Più della metà delle Piccole e medie imprese che registrano brevetti e marchi ha benefici diretti e immediati sui ricavi (sino al 30% in più per dipendente), maggiore credibilità nel rapporto con clienti, fornitori e nell’accesso al credito. Per contro, sei Pmi su dieci tra quelle che non li registrano dicono di non sapere bene come fare, di non avere abbastanza informazioni e scarso supporto verso un “investimento” percepito ancora più come un “costo” (fonte: EUIPO, Ufficio Ue per la proprietà intellettuale).
Si muove su questo terreno, e nella direzione di dare impulso alla capacità innovativa delle imprese e alla tutela della proprietà industriale, l’accordo di collaborazione siglato da Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova Treviso (AVC, 3.500 imprese associate) e IOV – Istituto Oncologico Veneto, eccellenza del Sistema Sanitario regionale, con sede a Padova e a Castelfranco Veneto.
Grazie all’accordo, lo IOV entra dunque in azienda portando le sue competenze avanzate nella tutela e gestione della proprietà industriale, ovvero quel patrimonio di brevetti, marchi, disegni e modelli che rappresenta un asset sempre più importante e distintivo di ogni impresa, e che per questo richiede tutela e valorizzazione. Il Servizio diagnosi proprietà industriale dell’Istituto entrerà gratuitamente nelle imprese di AVC interessate a comprendere l’importanza e le potenzialità dei titoli di proprietà industriale che detengono, avere suggerimenti per la loro valorizzazione e più diretta conoscenza dei servizi che l’Ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM) fornisce alle imprese in tema di informazione/formazione, supporto al deposito delle domande di brevetti, marchi e disegni, accesso agli incentivi dedicati alla proprietà industriale, tecnologie anticontraffazione.
Lo IOV si avvarrà degli esperti del proprio Ufficio brevetti e trasferimento tecnologico, che al termine della visita rilasceranno all’azienda uno specifico report nel quale saranno riepilogate le informazioni gestite e indicati possibili suggerimenti per un percorso di valorizzazione dei titoli di proprietà industriale dell’impresa. Garantite massima riservatezza e protezione dei dati.
L’iniziativa si rivolge in particolare alle Pmi e si avvale, per la valorizzazione della proprietà industriale, del bando di finanziamento dei progetti per il potenziamento e capacity building degli Uffici di trasferimento tecnologico (Utt) delle Università italiane e degli enti pubblici di ricerca (182/2015). È in questo ambito, infatti, che nel 2018 IOV ha presentato al ministero dello Sviluppo economico la proposta progettuale “IOV_INNOVA” – Valorizzazione della proprietà intellettuale dei ricercatori IOV al fine di aumentare l’intensità e la qualità dei processi di innovazione e di trasferimento tecnologico dell’Istituto da e verso le imprese”. Il Servizio diagnosi p.i. viene svolto grazie al personale degli Uffici di trasferimento tecnologico delle Università e degli Enti pubblici di ricerca che operano sul territorio e che, come IOV, sono risultati vincitori del bando.
«È un accordo che nasce nel territorio e rende le competenze presenti nello IOV accessibili anche alle imprese – dichiara Maria Cristina Piovesana, presidente di Assindustria Venetocentro -. La proprietà intellettuale e industriale è un asset spesso poco valorizzato dalle imprese, specie le più piccole, con il possibile rischio anche di vanificare questo patrimonio che si è prodotto nel tempo grazie a investimenti, creatività e lavoro. La collaborazione con gli esperti dello IOV vuole rafforzare l’azione di consulenza e servizio che già Assindustria Venetocentro svolge da tempo con i propri professionisti dell’Area diritto d’impresa. È una sinergia che nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato per un comune obiettivo di competitività e promozione di modelli di innovazione gestionale, mettendo in rete un capitale umano di competenze innovative di cui essere orgogliosi».
«I dati brevettuali risultano essere predittivi della capacità innovativa delle imprese e dei territori – aggiunge Enrico Del Sole, vicepresidente di Assindustria Venetocentro per la Ricerca e Innovazione -. E la capacità innovativa, a sua volta, è ovviamente portatrice di benessere economico e sociale, per le imprese e per i territori. È fondamentale un impegno congiunto per migliorare la propensione delle imprese ad innovare, diffondere la consapevolezza del “valore” della proprietà industriale e della sua protezione. Questo intervento mira a colmare un gap e costituisce un ulteriore passo importante per fornire loro gli strumenti e i servizi necessari a tale scopo».
«Con la sigla di quest’accordo – spiega Giorgio Roberti, direttore generale IOV – inizia una collaborazione virtuosa grazie alla quale le comprovate competenze che l’Istituto ha acquisito nella tutela e gestione della proprietà industriale entreranno nelle aziende. Gli istituti di ricerca, infatti, sono detentori di un capitale intellettuale inestimabile che allo IOV abbiamo voluto valorizzare al meglio, fornendo ai ricercatori il supporto di un apposito ufficio “Brevetti e Trasferimento Tecnologico” affinché la ricerca, tutelata anche con gli strumenti del Diritto industriale, si tramuti sempre nelle migliori cure per i nostri pazienti. È con grande orgoglio quindi che, con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, metteremo a disposizione delle Piccole Medie Imprese venete le innovative competenze riconosciuteci in questo campo».
Il Protocollo si inserisce nella prospettiva di un’ampia collaborazione tra IOV ed Assindustria Venetocentro che accanto alla valorizzazione della proprietà industriale arriva a comprendere anche altri aspetti di innovazione.
BREVETTI INDUSTRIALI: PADOVA, VICENZA, VERONA
e TREVISO TRA LE TOP 15 IN ITALIA
L’intensità brevettuale è uno degli indicatori per misurare la reale capacità innovativa di un’azienda o di un territorio. Il Veneto si colloca nella parte alta della graduatoria nazionale, dopo Lombardia, Piemonte e pressochè appaiato all’Emilia Romagna. Solo nel 2019 i brevetti industriali depositati sono stati 1.348, l’11,2% del totale nazionale. Con riferimento ai brevetti del periodo 2009-2019, in Veneto l’aumento è stato del 17,2% (Italia +4,4%). In testa al ranking delle province venete più innovative si piazza Padova, con 414 brevetti industriali depositati solo nel 2019 (+33,1% nei dieci anni considerati). Seguono Vicenza (371), Verona (268), Treviso (182), tutte tra le prime 15 province italiane per numero di brevetti industriali. Padova risale dal 8° al 5° posto in dieci anni (preceduta solo da Milano, Torino, Roma, Bologna), Vicenza scende dal 6° all’8°, Verona recupera due posizioni (dal 13° all’11°), Treviso è pressochè stabile al 13° posto (dal 12°).