L’azienda dei camici colorati contro la paura del camice bianco (e 100 in dono dalle Bcc)

“Un camice più colorato e meno serio che non allontana, ma avvicina, rendendo più facile il rapporto fra medico e paziente, soprattutto se si tratta di un bambino o ragazzo”: la filosofia è quella di Majime (termine giapponese che significa persona affidabile), marchio di Amaranta Srl, azienda con base a Padova.

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Un nuovo modello di camice sanitario decorato sarà adottato nei laboratori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, dove contribuirà ad alleviare la “sindrome da camice bianco”, grazie a un progetto prevede la dotazione di cento camici grazie alla donazione della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo.

L’iniziativa è stata illustrata da Stefano Galvanin, presidente Fondazione Città della Speranza, Flavio Piva e Piero Collauto, rispettivamente presidente e direttore generale della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo, e Alessandro Galeazzo, ideatore del progetto Majime.

“Ringrazio la Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo per essere al nostro fianco in questa occasione. Un sostegno lungimirante che, da parte delle banche associate, è iniziato già 25 anni fa, quando è nato il grande progetto di Città della Speranza”, ha affermato Galvanin.

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Lo spirito che anima le nostre BCC è quello di sostenere il territorio – ha detto Flavio Piva. Siamo qui per offrire una donazione a un progetto che forse porterà qualche sorriso in più in mezzo a percorsi di sofferenza e di dolore. Ma il lavoro che in questo Istituto ogni giorno si fa per la ricerca, per la diagnosi e per le cure è ammirevole e ci lascia una grande lezione”.

Il nuovo camice si distingue per la sua personalizzazione con immagini adatte all’uso medico-sanitario, applicate con una tecnica di stampa che ne permette la pulizia ad alte temperature senza che si alteri nel tempo. Il camice proposto per IRP è bianco all’interno e stampato con immagini laboratoriali all’esterno. Tra queste compaiono le icone che identificano le sei aree di ricerca dell’Istituto: oncologia pediatrica, trapianto di cellule staminali e terapia genica; medicina rigenerativa; nanomedicina; genetica e malattie rare; medicina predittiva; immunologia e neuroimmunologia.

Il progetto Majime è pensato per essere adattato a diversi contesti: non solo ospedali ma anche farmacie, poliambulatori, cliniche veterinarie, case di riposo. Anche per questo le possibilità di personalizzazione sono tante: personaggi dai cartoni animali, emoticon, sport, fiori e animali, e a seconda del periodo dell’anno Babbi Natale o mostri di Halloween.

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“L’ipocondria che mi accompagna dalla nascita del mio secondo figlio mi ha fatto idealizzare la figura del medico, soprattutto se si tratta di un pediatra – spiega Alessandro Galeazzo, imprenditore -. L’ammirazione verso chi riesce a gestire situazioni difficili e a volte drammatiche con serena lucidità e spesso con il sorriso mi ha spinto a pensare a qualcosa che potesse aiutare uomini e donne che si muovono fra le corsie degli ospedali o i corridoi di laboratori e cliniche”.

Così è nata la collaborazione con la Città della Speranza “che, da padovani, conosciamo bene come eccellenza in ambito pediatrico. La lungimiranza del professor Basso e della professoressa Viola, l’esperienza della dottoressa Montanato e di tutto lo staff dell’oncoematologia pediatrica, ci hanno permesso di creare e testare la nostra visione”, conclude l’imprenditore.

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Già da anni le aziende ospedaliere – e non solo  – si stanno muovendo per rendere meno traumatica e difficile l’esperienza del paziente, e anche camici e divise possono aiutare. In questo caso il camice può essere ordinato su misura (ad esempio conoscendo la passione di un piccolo paziente per aiutare a farlo sentire meno spaventato): 100% made in Italy, il camice è foderato in rete di maglia idrofila e antibatterica. La stampa, scelta fra centinaia di tipologie (in continua evoluzione) è applicata tramite sublimazione: il calore trasforma l’inchiostro in gas, rendendolo stabile sul tessuto e capace di reggere i lavaggi industriali.

La Federazione delle Banche di credito cooperativo è stata la prima a scommettere sul progetto di Amaranta, che punta a nuove collaborazioni per inserirsi in altre strutture sanitarie a costi accessibili. (La mail da contattare è: commerciale@amaranta-srl.com )