Con l’adozione ieri (9 giugno) del Decreto del Ministero dell’ambiente della tutela del territorio e del mare che autorizza l’immissione in deroga di Trissolcus japonicus, quale agente di controllo biologico della cimice asiatica, nelle regioni e province che ne avevano fatto formale istanza, si dà avvio di fatto ai lanci del parassitoide. In Trentino avverranno ad opera della Fondazione Edmund Mach già la prossima settimana.
I rilasci della vespa samurai per contrastare la cimice asiatica partiranno nei prossimi giorni in oltre 40 siti trentini. Si tratta di un totale di 12mila femmine, ovvero 100 femmine per ogni sito, che saranno immesse nell’ambiente naturale per tre volte a distanza di 20 giorni l’una dall’altra. Un’operazione preparata nel dettaglio dal gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach da anni in prima linea per affrontare questa emergenza e che ora grazie all’apertura normativa che consente l’uso dei parassitoidi intravvede un concreto inizio, anche se per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno.
Gli ambienti identificati sono aree caratterizzate dalla presenza di colture agrarie (frutteti), margini boschivi e a ridotto input chimico che permetteranno alla specie antagonista di insediarsi nel territorio. I punti sono stati distribuiti in tutte le zone a maggior presenza della cimice asiatica, cercando di garantire rilasci in Val di Non, Piana Rotaliana, Val di Cembra, Val d’Adige, Valsugana, Vallagarina, Alto Garda e Valle Laghi.
L’attività di rilascio, che durerà un paio di mesi si inserisce nell’ambito dello specifico progetto per la lotta biologica SWAT, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, e che vede la collaborazione del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente (UniTrento-FEM) che ha previsto nelle settimane scorse l’allevamento del Trissolcus japonicus specializzato nel parassitizzare le uova di cimice.
“I lanci verranno effettuati in concomitanza con il picco della deposizione delle uova da parte della cimice asiatica quindi nei mesi di giugno-luglio in modo da massimizzare il successo dell’operazione” spiegano i ricercatori e tecnici della FEM, i quali assicurano che la vespina, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all’interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l’uomo e per gli altri organismi. Per allevare la vespina è stato necessario raccogliere migliaia di esemplari di cimice asiatica e grazie alla collaborazione della cittadinanza il piano di raccolta ha portato a circa 20mila esemplari che hanno già prodotto oltre 2100 ovature, di cui circa il 90% è idoneo per l’allevamento.
Online un sito tutto dedicato alla lotta contro la cimice asiatica
Per fornire ai cittadini informazioni precise e aggiornate sugli sviluppi della lotta biologica in provincia di Trento nei confronti della cimice asiatica e di altre specie aliene invasive tramite rilasci della vespina samurai ed altri antagonisti esotici è stato creato un sito web dedicato (https://lottabiologica.fmach.it ). Il sito descrive gli obiettivi ed i contenuti del progetto e fornisce informazioni anche sulla biologia degli insetti e sulle strategie di contenimento attualmente a disposizione. Una sezione specifica è dedicata anche al moscerino dei piccoli frutti, Drosophila suzukii. Viene inoltre illustrata l’iniziativa di citizen science BugMap per il monitoraggio degli insetti alieni nella Provincia di Trento. Il sito web è stato creato con il contributo del progetto E-STaR nell’ambito del bando PAT “I comunicatori STAR della scienza”.
Questo è il link al sito dedicato alla lotta contro la cimice.
Il Friuli VGpartecipa al più massiccio programma
di lotta biologica mai tentato in Italia
«Con il via libera finale del Ministero dell’Ambiente al rilascio in campo aperto degli antagonisti naturali della dannosissima cimice asiatica in 4 Regioni italiane (Fvg compreso) – afferma il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina – si completa l’ultimo di una serie di passaggi istituzionali molto impegnativi che ci hanno visti in prima linea. Tra le tante ipotesi di lotta in discussione, questa pare la più efficace e maggiormente sostenibile e siamo molto soddisfatti. Il momento stagionale per intervenire è quello corretto e confidiamo nel buon lavoro dei tecnici e nell’efficacia del metodo, avendo la consapevolezza che stiamo partecipando al più massiccio programma di lotta biologica mai tentato nel nostro Paese».
Primi lanci in Veneto
Per salvare i raccolti italiani e garantire le forniture alimentari arriva anche in Veneto il via libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale della cimice asiatica, l’insetto killer che ha provocato lo scorso anno la strage nei campi con 740 milioni di danni – di cui 100 mln solo in Veneto – a pere, mele, pesche e nettarine, kiwi, ciliegi e piccoli frutti, albicocche, susine, nocciole, olive, soia, mais e ortaggi.
Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che è stato finalmente firmato il Decreto Ministero dell’Ambiente per l’inizio sperimentale della “lotta biologica” in piena emergenza coronavirus. Il Decreto autorizza le Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento, all’immissione in natura della specie Trissolcus japonicus (Vespa Samurai) quale agente di controllo biologico del fitofago Halyomorpha halys (Cimice Asiatica).
L’inizio della diffusione di centinaia di migliaia di esemplari della minuscola vespa è previsto nei prossimi giorni con l’obiettivo di fermare l’invasione della cimice asiatica che ha già iniziato ad attaccare i frutteti in un anno particolarmente difficile con l’addio ad un frutto su tre per il moltiplicarsi nel 2020 di eventi estremi, dal gelo alla siccità fino alla grandine. A livello nazionale si stima infatti una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% per un raccolto di quasi 820mila tonnellate che colloca l’Italia in Europa dopo la Spagna mentre il Belpaese – sottolinea la Coldiretti – resta primo produttore di albicocche con 136mila tonnellate, un quantitativo che è però più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%) ma in forte calo sono anche i raccolti di ciliegie.
La “cimice marmorata asiatica” arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa – sottolinea la Coldiretti – per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo seriamente parte del raccolto. Una vera emergenza per il nostro sistema produttivo perchè capace di colpire centinaia di specie coltivate e spontanee e la sua diffusione interessa tutto il territorio nazionale, con danni che hanno colpite ben 48mila aziende agricole. La lotta alla cimice asiatica è particolarmente difficile perché è in grado di nutrirsi su oltre 300 specie diverse di vegetali, si muove molto per invadere sempre nuovi territori da saccheggiare ed è resistente anche ai trattamenti fitosanitari.
Il via libera alla vespa samurai, un insetto antagonista delle dimensioni di poco piu’ di un millimetro, apre dunque – continua la Coldiretti – nuove prospettive anche se ci vorrà tempo prima di avere risultati. E’ per questo motivo che alla lotta biologica con la vespa samurai si deve affiancare – conclude la Coldiretti – il sostegno delle Istituzioni alle imprese, per indennizzare i danni della cimice nel periodo transitorio.