoni: la stima di vita di una pellicola è calcolata intorno ai 60 anni, a seconda delle condizioni di conservazione. Si stima che la speranza di vita media di un nastro magnetico sia molto più breve, intorno ai 25 anni. Superati questi lassi di tempo, le emulsioni iniziano sempre più a degradarsi, i colori a perdersi, i nastri perdono di flessibilità e si incollano, possono verificarsi problematiche irreversibili come la sindrome dell’aceto e il proliferare di muffe sui supporti, che portano ad una rapida distruzione dei contenuti.
Le cause della degradazione sono generalmente collegate alle condizioni di conservazione, spesso inadeguate. Spesso le cause di degradazione vengono accelerate o rese fulminee da eventi straordinari come alluvioni o acque alte eccezionali nel caso di Venezia.
I tempi di vita stimati per questi materiali consentono di rendersi facilmente conto che filmini girati nel 1922, anno della messa in commercio del primo “formato ridotto” dedicato al cinema amatoriale, sono in zona di pericolo ormai da molti anni, i film girati in super8 negli anni ‘60 stanno entrando ora nella fase di rischio, ma anche i nastri magnetici girati negli anni 80 e 90 sono in una grande emergenza.
I filmini di famiglia sono nel 99% dei casi copie uniche e insostituibili, perderne il contenuto è irreversibile. Anche gli archivi audiovisivi d’impresa, più strutturati, non sempre hanno avuto la lungimiranza di realizzare copie e backup dei propri contenuti audiovisivi, vista anche la relativa difficoltà tecnologica o a causa della mancata conoscenza dei tempi di vita di questi supporti.
RI-PRESE afferma una forte necessità di intervenire per salvaguardare le memorie contenute all’interno di questi filmati: “Le riteniamo un enorme patrimonio privato ma anche comunitario, una fonte di ricchezza identitaria da non perdere, crediamo che siano una componente importantissima e genuina dell’heritage di un territorio. Perdere queste memorie significa perdere una enorme mole di piccole storie con la esse minuscola, che tutte assieme costituiscono documenti autentici, non ufficiali, spontanei, importantissimi per conservare e rafforzare il senso di identità di un territorio, una storia, il cuore di una intera comunità, i cui ricordi sono un tesoro da salvaguardare.
RI-PRESE si occupa tra le altre cose di valorizzazione di questi materiali. Qui potete trovare alcuni esempi: https://nicolettatraversa.tumblr.com
Forse fra qualche anno pensare a una Venezia abitata potrà sembrare incredibile: in quel momento i film che cerchiamo di proteggere avranno un valore ancora più inestimabile.
Il Progetto
Nella nottata di martedì 12 novembre 2019, Venezia è stata colpita da un evento di alta marea eccezionale che ha sfiorato i 190cm. Il tutto si è consumato al buio, in brevissimo tempo.
Il progetto RI-PRESE, fondato nel 2012 da Giuseppe Ferrari e Nicoletta Traversa, ora ancora di più vuole tutelare il patrimonio audiovisivo privato del territorio veneziano.
Anche noi – spiegano gli organizzatori – siamo stati colpiti dall’acqua alta straordinaria: la marea ha invaso i locali dove conserviamo centinaia di pellicole, proiettori, cineprese, mandato in panne la pompa e superato la paratia con cui pensavamo di essere al sicuro, e bagnato alcuni dei materiali, nonostante li avessimo alzati ben oltre al livello che si prevedeva potesse essere raggiunto (160cm).
Nonostante l’acqua alla vita, siamo corsi nella notte a tentare tutto il possibile per ammortizzare i danni. Tuttavia, sono rimaste bagnate delle pellicole datate dal 1949 agli anni ‘80, girate a Venezia e in altre parti d’Italia e del mondo. Si sono danneggiati anche alcuni strumenti come proiettori e cineprese. RI-PRESE afferma una forte necessità di intervenire per salvaguardare le memorie contenute all’interno di questi supporti. Perché le riteniamo un enorme patrimonio privato ma anche comunitario, una fonte di ricchezza identitaria da non perdere, crediamo che siano una componente importantissima e genuina dell’heritage di un territorio.
Perdere queste memorie significa perdere una enorme mole di piccole storie con la esse minuscola, che tutte assieme costituiscono documenti autentici, non ufficiali, spontanei, fondamentali per conservare e rafforzare il senso di identità di un territorio, il cuore di un’intera comunità, i cui ricordi sono un valore inestimabile.
Perché questo HELP
Spiegano Giuseppe e Nicoletta:
1 – Si stanno purtroppo verificando i sintomi del contatto con l’acqua salata. Le emulsioni di questi film si scollano e le spire delle bobine si incollano fra loro. Abbiamo bisogno di conservare e digitalizzare le pellicole che si sono bagnate.
2 – Abbiamo subito vari danni agli strumenti che utilizziamo per le proiezioni, per la didattica universitaria, per le dinamiche di valorizzazione. Anche il luogo dove conserviamo film e materiali dovrà essere risanato.
3 – Sentiamo ancora più urgente, dopo questo malaugurato evento, la necessità di tutelare anche il resto del nostro patrimonio memoriale: le bobine che non si sono danneggiate e quelle che continueremo a raccogliere nei prossimi mesi ed anni.
Le donazioni
1 – In questi anni abbiamo fatto rete con una serie di archivi, di esperti e di appassionati di home movies. Abbiamo ricevuto supporto da loro, ma per alleggerire il carico delle realtà che ci hanno teso la mano impiegheremo una parte del vostro aiuto per garantire la conservazione e la digitalizzazione delle bobine danneggiate.
2 – Ripareremo e rimetteremo in funzione le apparecchiature che si sono guastate a causa dell’inondazione.
3 – Ripristineremo i locali colpiti dall’alta marea bonificandoli e acquistando nuove attrezzature e componenti che prevengano problemi analoghi.
4 – Se dovessimo raggiungere l’obiettivo che ci prefiggiamo per il crowdfunding, potremo acquistare un macchinario che ci permetta di digitalizzare anche le altre bobine che conserviamo, così da salvaguardare le preziose memorie che contengono.
RI-PRESE resiste fra quelle poche realtà che perseverano nel condurre una vita normale a Venezia. RI-PRESE si propone di custodire le memorie filmiche di questa comunità.
Forse fra qualche anno pensare a una Venezia abitata potrà sembrare incredibile: in quel momento i film che cerchiamo di proteggere avranno un valore ancora più inestimabile.
Per aiutare il progetto RI-PRESE c’è tempo fino a Natale